Oltre la facciata
Alla luce delle parole evangeliche, credo saremmo tentati volentieri di misurare gli altri con la forza che deriva da quelle parole, ma ce lo impedisce Gesรน stesso che oggi rivolge a noi, come ai discepoli allora, quelย voiย incalzante e impegnativo al quale nessuno puรฒ sottrarsi. Non ad altri, ma a ciascuno di noi e alla comunitร cristiana sono rivolte queste parole:ย โMa voiโฆ non fatevi chiamare rabbรฌโฆ Voi siete tutti fratelliโฆ Non chiamate nessuno Padreโฆ uno solo รจ il Padre vostroโฆ Non fatevi chiamare Maestro, uno solo รจ il vostro Maestroโฆ Il piรน grande tra voi sia vostro servoโ.
Tenderemmo volentieri a riferire questa requisitoria anticlericale di Gesรน ad un potere comunque esercitato da altri: dai politici ai vertici ecclesiastici. Stentiamo a cogliere in essa la critica diretta ad un ben determinato modo di esercitare il potere, ogni potere, compreso quello che noi esercitiamo nei confronti di figli, discepoli, fratelli: il potere di un sano rispetto ad un ammalato, del benestante rispetto a chi รจ nellโindigenza, di chi gode buoni rapporti familiari rispetto a chi vive il dramma della separazione, di chi vive nella conflittualitร di coppia o in tensione con i figli o con i genitori.
Ecco perchรฉ dallโimbarazzo iniziale che questa Parola suscita in noi, siamo chiamati a passare allโaccoglienza perchรฉ essa รจ per noi motivo di conversione. ร una Parola dura ma al contempo รจ una Parola che ci fa sognare: e ci fa sognare una comunitร cristiana come espressione di novitร di vita, una comunitร cristiana dove vige continuamente quelย โtra voi, perรฒ, non sia cosรฌโ.
E per sognare รจ tuttavia necessario restare a contatto con la realtร cosรฌ come รจ stigmatizzata da questa stessa Parola. ร una Parola che, prima ancora che invitarci a trovare capi di accusa fuori di noi, ci sollecita a guardarci dentro.
Prima di cercare fuori le cause di una disaffezione dalla vita di fede, abbiamo il dovere di chiederci se siamo stati fedeli a quanto il Vangelo ci chiede. La Parola di Dio passa attraverso la testimonianza vissuta. Non tocca a noi fare solenni professioni di identitร cristiana. Il cristiano deve vincere la tentazione di darsi da sรฉ un nome: saranno gli altri a darglielo, illuminati, anche se non capiamo come, dallo Spirito.
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ccadde ben cosรฌ ai discepoli ad Antiochia. Ma allora, in questo modo, noi perdiamo la visibilitร della comunitร ? In un certo senso sรฌ, perchรฉ lโessere uomini evangelici significa assumere uno stile nascosto, umile, lo stile dellโattesa, della fede pur nelle situazioni difficili. Ci sarร qualcuno che si accorgerร ? E cosa importa?
Il Signore rinfaccia lโaver dato vita a una religiositร di facciata, preoccupata delle apparenze e delle tradizioni. Scribi e farisei usano la religione per affermare se stessi; essa dร loro un certo prestigio, un ruolo sociale. Le loro sono sempre parole di conservazione, non giร parole di speranza.
โVoi usate parzialitร โ. Il Signore si scaglia contro ogni orgoglio di casta. Quante discriminazioni, quante complicitร cosรฌ radicate da risultare normali!
โVoi siete tutti fratelliโ. Il porsi in veritร di fronte a Dio ci rimanda ad una condizione di uguaglianza. Gesรน ci rivela la sua posizione, ci annuncia da dove guarda la storia, dal basso. Ci rivela la sua passione, il suo desiderio. Ci mette in guardia dai farisei perchรฉย fariseoย significa separato. Ci parla a cuore aperto perchรฉ in noi nasca unโaltra logica, si coltivi un altro sogno, non solo quello di non separarci, ma soprattutto quello di non separare, non favorire condizioni che escludano.
โVoi siete tutti fratelliโย significa che la relazione padre-figlio รจ prima ancora una relazione fratello-fratello e il rapporto maestro-discepolo รจ prima ancora un rapporto tra condiscepoli, dove non รจ che lโessere padre o maestro venga cancellato per una sorta di cameratismo, ma entrambi vengono ricondotti a unโaltra fonte, il Padre, di cui siamo tutti gli uditori prima ancora che amministratori. Un Padre che parla al padre anche attraverso il figlio e un Dio che parla al maestro anche attraverso il discepolo.



