don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 4 Novembre 2021

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Gli indizi di un diverso modo di presentare Dio cโ€™erano giร  tutti. Tutto, infatti, era cominciato quel giorno nella sinagoga di Nazaret, quando, prendendo in mano il rotolo del profeta Isaia, Gesรน aveva volutamente omesso di essere stato inviato a proclamare un giorno di vendetta per il nostro Dio.

Quella omissione da parte di Gesรน rivendicava come a Dio non si addice lโ€™attribuzione di una potenza vendicativa: questa รจ lโ€™immagine che lโ€™umano elabora in base ad un meccanismo proiettivo secondo cui la divinitร  รจ comunque un essere potente e forte, tale da suscitare rispetto e timore, capace di ciรฒ che allโ€™uomo non รจ consentito, presenza severa e indiscussa, da ingraziarsi con appropriati riti perchรฉ non abbia di che lamentarsi di noi (lโ€™atteggiamento del fratello maggiore). Noi tutti abbiamo ereditato questa immagine di Dio, un Dio dotato di straordinaria potenza, di autoritร  incontrastata e incontestabile. Ma il Dio potente, nel nostro immaginario finisce sovente per diventare il Dio prepotente, che chiede di essere servito โ€“ io ti servo da tanti anni e tu nonโ€ฆ โ€“ non amato, proprio come accade ad un padrone.
Un tale Dio prima o poi porta alla ribellione: arriva un giorno in cui per essere finalmente liberi bisogna recidere il legame con lui. La rabbia reattiva porta a comportarsi con lui proprio come ogni adolescente nei confronti dei suoi genitori. E infatti: il figlio piรน giovaneโ€ฆ partรฌ per un paese lontanoโ€ฆ

Gesรน, invece, era stato inviato a proclamare un anno di grazia del Signore.
E al Battista che gli aveva mandato a chiedere se davvero era lui il messia, Gesรน aveva evocato i segni che attestavano la veridicitร  del suo essere messia: i ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano e ai poveri รจ annunziata la buona novella. I gesti e i segni della cura nei confronti dei poveri questo attesta come รจ Dio. E questo sarebbe dovuto bastare: e, infatti, al Battista bastava. Per cui, fosse stato per Gesรน, la parabola non lโ€™avrebbe nemmeno raccontata: di per sรฉ non ce nโ€™era bisogno. Le opere che egli andava compiendo erano sufficienti per comprendere di essere di fronte a una rivelazione inedita di Dio. Il nostro essere introdotti nellโ€™esperienza piรน vera dellโ€™amore era il motivo di quei gesti di Gesรน che noi definiremmo addirittura spregiudicati.

Certo disorienta questo modo di presentare Dio, un Dio che non ripaga secondo le nostre colpe e che, invece, largamente perdona. Non a caso scribi e farisei mormoravano. Mormorano perchรฉ se cosรฌ stanno le cose, viene giรน tutto il loro impianto di religione, di pensiero, di vita. Cambia, appunto, persino la teologia. E giร . Perchรฉ Gesรน non viene a dirci anzitutto ciรฒ che lโ€™uomo รจ chiamato a compiere per essere finalmente gradito agli occhi di Dio. Egli viene, invece, a metterci a parte di quello che passa nel cuore stesso di Dio: mai rassegnato alla perdita di uno solo dei suoi figli. Il Dio dellโ€™un per cento! Una volontร  ferma e irriducibile di cercare ciรฒ che era perduto anima il cuore di Dio.
Finchรฉ non la ritrova: di solito, quando uno perde qualcosa, ad un certo punto vinto dalla stanchezza e dallโ€™impossibilitร  finisce per lasciar perdere. Non cosรฌ Dio: finchรฉ non la ritrova. Crede che nessuna situazione, per quanto negativa, possa precludere definitivamente la possibilitร  di una vita nuova. Anzi, proprio lโ€™errore, lo strappo, la ferita, il legame negato brutalmente, diventano occasione per accedere ad una condizione nuova del rapporto con lui.

Il perdono offerto e la misericordia sperimentata non strappano le pagine buie della nostra vicenda: proprio quelle pagine sono lโ€™esperienza nella quale ci รจ dato sperimentare la sovrabbondanza dellโ€™amore del Padre e il motivo di una festa alla quale sta a noi scegliere di voler partecipare o meno. Le pagine buie della nostra memoria sono quelle nelle quali Dio non ha mai posto sotto intermittenza la sua paternitร  anche se noi avevamo posto sotto intermittenza la nostra figliolanza.

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Anche allora egli ha continuato a volerci, a sceglierci, a cercarci, a non dimenticarci. Cambia la teologiaโ€ฆ eccome.
Nasce qui la scelta di vita cristiana: dalla consapevolezza che Dio ha continuato a volerci proprio quando noi non avremmo voluto sapere piรน nulla. Nasce, cioรจ, dallโ€™esperienza di un amore gratuito, dato in anticipo e mai legato al grado di prestazioni o alla capacitร  di riconoscerlo e accoglierlo.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM