don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 5 Agosto 2020

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Il pane per i cinquemila uomini aveva fatto sรฌ che i discepoli vivessero un momento di esaltazione e di successo: era valsa davvero la pena aver lasciato affetti e mestieri per seguire quellโ€™uomo che esercitava un fascino particolare. Erano cosรฌ gasati (per dirla con un linguaggio che conosciamo) che Gesรน aveva dovuto costringerli (proprio cosรฌ) a raggiungere lโ€™altra riva facendogli toccare con mano che la fede non ha nulla da spartire con il trionfalismo di unโ€™esperienza pure esaltante. Quella costrizione mirava a far comprendere loro quello che puรฒ accadere nella vita di un discepolo quando Gesรน sembra assente. Dio non ti prende mai per la fame perchรฉ non รจ e non sarร  mai la conferma delle tue aspettative, semmai egli รจ la sovversione delle tue domande e la destabilizzazione delle tue convinzioni.

E, infatti, la fede pronta ed entusiasta dei discepoli durante il bivacco sullโ€™erba, aveva vacillato tanto da meritare lโ€™appellativo di โ€œuomini di poca fedeโ€. Ma le sorprese non erano finite: proprio nel luogo della non fede, una donna pagana rivela agli apostoli che cosa significa credere e quando possiamo dire di credere:

quando si ha il coraggio di rompere con un ambiente domestico che impone un codice consolidato secondo il quale una donna non avrebbe potuto intrattenersi con un uomo;

quando si intuisce che il bene non รจ prerogativa soltanto del proprio mondo culturale-religioso e che Dio elargisce la sua sapienza anche fuori del proprio recinto (la donna azzarda rivolgersi a un rabbi ebreo, lei che vive unโ€™esperienza religiosa nientโ€™affatto ortodossa);

quando il proprio ambiente non รจ vissuto secondo la logica asfittica dei โ€œnostriโ€ e degli โ€œaltriโ€ (la donna, di fatto, chiede lโ€™abbattimento di quelle barriere secondo le quali lโ€™accoglienza รจ riservata solo ad alcuni e non ad altri);

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quando lโ€™incomprensione non diventa un motivo per ritirarsi ripiegati, ma occasione per continuare a chiedere tenendo testa.

Quanto diversa la capacitร  di perseverare della donna dalla paura dei discepoli durante la traversata! Eppure avevano appena toccato con mano che cosa era stato in grado di compiere il loro Maestro. Niente da fare: il loro cuore non conosce memoria e tenuta, per questo trema.

Quello con la donna sembrava un incontro da nulla e, invece, diventa il motivo per una diversa considerazione della propria appartenenza a Dio. Passi pure che lei non appartenga al popolo eletto, ma questo non รจ un motivo per essere esclusa dal cuore di Dio e dallโ€™esercizio del suo prendersi cura di ogni uomo. Il cuore di Dio non conosce la logica dei posti dโ€™onore e della seconda fila. E anche se dovesse accadere di trovarsi allโ€™ultimo posto (non giร  per una esclusione voluta da Dio ma per una contingenza storica), si รจ ripagati tutti con la stessa moneta, come ricorderร  la celebre parabola degli operai chiamati a lavorare nella vigna in momenti diversi della giornata. Il cuore di Dio non pulsa al ritmo di chi si ritiene unico o primo. รˆ la fede che stabilisce il legame con Dio, non giร  lโ€™appartenenza a un popolo o il tempo in cui gli si รจ prestato servizio. Non รจ il mio nome su unโ€™anagrafe ecclesiastica a dire chi sono rispetto a Dio ma quello che la mia esistenza attesta di lui.

Quanto avremmo bisogno di apprendere dalla fede della Cananea, noi che tutto abbiamo appiattito sul registro dellโ€™abitudine stanca, smarrendo cosรฌ il senso di stupore per quello che lโ€™incontro con il Signore ci ha meritato. Quanto pane elargito per noi dalla misericordia di Dio sulla mensa della nostra vita, lasciato lรฌ ad ammuffire perchรฉ non ce ne rendiamo piรน conto. Penso al pane della Parola, al pane della grazia, alle tante occasioni a noi offerte per poter crescere nel cammino della fede, alla possibilitร  di esprimere la nostra fede senza correre rischio alcuno (come, invece, accade altrove per tanti nostri fratelli). Qualcuno si accontenterebbe anche soltanto degli scampoli di ciรฒ di cui noi non sappiamo piรน che farcene!

La comunitร  cristiana ha sempre avuto il bisogno di ripensarsi con lโ€™arrivo degli operai dellโ€™ultima ora: la cananea sposta i confini dellโ€™appartenenza religiosa da un limite geografico-culturale alla capacitร  di essere in sintonia con il cuore di Dio; lโ€™arrivo di Saulo tra i cristiani porterร  a riconsiderare il senso della propria missione e ciรฒ che รจ essenziale per essere discepoli; la presenza di Agostino che tanto ha fatto penare sua madre, diventerร  un punto di riferimento nel cammino di ricerca del volto di Dio; lโ€™incontro con il vangelo da parte di Francesco dโ€™Assisi sarร  motivo per riconsiderare il modo stesso di seguire il Signore.

Il rischio dei contemporanei di Gesรน che non hanno riconosciuto in lui il Figlio di Dio รจ anche il nostro rischio: forse che siamo consapevoli che incontrando Cristo abbiamo incontrato quanto di piรน prezioso potesse capitare ad un uomo?


AUTORE: don Antonio Savone
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