don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 7 Agosto 2023

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Oltre la logica

Oltre la logica…

Il suo amico e precursore Giovanni era stato messo a morte nel carcere di Macheronte. Logica avrebbe voluto che Gesù si ritirasse – e l’intento era appunto quello – per farne il lutto e rielaborare gli ultimi eventi che lo riguardavano. Quella che stava vivendo doveva essere una vera e propria crisi accompagnata da un certo disorientamento. E invece si ritrova davanti una folla che con quel mettersi alla sua ricerca gli chiede di andare oltre la logica. E lui acconsente con la compassione di chi ha occhi e cuore per la fatica altrui.

Oltre la logica…

Logica avrebbe voluto che, al termine di una giornata che aveva segnato visibilmente la gente accorsa da Gesù, ciascuno fosse ritornato a casa sua provvedendo così al proprio bisogno di nutrirsi.

“Sensata” e per nulla inopportuna è la proposta che i discepoli avanzano. Tuttavia, in quel suggerimento, Gesù riesce a cogliere ben altro, e cioè la tentazione sottile che attraversa ogni generazione di uomini: l’incapacità a farsi carico della sorte degli altri in nome di una sbandierata carenza di risorse. Accadde quel giorno, accade in questi giorni: non abbiamo che cinque pani e due pesci.

Oltre la logica…

Cioè: non fermarti alle indagini. Non ridurre la vita a una inchiesta circa le opportunità o meno di alcuni interventi. Certo, ciò che i discepoli sottoponevano all’attenzione di Gesù non faceva una piega: era vero che fosse tardi come era vero che il luogo fosse deserto e che la folla fosse tanta e a disposizione non ci fossero che cinque pani e due pesci.

Oltre la logica…

Cioè: comincia a essere solidale. Non voler monetizzare tutto: non accade nulla nella vita, nei rapporti quando tutto è monetizzato (a tanto, tanto); tanto meno accade qualcosa di Dio quando esso è ridotto a prestazioni dietro compenso. Non voler rincorrere soluzioni magiche attribuite a chissà quale centro di potere: una via d’uscita è possibile là dove qualcuno comincia a non trattenere solo per sé e prova a far entrare l’altro e i suoi bisogni all’interno della propria attenzione.

Oltre la logica…

Cioè: fai attenzione che il voler moltiplicare le risorse non può accadere senza prima aver messo a disposizione ciò che sei e ciò che hai. Accade sovente, infatti, che si voglia moltiplicare senza dare. Ciascuno può accedere alla mensa della vita nella misura in cui ognuno è disposto a condividere.

Oltre la logica… con lo sguardo e il cuore di Dio. Quello sguardo e quel cuore, infatti, suggeriscono atteggiamenti che abbiamo disimparato a praticare. La gratuità e la responsabilità, anzitutto. Gesù aveva provveduto a nutrire quella folla del cibo del suo insegnamento: poteva bastare. E invece anticipa persino la richiesta della folla facendosi carico di una domanda inespressa. Imparare ad avere attenzione per i volti di chi ci sta di fronte chiedendosi: che cosa ne sarà di loro se io non me ne faccio carico? Troppo spesso – a me pare – la domanda che affiora nel nostro cuore prima che sulle nostre labbra è: che ne sarà di me se io mi assumo il peso di questa situazione? Era, in fondo, la domanda che segretamente si erano posti i discepoli pur attingendo a un sano realismo. In questo modo ci sembra di salvare la nostra vita: in realtà l’abbiamo già persa. Ci siamo privati, infatti, della possibilità che tanti possano essere saziati e che ne avanzino ancora dodici ceste piene. Colui che tutto ti chiede, tutto restituisce, in abbondanza.

Nulla, tuttavia, può essere moltiplicato se prima non abbiamo accettato di condividere.

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