don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 30 Ottobre 2021

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Una lettura superficiale di questo brano evangelico rischia di coglierlo come una sorta di galateo relazionale. E, invece, รจ uno di quei brani che solleva la questione su Dio. รˆ di Dio, infatti, che sta parlando, del suo stile, delle sue scelte, di ciรฒ che gli sta a cuore.
Il Dio dellโ€™ultimo posto: questo รจ il tratto piรน caratteristico del Dio svelatoci da Gesรน. Lโ€™umiltร  di Dio: cosรฌ Francesco amava parlare del Signore. Il Dio il cui sguardo รจ sempre uno sguardo dal basso, ai piedi della crescita di ogni uomo, da Zaccheo a Giuda.

Il Dio che ha svelato la sua predilezione non per chi finalmente potesse contraccambiare il suo amore ma per chi nella vita non poteva vantare prerogativa alcuna se non quella della sua umanitร . Il Dio il cui ambito relazionale รจ costituito di piccoli, poveri, deboli, malati.
Quello che noi celebriamo รจ il mistero di un Dio che si colloca allโ€™ultimo posto, un Dio che si fa ultimo, che entra nella storia dellโ€™umanitร  nel silenzio di Nazaret e nella povertร  del Maestro di Galilea, che si china sui poveri e sui deboli, che rivela lโ€™infinita misericordia del Padre.
A lui sta a cuore lโ€™ultimo posto, dove si colloca per scelta non per condizione: non considerรฒ un tesoro geloso la sua condizione divina ma spogliรฒ se stesso assumendo la condizione di servo. Per scelta, dunque.

Chi piรน grande dellโ€™Altissimo? Ebbene, proprio lui, per scelta, non per strategia, sceglie di farsi ultimo.
Davvero noi non ci siamo accostati a fuoco ardente, a oscuritร , tenebra e tempesta (cfr. lettera agli Ebrei), ma a un Dio capovolto: lui, il Signore e il Maestro, in mezzo a noi come colui che serve.
Sollevata la questione su Dio non puรฒ non sollevarsi quella della comunitร  cristiana.
Se cosรฌ รจ Dio, la comunitร  cristiana รจ chiamata a fare suo lo stile di chi sta nella vita non lasciandosi attraversare da smanie di protagonismo o di esibizionismo. Lo stile di chi non giunge mai ad usare il religioso come esperienza per perpetuare il perenne bisogno di riconoscimento o di presenzialismo. Lo stile di chi, umilmente, riconosce qual รจ il suo posto e accetta di starvi senza pretese, lieto solo di essere stato chiamato a partecipare dello stile stesso di Dio in quel tempo e in quel luogo dove la vita ci ha collocati.

Se cosรฌ รจ Dio, la comunitร  cristiana รจ chiamata a partecipare di una beatitudine che va aggiunta a quelle piรน note: la beatitudine di poter vivere nella gratuitร  rompendo la logica mortifera del contraccambio. Di lรฌ a poco, nellโ€™ultima cena, in quel gesto che segnerร  la sua offerta piรน libera e piรน piena, Gesรน siederร  a mensa con degli invitati per nulla capaci di riconoscenza e affidabilitร . Proprio in quel contesto istituirร  il sacramento del dono gratuito di sรฉ a gente che nรฉ lo merita nรฉ saprร  dimostrarsi in grado di ricambiare il dono partecipato.
Beato, dunque, perchรฉ essi non hanno la possibilitร  di ricambiarti. Solo gesti senza ritorno sono quelli che rendono felice lโ€™esistenza umana.
Beato! Perchรฉ la ricompensa al dono non รจ il contraccambio, ma la felicitร  dellโ€™altro e la vita che risorge attorno a te.
Una comunitร , dunque, che partecipa della stessa geografia del cuore di Dio: nella geografia del cuore di Dio non ci sono anzitutto amici, fratelli, parenti o ricchi vicini ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.

Dio ci consegna un vangelo da Dio, che ci porta quasi in uno stile folle che nessun sistema sociale puรฒ contenere.
Quando tu inviti amici, fratelli, parenti e vicini il cerchio della vita si chiude nellโ€™eterna illusione del pareggio tra dare e avere: e perciรฒ non cโ€™รจ futuro, perchรฉ la storia si chiude. Rompi questo cerchio mortifero, allarga lโ€™orizzonte, spalanca il cuore e sarai beato perchรฉ la gioia piรน grande รจ quella che da te defluisce e che tu riattingi, moltiplicata, dal volto dellโ€™altro. Sarai beato perchรฉ agisci come agisce Dio, perchรฉ vivere รจ dare.

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รˆ interessante quanto lโ€™esegesi moderna ha messo in luce. Lโ€™espressione di Gesรน sarebbe priva di quel โ€œsarai contraccambiato nella risurrezione dei giustiโ€. Si agisce per il bene altrui non in una logica di mercantilismo teologico โ€“ del tipo, se non ci fosse Dio meglio farsi i fatti propri โ€“ ma cosรฌ, per pura gratuitร .
Se cosรฌ รจ Dioโ€ฆ

I puntini sospensivi sono dโ€™obbligo. Tutto รจ ancora da declinare, ciascuno per la sua parte.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM