don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 5 Maggio 2021

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โ€˜Io sono la vera viteโ€™: รจ questa la lieta notizia per il nostro cammino dietro il Risorto.
Piรน volte e in diversi modi Dio aveva piantato e curato unโ€™altra vigna, il suo popolo Israele perchรฉ fosse nel mondo il segno di una umanitร  capace di giustizia. E tutte le volte Dio aveva incontrato non poche resistenze e numerosi fallimenti. Ma la delusione per la mancata produzione di frutti di giustizia non ha mai spento la sua speranza.

Dio ci riprova: il suo progetto di unโ€™umanitร  nuova riparte e riparte con la vera vite, Gesรน di Nazaret. Cโ€™รจ un uomo finalmente che puรฒ dire: โ€œSono io la vera viteโ€, quella capace di non deludere le attese del Padre che รจ il vignaiolo. Nella misura in cui si rimane uniti a questa vera vite รจ dato anche a noi di conoscere unโ€™esperienza di pienezza e di feconditร . รˆ lui la vera vite, cioรจ lโ€™unica possibilitร  attraverso la quale รจ dato di corrispondere al progetto di Dio sullโ€™umanitร . La condizione perchรฉ questo avvenga รจ il rimanere uniti a lui. รˆ la condizione, non la garanzia automatica, dal momento che รจ anche possibile rimanere in Gesรน e non portare frutto.
โ€˜Rimanete in me e io in voiโ€ฆโ€™

Non poche volte questa parola di Gesรน ha finito per favorire una spiritualitร  dellโ€™intimitร  con lui della serie โ€œio e lui e nessun altroโ€. Ci affascina il desiderio di una intimitร  da focolare. Ci affascina una spiritualitร  che favorisca una sorta di individualismo religioso, tanto gratificante ma altrettanto infecondo. Eppure niente di tutto questo nel brano evangelico: il rimanere in lui non รจ un rinchiudersi nellโ€™intimitร  del nostro cuore per godere di un rapporto privato ed esclusivo con Dio. Non dimentichiamo che il rapporto con il Signore se da una parte รจ un fatto personale, non รจ mai, perรฒ, un fatto privato. Gesรน รจ vera vite non perchรฉ vive compiaciuto della sua relazione con il Padre ma perchรฉ continuamente attraversato dal desiderio di comunicare vita allโ€™esterno di sรฉ.
Lโ€™immagine della vite e dei tralci รจ al di lร  di ogni individualismo per riscoprire, invece, il valore della comunione. La vita di Cristo che per il battesimo scorre nelle nostre vene dilata continuamente le nostre possibilitร  di amare.

Perchรฉ tanta insistenza sulla necessitร  di rimanere? Perchรฉ non รจ lโ€™unica opzione possibile. Si insiste sul rimanere lร  dove si coglie anche la possibilitร  di andar via. Rimanere o andarsene? E questo nei vari ambiti della nostra storia. Nella fede, ad esempio: rimanere o andarsene? nella Chiesa: rimanere o andarsene? e, ancor prima, nella vita: rimanere o andarsene? Che cosa, semmai, puรฒ diventare per noi motivo di rimanere? Il fatto che il primo a non andarsene รจ Dio stesso.

In guardia, perรฒ, da ogni atteggiamento di presunzione: criterio permanente di verifica del rimanere nel Signore รจ lโ€™agire come lui.
Ecco la necessitร  per ciascuno di noi di mettere radici: rimanete in me. Il desiderio del Padre, infatti, รจ uno solo: โ€œin questo รจ glorificato il Padre: che portiate fruttoโ€. Dio รจ glorificato se io porto frutto. Dio รจ glorificato se la mia vita non porta il contrassegno della sterilitร  ma della feconditร .

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Non basta vivere una vita cristiana nellโ€™ordine di una santitร  fatta di integritร , una santitร  del preservarsi, del tutelarsi: il frutto che Dio si attende รจ che i discepoli abbiano le mani immerse nella vicenda della storia.
La qualitร  della nostra esistenza sarร  giudicata dalla nostra capacitร  di esserci giocati nella nostra storia. Il giudizio di Dio, infatti, non guarderร  certo le nostre fragilitร  che pure sono costitutive di noi. Riguarderร  piuttosto il nostro grado di feconditร . Perchรฉ il rischio per ciascuno di noi, il peccato vero e proprio รจ quello di aver vissuto una vita inutile, una vita recisa da quel flusso vitale che Dio continuamente ha provato a far scorrere dentro di noi: senza di me non potete far nulla.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM