Abbiamo ascoltato la lettura dal capitolo dodicesimo del vangelo di Giovanni, dal versetto 20 al 33. Subito prima Gesรน รจ entrato re glorioso e umile in Gerusalemme. Subito dopo con i discepoli entra nel cenacolo – non c’รจ la l’istituzione dell’eucarestia, l’evangelista Giovanni non la racconta – ma c’รจ la lavanda dei piedi e il lungo discorso detto “discorso sacerdotale”. Nel brano di quest’oggi ci sono di fatto due parti. La prima รจ la richiesta da parte di un gruppo di greci saliti a Gerusalemme per per la festa per la Pasqua. La richiesta รจ quella di vedere Gesรน. La rivolgono a Filippo. Filippo con Andrea vanno da Gesรน e gliela presentano. A questo segue la risposta di Gesรน, che รจ una “non risposta”. Nel senso che la domanda dei greci scompare. Gesรน risponde parlando di “un’Ora” che รจ giunta, un’ora in cui si manifesta la gloria. In questa gloria รจ coinvolto il Padre e sono coinvolti i discepoli. C’รจ un intermezzo e l’intermezzo รจ appunto la risposta del Padre e la discussione della folla relativa a quanto รจ successo.
Se proviamo ad andare dentro a questo vangelo ci accorgiamo che come spesso capita l’evangelista Giovanni non ci semplifica la vita. Forse ci chiede proprio questo: la pazienza e la fatica di metterci all’ascolto. Va per immagini, va per quadri… Ci sono perรฒ alcune tematiche di fondo e proviamo a vederle, con l’aiuto anche di una piccola presentazione [nel video n.d.a]. Sperando che aiuti. ร anche un omaggio agli amici insegnanti e studenti che sono chiamati in queste queste settimane alla didattica a distanza. Ecco, le tematiche di fondo viaggiano su due linee temporali: la prima รจ il “tempo dell’ora”. Dice il vangelo che รจ giunta l’Ora. Questa รจ una delle tematiche piรน importanti di tutto il vangelo di Giovanni. Viene direttamente dal Primo Testamento perchรฉ l’Ora รจ il tempo di Dio che fa irruzione nel tempo degli uomini. “Ora” รจ il tempo della festa. “Ora” รจ anche il santuario perchรฉ non รจ solo il tempo, รจ anche il luogo. Perchรฉ il tempo รจ il rivelarsi di Dio nella sua definitivitร . ร sia un tempo che un luogo: รจ un’ora, un appuntamento.
Considerate che nel vangelo al racconto delle nozze di Cana – se avete in mente – quando la madre gli chiede di intervenire Gesรน dice “non รจ ancora giunta la mia ora”. Ecco a questo punto invece l’Ora รจ giunta. L’Ora per che cosa? ร un’Ora che riguarda il Figlio dell’Uomo, quindi Gesรน (nella formulazione rivolta a se stesso che ci sembra aver capito dai vangeli che preferisse). Il Figlio dell’Uomo in quest’ora รจ “glorificato” e manifesta la sua Gloria. “Gloria” รจ l’altro grande termine. Il primo รจ appunto “l’Ora” e il secondo รจ “Gloria”. “Gloria” arriva anche questa direttamente dal Primo Testamento e, anche se nel del greco diventa qualcosa che ha a che fare con l’aspetto, รจ piรน ciรฒ che l’aspetto provoca in colui che contempla. ร chiaro che per quanto riguarda Dio questo รจ quanto di piรน grande possa succedere dentro di noi. Perchรฉ รจ ciรฒ che succede dentro di noi nel momento in cui siamo posti davanti alla contemplazione di Dio. Considerate sempre che “Gloria” รจ il termine con cui nel Primo Testamento viene tradotta la misericordia, viene tradotta la bellezza. Viene tradotta la santitร di Dio che รจ Santo. Ma anche il suo “peso”, cioรจ la sua sostanza. Questa รจ la “gloria” e questa รจ la glorificazione, cioรจ il momento in cui questa misericordia, questa bellezza, questa santitร si manifestano.
Ma il vangelo di questa mattina ci parla anche de “l’Ora” rivolta al Padre. ร Ora che anche il Padre sia glorificato, anzi sia glorificato il suo Nome, sia glorificato nella sua potenza. Nella sua capacitร di intervenire all’interno della storia degli uomini. Ecco tutto questo, questa Gloria del Figlio che รจ anche Gloria del Padre si manifestano in un’Ora di fronte a cui c’รจ una seconda linea temporale che รจ quella de “l’adesso”. “Adesso” รจ il tempo che Dio ha donato a noi. “Adesso” รจ la nostra vita รจ ciรฒ che stiamo vivendo. La prima cosa che si dice di questo “adesso” รจ che รจ il momento in cui il Padre glorifica il suo nome. Quindi di nuovo รจ un tempo che ci viene dal Padre e che al Padre deve tornare. La cosa che Gesรน ci dice, che la voce dal Padre ci dice, รจ che questa “Gloria” del Padre che si manifesta adesso, รจ relativa al Figlio. Quello che sta succedendo al Figlio. La sua glorificazione รจ il suo innalzamento da terra ed รจ il fatto che innalzato da terra attiri tutti a sรฉ.
La linea temporale che ci appartiene ha anche degli altri protagonisti. Come la folla, che entra in scena nel momento in cui il Padre interviene. Considerate che nel vangelo di Giovanni non c’รจ il racconto della trasfigurazione. E questo รจ un intervento potente, รจ la manifestazione diretta massima del Padre nella storia degli uomini (la manifestazione totale rimane perรฒ il Figlio). Talmente grande che tutti coloro che sono presenti vengono coinvolti. Ma vengono coinvolti nel nei due modi che sono i due modi tipici con cui decodifichiamo gli eventi della nostra vita. C’รจ chi dice “รจ un angelo”. C’รจ chi dice “un tuono”. C’รจ chi dร una spiegazione scientifica o pseudo tale – รจ un tuono -. E c’รจ chi cerca una spiegazione spirituale, religiosa. Pericolosa, perchรฉ รจ comunque sbagliata. Oltre alla folla ci sono i famosi greci, i primi personaggi che abbiamo incontrato, che fanno una domanda e che non ricevono una risposta.
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I greci vogliono “vedere Gesรน”. Questa รจ una cosa bellissima. Ma anche complessa, tant’รจ che non viene accontentata. ร complessa perchรฉ cercano Filippo che cerca Andrea e insieme vanno da Gesรน. Capite che diventa una cosa complicatissima: non puรฒ essere questa la strada per vedere Gesรน. Certo dobbiamo cercare tutti i Filippi, tutti gli Andrei che vogliamo. Perรฒ di per sรฉ vedere Gesรน puรฒ essere e deve essere anche qualche cosa di piรน semplice ed immediato. Non c’รจ bisogno di mediatori. O, perlomeno, c’รจ un grande mediatore. ร il terzo personaggio che incontriamo: sono i discepoli. Non soltanto Filippo e Andrea. Vengono chiamati in ballo nel momento in cui Gesรน parla per la prima volta dell’Ora in cui si manifesta la Gloria e il Figlio รจ glorificato e ci sono alcune immagini. Quella del chicco di grano caduto in terra che muore e dร frutto. Di colui che รจ capace di odiare la propria vita – che non significa buttarla via, assolutamente -. Significa avere un’altra prioritร . ร chiaro che queste frasi parlano di Gesรน. Ma nel momento in cui parlano del maestro ci dicono anche dei discepoli. I discepoli sono coloro che imparano dal maestro a donare la propria vita. Imparano a mettere il dono della vita prima del tentativo di mantenerla, di salvarla. I discepoli sono coloro che servono Gesรน e per servire Gesรน lo seguono.
A questo punto capiamo che la richiesta dei greci di andare tramite Filippo e Andrea a vedere Gesรน รจ sbagliata ma in realtร solo fino a un certo punto. Perchรฉ i greci siamo anche noi, in quei greci siamo anche noi. Gesรน ha detto che nell’Ora della gloria del Padre che si manifesta nella gloria del Figlio, in quest’ora che รจ il momento in cui viene elevato da terra – รจ la croce ed รจ la risurrezione, la salita al cielo – Gesรน, il Figlio dell’Uomo attira tutti a sรฉ. Attira i discepoli, attira coloro che servono Gesรน, che lo vogliono servire e per servirlo lo seguono. [La frase seguente รจ stata corretta rispetto alla registrazione, n.d.a.] Ricordate che Filippo รจ uno di quelli a cui Gesรน all’inizio del Vangelo ha detto: seguimi! Siamo ancora lรฌ. Siamo all’interno dell’unico grande racconto che ha una sua forza e un’unitร straordinaria.
Ecco c’รจ questa immagine del servire e del seguire Gesรน e in questo si manifesta la Gloria. Noi ci prepariamo a vivere la grande settimana, centro della nostra fede. Lo facciamo quest’anno che รจ un anno di penitenza e privazioni – che perรฒ ci ricordano che la vita รจ penitenza e privazione -. Di fronte a tutto questo siamo ancora piรน chiamati a riconoscere l’Ora della Gloria. E in quest’Ora della Gloria di lasciarci attrarre da colui che รจ innalzato al cielo e che ci attira a sรฉ.
Buona domenica.
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