โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di:ย ย โย Mt 9,9-13
A scuola di misericordiaโฆ
ร qui, infatti, che ci porta il vangelo. Non una scuola dellโobbligo ma una scuola โ lโunica scuola cattolica, evangelicamente riconosciuta โ alla quale bisogna scegliere di mettersi, โ infatti ce ne sono molte altre, anche in ambito religioso, purtroppo โ una scuola che bisogna scegliere di frequentare: andate a imparareโฆ Una scuola verso la quale occorre addirittura affrettarsi: affrettiamoci a conoscere il Signore. E Dio solo sa quanto รจ necessario non sbagliarsi su Dio, come abbiamo avuto giร modo di ricordare piรน volte. Ben a ragione Osea ci chiede di far cadere quelle maschere che troppe volte hanno finito per offuscare il vero volto di Dio e che nonostante duemila anni di cristianesimo noi continuiamo ad apporre sul suo volto.
Se ci affrettiamo a conoscere Dio scopriamo che il suo dito non cessa di essere puntato โ e non in atteggiamento di giudizio โ verso persone che come Matteo portano nel cuore una segreta nostalgia di un mondo altro. Quante ce ne sono di queste persone che, tuttavia, non conoscono lโattenzione della cronaca religiosa presa comโรจ da molte altre cose.
Alla scuola della misericordia si impara unโarte che รจ propria di Dio โ io sono Dio, non uomo โ quella di un vedere che diventa accorgersi e di un accorgersi che si traduce in un farsi carico, in un avere a cuore (i care, amava ripetere don Milani, in unโepoca in cui ci si vantava di potersene fregare).
- Pubblicitร -
A questa scuola poi scopriamo che sono bandite quelle liste che tanto sono alla base della nostra convivenza sociale: bianchi o neri, cattolici o no, poveri o ricchi, bravi o cattivi. Il piรน delle volte lโappartenenza ad una lista รจ previa al nostro stesso venire al mondo: come se non fosse dato non farne parte. E a suon di collocare tutto in una lista persino Dio e quello che nella sua fantasia va operando deve quanto prima rientrare in un gruppo, in una lista, altrimenti quelle cose non vengono da lui. Una cosa รจ doc se viene da quel gruppo, altrimentiโฆ
Gesรน stesso, รจ entrato nella storia sottomettendosi alla lista del censimento. E a piรน riprese, nel corso della sua vita, lo si รจ voluto circoscrivere ad una lista (non รจ il figlio di Giuseppe?โฆ da dove mai questa sapienza?โ), farlo coincidere con una lista di appartenenza, cosa dalla quale Gesรน รจ sempre fuggito. Avrebbe dovuto rispettare una lista di precedenza tanto nella scelta dei suoi collaboratori quanto nel decidere con chi sedere a mensa. Secondo la nostra logica delle liste ci sono dei criteri previi che in qualche modo ci danno diritto allโamicizia di Dio e altri che, a priori, ce ne escludono. Ma attraverso il suo stile Gesรน butta via questi criteri manifestando amore verso chi amabile non รจ. Persino un uomo come Matteo con un mestiere tanto malfamato come il suo puรฒ essere chiamato alla sequela del Signore e persino uomini ritenuti pubblicamente peccatori possono avere la gioia di sedere a mensa con lui.
Cosa mai accaduta prima: Gesรน chiede a Matteo di seguirlo ma in realtร รจ lui che segue Matteo. Un Dio che si fa compagno di mensa con chi โ secondo la logica delle liste โ non avrebbe diritto alcuno. Gesรน stesso arriva a porsi nella situazione da cui ha appena chiamato Matteo: sedeva a mensa in casa. Dio libera accettando di condividere la sorte di coloro ai quali รจ recato lโannunzio di salvezza. ร questo che segna per Matteo una sorta di spartiacque: vedere Dio sedere alla mensa della sua casa senza doversi vergognare di essere quello che egli era. Il cammino che il Signore propone non รจ verso un esterno da sรฉ ma un viaggio verso la propria casa, come un giorno lo aveva proposto ad Abramo: vai a te stesso (come meglio bisognerebbe tradurre quellโโesci dalla tua terra e vaโฆ).
E cosรฌ alla scuola della misericordia apprendiamo che โmiglioreโ non รจ lโequivalente di โimpeccabileโ. Scopriamo pure che Gesรน non chiede la sinceritร del proposito o lโautenticitร della conversione prima di seguirlo. Ci si converte nella misura in cui si รจ disposti a porsi alla sua sequela.
Alla scuola della misericordia apprendiamo che viene spezzata quella logica secondo la quale avere a che fare con un peccatore significa contrarre impuritร . Nel nostro modo di vedere le cose, infatti, lโinverso non si verifica mai. E invece, a questa scuola, accade lโinverso: cioรจ si diventa puri non attraverso chissร quali pratiche ma stando a contatto con il puro per eccellenza che รจ Gesรน.
Alla scuola della misericordia ci viene poi insegnato che il nostro Dio non richiede sacrificio alcuno, non gli importano le sacramentalizzazioni di massa. A lui sta a cuore il tuo farti carico dellโaltro, senza aggettivi, cosรฌ comโรจ, sempre.
Ci sia dato di non disertare mai questa scuolaโฆ la scuola della misericordia.
Autore: don Antonio Savone


