Guai in vista. Quando nella Bibbia si parla di due fratelli a cominciare da quei due, Caino e Abele, passando da Giacobbe ed Esaรน รจ facile che vada a finire male. O, perlomeno, ci siano dei cocci da aggiustare. Se poi i due sono in competizione (il secondo nel vangelo di oggi in realtร dice โio!โ ed รจ la tipica risposta da primo della classe) il rischio aumenta. Per fortuna oggi no, alla fine troviamo solo le solite incoerenze.
Come spesso capita diciamo una cosa e ne facciamo unโaltra. Ed รจ ovvio che quello che conta รจ ciรฒ che facciamo… Non lโazione singola – ho cercato di fare sempre bene, poi mi scappa il malestro e sono rovinato -. – Ho fatto sempre male, ne faccio finalmente una buona ed eccomi premiato in Paradiso in prima fila -. Si parla della direzione che diamo alla nostra vita. Di ciรฒ che facciamo a partire dal pentimento. Quello che ripete papa Francesco dicendo che il tempo รจ superiore allo spazioโฆย
Ci eravamo lasciati domenica scorsa con il distribuire in parti uguali a diseguali. ร ciรฒ che si fa in famiglia. Alla sera ci si mette a tavola e si mangia, sia che sia sia lavorato tutto il giorno sia che si sia poltrito ad oltranza. Perchรฉ ciรฒ che arriva dal padrone della vigna o – meglio – dal capofamiglia รจ calcolato sullโamore di chi dร e sul bisogno di chi riceve. Per fortuna non sul nostro merito. Il Vangelo di oggi parla ancora del โRegno di Dioโ, la vigna. Lโimmagine del popolo eletto. ร anche la sposa del Cantico dei Cantici, colei al quale il Signore canta il suo cantico dโamore in Isaia 5.
Essere quella sposa, sapersi amati da Te, questa รจ la felicitร che ci consegni. Non solo: รจ condividere questa consapevolezza. Fare in modo che ogni uomo lo sappia. Possa andare a lavorare nella vigna anche se รจ rimasta unโora sola di sole. Possa rimboccarsi le maniche anche se fino ad ora ha sempre risposto โnoโ al Tuo invito. In questo brano ritorna una parola forte del Vangelo: โvolontร โ. Fare la volontร del Padre. Che รจ, appunto, il fatto che nessuno si perda. Che tutti gli uomini siano salvati.
Ovvio che i pubblicani e le prostitute dovrebbero saperlo che sono peccatori e che con le loro forze non si salveranno. Per questo sono in pole position nel cammino verso di Te. Non possono sbagliarsi, illudendosi di riuscire a farecela da soli. Bisogna che si affidino a Te. Poi non รจ detto che si lascino salvare. Speriamo di sรฌ, che tutti in un un modo o nellโaltro ci pentiamo e accettiamo il Tuo dono. Che lo facciamo con i fatti, con quello che testimoniano le nostre azioni. Il pentimento si misura dalla disponibilitร a lavorare per il bene, per la crescita della comunitร . Per la famiglia dei figli di Dio.ย
Tra questa parabola e quella dei vignaioli pagati lo stesso salario, cโรจ lโentrata in Gerusalemme che Ti porterร sulla croce. La purificazione del tempio, un segno escatologico che preannunzia i tempi definitivi. La condanna del fico sterile, del popolo che manderร a morte Te, il Salvatore. Cโรจ poi la richiesta da dove venga la Tua autoritร a cui Tu non rispondi perchรฉ con i fatti stai per mostrare che viene dalla croce e dalla tomba vuota. Non a caso il Cantico dei Cantici, il canto dโamore per la sposa-vigna, veniva letto nel tempio nella settimana della Pasqua ebraica. Il Figlio, chiamato e in grado di fare la volontร del Padre, capace di dire โsรฌโ con le parole e nei fatti sei Tu, Gesรน.
Il Vangelo ci parla sempre di Te. Ora ci conduce a passi spediti verso la Passione. Se cerchiamo di stare con Te, che lo vogliamo o no, la strada รจ sempre quella.
don Claudio Bolognesi



