
Ai suoi interlocutori convinti di riconoscere e adorare un Dio che tiene alla sua diversitร esclusiva, Gesรน consegna โ senza imporla โ la rivelazione di un Dio desideroso di condividere la sua stessa natura e che egli ha manifestato attraverso ciรฒ che ha compiuto finora mentre ridonava speranza a chiunque lโavesse smarrita.
Se almeno credessimo alle opereโฆ Ma, si sa, per chi ha inforcato delle lenti sbagliate, nulla puรฒ essere letto nella sua oggettivitร , tutto รจ interpretato secondo il proprio distorto modo di vedere, facendo coincidere il reale con la lettura che io riesco a dare di esso.
Quanti segni Dio continua a compiere lungo i percorsi della nostra esistenza! Oggi, a far problema non sono piรน le pietre della nostra avversione ma lโindifferenza a ogni segno e la sorditร a ogni richiamo: lโindifferenza, infatti, prima ancora che perpetuare la passione del Figlio di Dio, ha finito per spegnere noi stessi. Sepolti vivi nella tomba della nostra insensibilitร .
Quanto avremmo bisogno di riascoltare nel silenzio del nostro cuore lโaccorato grido che il Signore rivolge al suo popolo e che riascolteremo nella liturgia del Venerdรฌ Santo: โPopolo mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi rispostaโ! Proprio come un fidanzato tradito, Dio richiama gli innumerevoli segni del suo amore a cui, ahinoi, fa riscontro la rigiditร e la freddezza del cuore di chi egli ama.
Non pensiamo di tirarci fuori da una simile esperienza come fosse cosa che non ci riguarda. Accade anche a noi di lapidare il vangelo che ci รจ stato consegnato e lo facciamo non con pietre materiali, forse, ma con quelle non meno violente del sospetto e della chiusura ostinata. Puรฒ accadere, molto piรน spesso di quanto immaginiamo, di avere una tale attrattiva per il peggio da confondere le molte opere buone che Dio compie, con il male che ci rode dentro.
Come Gesรน, quando la tentazione di ripagare con la stessa moneta chi trama del male contro di noi diventa piรน ricorrente, abbiamo bisogno di imparare a prendere la giusta distanza e ritirarci โal di lร del Giordanoโ. Lรฌ Gesรน aveva iniziato e lรฌ aveva maturato la sua vocazione. Anche per noi cโรจ un โGiordanoโ, un luogo-memoria della nostra identitร piรน vera, un luogo che rammenti le motivazioni per cui abbiamo scelto di impegnare la vita.
AUTORE: don Antonio Savone
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