No – la zizzania non lโha seminata il padrone del campo. E – sรฌ – verrร il momento in cui si arriverร a mietere. Sรฌ, le cose andranno a posto. Perchรฉ il problema รจ che noi viaggiamo sul โtutto e subito”, “adesso, oppure nienteโ. Se cโรจ il male vuole dire che ce lโhai messo Tu. Se Dio esiste e ci vuole bene, il male non puรฒ esistere. Abbiamo diritto di vivere giร in Paradiso, suvvia, poche storie. Oppure il nostro รจ un Dio che gioca con noi, con la nostra sofferenza. Ce la manda per ragioni sue che noi, ciechi e ubbidienti, dobbiamo accettare. Un giorno capiremo. Oppure no, non capiremo, perchรฉ alla fine i suoi pensieri non sono i nostri pensieri. Ma andrร bene lo stesso. Qui cโรจ qualcosa che non va. Vale la pena diventare atei?
Seconda parabola: cosa ce ne facciamo di un Dio che รจ garante del bene in un mondo in cui il male รจ tanto grande? Come possiamo fare noi discepoli per combattere ciรฒ che non va, se ciรฒ che non funziona รจ cosรฌ mostruosamente grande e vincente? Ci puรฒ bastare il Dio del granello di senape? Uno che ragiona a โdimensione ortoโ mentre noi per meno di una foresta equatoriale non ci scomodiamo? Terza parabola: e vai col lievito e la farina. Come se nella societร dellโimmagine, dove se non sei visibile non sei nessuno, abbia senso immedesimarsi nel lievito che รจ tutta sostanza e non lascia segno della sua azione.
Ne vediamo solo il risultato. Scusa, Gesรน, sembra proprio che fai apposta a stare dalla parte dei perdenti di questo mondo. E noi che vorremmo essere al primo posto nelle statistiche dei battezzati in confronto alle altre religioni, rassicurati dai numeri circa il fatto di non avere sbagliato a considerarci credenti… Noi dalla parte della pazienza con la zizzania, degli orti popolati di senapi, dei lieviti… noi non ci vogliamo stare.
Invece la buona notizia, il Vangelo di questa domenica รจ la Tua voce che ogni giorno, da secoli, ci ripete che – sรฌ – Tu non Ti sei sbagliato a seminare il campo del mondo. Ci hai messo proprio del seme di primissima qualitร . Tu hai pazienza e la Tua pazienza รจ vincente. Perchรฉ non vedi solo il โqui e oraโ ma il Tuo sguardo abbraccia tutta la storia arrivando allโeternitร . Sai che la sofferenza, ciรฒ che la piantina non ha ricevuto perchรฉ il nutrimento le รจ stato tolto della zizzania, verrร compensato. Di piรน: Tu sei il Dio dei miracoli e se la zizzania ci crede anche solo un pochino, puรฒ essere che prima della mietitura si trovi trasformata in grano buono. Al tempo stesso la parabola ci rassicura: il tempo della mietitura verrร , non dubitiamo. Oddio, la cosa ci rassicura perchรฉ รจ ovvio che noi ci immedesimiamo nel seme buono. Che non รจ poi cosรฌ scontato.
Le altre due parabole aggiungono note preziose. Il Tuo sguardo non รจ solo comprensivo di tutto il tempo. Non contempli solamente dalla semina alla mietitura e oltre. Tu ci vedi bene. Noti addirittura le cose piccoline. Per Te ha un valore infinito anche il cespuglione di senape nellโangolo dellโorto. A patto che sia accogliente verso gli uccelli del cielo. Tu sei quello che cโรจ, che รจ presente dove due o tre sono riuniti nel Tuo nome. Non hai bisogno delle folle oceaniche per essere rassicurato della bontร di ciรฒ che doni.
Degli applausi della folla per sentire di essere amato. Tu sei quello a cui interessa che il pane riesca lievitato bene. Che arrivi sulla tavola di tutti, specialmente i poveri, caldo e fragrante, profumato. Se poi chi lo mangia neanche lo sa che per essere cosรฌ buono cโรจ voluta una polverina da niente che ha lavorato in silenzio tutta la notte, a Te questo non sembra importare.ย
โChi ha orecchi ascolti!โ. ร la Tua ultima parola in questa domenica al centro di unโestate torrida. Potremmo prenderlo come un ultimatum. Ma a noi le orecchie le hai aperte il giorno del battesimo. Ci hai reso Tu capaci di ascoltare, ed รจ questo ciรฒ che vogliamo fare.
don Claudio Bolognesi
โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di:ย ย โย Mt 13, 24-43



