Portiamo tutti nel nostro cuore il desiderio recondito di un tempo e di un luogo in cui fiorisca soltanto del buon grano, un tempo e un luogo in cui, finalmente, cessi quella strana mescolanza di bene e di male che รจ la nostra vita.
Se solo potessimo ritornare a un agognato paradiso terrestreโฆ che nel nostro immaginario suona come il tempo e il luogo in cui non cโerano inconvenienti e magagne di ogni genere. Lo desideriamo a livello sociale, in ambito ecclesiale, lo desideriamo sul piano relazionale e โ perchรฉ no? โ anche su quello piรน strettamente personale. E, invece, รจ come se giorno dopo giorno vedessimo svanire ogni prospettiva di miglioramento e quei brevi tentativi di tregua che talvolta abbiamo assaporato, sfumano come una bolla di sapone.
Perchรฉ tutto deve essere cosรฌ complicato e difficile quando โ a nostro dire โ le nostre intenzioni attingono alla migliore rettitudine? Che cosโรจ quel mio continuo sbagliare quando con onestร mi sembra di voler realizzare il meglio per me e per chi mi sta attorno? Come giustificare quella continua incoerenza nella quale cado ogni volta di nuovo senza neppure accorgermene? E perchรฉ quella malignitร che traspare anche nelle buone intenzioni o quelle distorsioni interpretative che non poche volte finiscono per accendere conflitti relazionali che altrimenti non conosceremmo? Perchรฉ sono fatto cosรฌ male? Ci sarร mai un tempo in cui vedere trionfare il bene sul male?
Come stare di fronte allโincompiuto?
ร a questa domanda che risponde la pagina della parabola del grano e della zizzania.
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Come stare di fronte allโincompiuto? Cosรฌ come fa Dio: con pazienza. La pazienza, infatti, รจ la capacitร di vivere lโincompiuto nella fiducia che si tratta di un non-ancora-compiuto, รจ la disponibilitร a rispettare e attendere i tempi dellโaltro. La pazienza รจ un frutto di quella fede che รจ capace di rimettersi completamente nelle mani di Dio e perciรฒ riconosce che non spetta a noi decidere tempi e modi.
Non poche volte ci scopriamo abitati da uno zelo non equilibrato che indica un rapporto malsano con il tempo: il tempo che ci รจ donato, infatti, รจ segno dellโamore di Dio e perciรฒ va vissuto come occasione per esercitare la sua stessa misericordia nei rapporti con gli uomini.
Corriamo tutti il rischio di stare di fronte alla realtร in modo superficiale e sbrigativo, proprio come pretenderebbero i servi della parabola: quanta fretta nel giudicare le scelte altrui, quanta fretta nel vagliare il loro operato, quanta fretta nel decidere cosa accettare e cosa rifiutare, quanta fretta nellโeliminare tutto ciรฒ che non corrisponde alle nostre aspettative! Che cosa cโรจ alle radici della mia fretta? Essa, infatti, non รจ per nulla una dimostrazione di forza: รจ piuttosto indice di un nostro malessere personale. Lโimpazienza finisce per allearsi ben presto con lโinsipienza di chi sradica tutto. Siamo convinti di conquistare lโonnipotenza mediante delle prove di forza: ma questa รจ soltanto unโillusione.
Troppi nostri metodi sommari finiscono per diventare eccessivamente determinati e per nulla riguardosi. Non poca nostra irruenza, infatti, finisce per celare mali segreti che continuiamo a portarci dentro senza volerli riconoscere.
Cโรจ un nemico dentro e fuori di noi che puรฒ essere vinto non giร con un odio piรน intenso bensรฌ con un amore piรน grande.
ร necessario, perciรฒ, guardare allโatteggiamento del Padre il quale non ha fretta perchรฉ รจ consapevole che il grano, malgrado tutto, puรฒ crescere comunque rigoglioso. Dio manifesta la sua forza attraverso lโesercizio della pazienza: รจ la moderazione la prova della sua onnipotenza, consapevole che non cโรจ peccato che possa tagliare irrimediabilmente i ponti con la misericordia di Dio. La zizzania puรฒ diventare buon grano: questo crede Dio e per questo sa attendere.
LโIncarnazione del Figlio di Dio non ha provocato come per incanto la trasformazione del mondo. Gesรน ha vinto il male proprio riconoscendolo, assumendolo e attraversandolo.
AUTORE: don Antonio Savone
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