A chi gli chiedeva chi fosse e perchรฉ stesse facendo quello che faceva, Giovanni non aveva esitato a rispondere: โIo non sono il Cristoโ. Proprio questa sua risposta ci aiuta a non sopravvalutare noi stessi. Quello che siamo ha senso solo in relazione ad un altro che per noi รจ Gesรน Cristo. Giovanni รจ un uomo non ripiegato su se stesso e perciรฒ non attraversato dal delirio di onnipotenza o dalla malattia del protagonismo. Avrebbe potuto approfittare della situazione e, invece, non lo ha fatto. Anzi, pagherร amaramente il suo voler restare fedele alla sua identitร piรน vera.
Ci accade sovente di credere che siamo noi il principio e il centro della nostra stessa esistenza, ma รจ la piรน grande menzogna che possiamo proferire e la piรน grande disgrazia che ci possa accadere. Il Te Deum che da poco abbiamo elevato al Signore ci ha sollecitato a non perdere di vista che la nostra vita, piรน che per anni da annoverare, andrebbe riletta a partire da un ritornello: โIl Signore ha datoโฆ il Signore ha datoโฆโ.
Giovanni intuisce che รจ proprio la presenza del Signore nella nostra vita a conferirci il senso piรน profondo e la lettura piรน pertinente. Tuttavia, non รจ scontato vivere di luce riflessa: cโรจ qualcuno โ la prima lettura lo chiama โlโanticristoโ โ che vorrebbe farci cadere proprio nel percorso inverso. Se il Signore ci invita a non venir mai meno nel rapporto con lui, il nemico, invece, ci seduce a tal punto da mettere noi stessi al centro di tutto. Ma al prezzo di cadere in un grande disorientamento e di sperimentare una terribile infelicitร .
Imparare ad accettare noi stessi e la nostra misura umile, รจ lโinizio di un vero percorso di maturitร e di sapienza.
Non sono ioโฆ imparare a definirsi accettando di mettersi dei confini.
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Non sono ioโฆ ma sei tu, Signore, colui che dร speranza ai miei giorni.
Non la maschera ma la realtร , non la recita ma lโimpegno sincero. Giovanni ci insegna lโarte del fare un passo indietro per riconoscere che quello che di piรน vero io sono, lo devo ad un Altro, seguendo il quale posso scoprire chi io sono veramente.
Come vogliamo vivere questo tempo che la misericordia di Dio ci dona? Giovanni non esiterebbe ad attestare: โBando alla menzogna. Restate saldi in ciรฒ che non viene mai menoโ.
Questa liturgia ci sollecita ancora a dare un nome a โcoloro che cercano di ingannarciโ. Cโรจ un inganno che รจ fuorviante perchรฉ ci porta lontano da noi stessi. In guardia perciรฒ dallโautoreferenzialitร che rischia di essere una tomba anticipata.
Quanto mai appropriate ancora le altre parole di Giovanni: โIn mezzo a voi sta uno che voi non conosceteโ. Se puรฒ essere facile accostarsi a un Dio Bambino, non lo รจ misurarsi con lโuomo di Nazaret. ร facile ignorare un Dio che si fa presente discretamente tanto da non essere riconosciuto nรฉ accolto.
AUTORE: don Antonio Savone
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