Nulla lasciava presagire una fine cosรฌ ingloriosa. Lo avevano seguito e acclamato come lโuomo forte, lโuomo dei miracoli, lโuomo delle folle assiepate attorno alla sua parola e ai suoi gesti, anche se non sempre ne avevano colto il senso. La meta non poteva non essere Gerusalemme, felice coronamento della carriera del loro Maestro, un uomo tanto vicino a Dio da essere capace di avvicinarsi alle persone. Aveva quasi del prodigioso quando ridonava speranza a quanti lโavevano persa e riapriva varchi lร dove persino la morte aveva giร pronunciato la sua ultima parola.
Tu sei il Cristo, aveva esclamato Pietro. A buon diritto. Aveva visto bene Pietro. Sei tu colui che รจ stato stabilito come il restauratore delle sorti dโIsraele. Le tue opere ne danno testimonianza.
Tutto faceva pensare ad un esito riuscito, un riconoscimento pubblico, ufficiale. Pietro poi era stato addirittura instradato nel ruolo di vice, forte anche di una beatitudine che lo accreditava addirittura presso il Padre di cui aveva colto lโilluminazione. Beato te, Simoneโฆ, aveva riconosciuto Gesรน.
Ma subito avevano patito un primo disagio quando aveva comandato ai discepoli di non dire a nessuno che egli era il Cristo. E perchรฉ mai? Che motivo cโera per tacere?
E come se non bastasse, Gesรน aveva sรฌ parlato di Gerusalemme ma non come luogo del riconoscimento da parte delle autoritร quanto come del luogo della riprovazione proprio da parte dei capi.
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Il panico si sarร impadronito dei discepoli. Unโombra cupa aveva fatto capolino sul loro facile entusiasmo.
No, questo proprio non poteva essere accettato. E perciรฒ era toccato ancora una volta a Pietro farsi portavoce di un comune sentire: cosรฌ mai! Pietro non puรฒ tollerare un Messia cosรฌ. Il bene non puรฒ non vincere, non puรฒ non mostrarsi. La propria posizione non puรฒ non essere riconosciuta. ร necessario un intervento forte, una mano ferma. Non abbiamo bisogno di tentennamenti: non aiutano nessunoโฆ Noi abbiamo bisogno di un sicuro punto di riferimento. A cosa puรฒ servire un Messia che non si impone? ร la crisi di Pietro. Ed รจ la crisi della nostra comunitร cristiana proprio in questi giorni (basta scorrere la stampa). Mai definitivamente sopita la nostalgia di messianismi trionfalistici, la tentazione di affrettare il tempo in cui finalmente separare grano e zizzania.
E nel gestire il suo panico, ha persino un gesto di attenzione. Non vuole svergognare il maestro davanti a tutti: lo trae in disparte. Tenero, Pietro.
Ma, ahimรจ, da pietra angolare si ritrova scalzato e identificato come pietra dโinciampo, dalla beatitudine illuminante si ritrova come uno i cui sentimenti non sono quelli di Dio. Il fondamento viene retrocesso a scandalo. Povero, Pietro.
Non male come inizio di pontificato, quello di Pietro. Non ha fatto neppure in tempo a fare la sua professione di fede โ Tu sei il Cristoโฆ โ che si trova subito redarguito e ridimensionato dal maestro โ dietro a me, Satanaโฆ tu non pensi secondo Dioโฆ Chissร cosa sarร passato nel cuore del povero Pietro, desideroso solo di manifestare il suo affetto e la sua amicizia nei confronti di quel maestro che lo aveva strappato alle occupazioni di ogni giorno. Cosa poteva saperne lui, povero pescatore, dei pensieri di Dio?
Ma proprio per questo a Cesarea Gesรน parla apertamente dei pensieri di Dio, che cosa รจ secondo Dio. Ecco perchรฉ รจ uno dei luoghi, Cesarea, verso il quale la comunitร รจ chiamata a incamminarsi. Luogo da non rifuggire anzi, da riprendere a frequentare. Persino il primo papa potrebbe smarrire il suo cammino di discepolo.
A Cesarea Pietro e la comunitร cristiana di ogni generazione devono apprendere cheย ci salverร ย il prendere sul serio lโinvito del Signore a perdere la vitaI.
l Maestro non sta andando verso i centri prestigiosi dellโistituzione da cui venire finalmente riconosciuto ma sta andando ad essere crocifisso tra i crocifissi. Lรฌ Dio. Tra i crocifissi. Lโimmagine di un uomo forte non corrisponde alla sua. Non รจ lโuomo di sicura popolaritร e potere. Non รจ cosรฌ. Sa di non essere cosรฌ. E lo attesta. Con fatica. Come con fatica vive questa decisione.
Di lรฌ a poco, sul Tabor, Pietro vorrร circoscrivere e delimitare il luogo in cui Dio ha diritto di piantar la tenda, ma la sua tenda il Verbo lโha piantata in mezzo a noi, quali che siamo. Non certo in un paradiso di chissร quale genere di turismo, fossโanche quello religioso. Non aveva avuto paura di prendere dimora nella storia, quella contraddittoria che ciascuno di noi patisce sulla propria pelle, la stessa alla quale rimanda perennemente i suoi discepoli. A costo della propria pelle.
Rinnegare se stessiโฆ perdere la vitaโฆ ossia non giร lo sforzo patetico e lesionista di cancellare il proprio volto per sostituirlo con un altro ma, smettendo di vivere autocentrati, incamminarsi alla ricerca del proprio volto piรน autentico. Sono richiesti generositร e consapevolezza, ascolto e disponibilitร a mettersi in gioco. Al centro la passione per il Regno e per il vangelo: tutto il resto in aggiunta.
AUTORE: don Antonio Savone
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