don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 17 Ottobre 2020

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โ€œLo Spirito Santo vi insegnerร  ciรฒ che bisogna direโ€.

A chi pensasse che la vita cristiana sia frutto soltanto dellโ€™impiego di energie proprie, viene ricordato con forza che in gioco, ancor prima di noi, scende Dio stesso. Il nostro essere discepoli, non ha nulla da spartire con lโ€™eroismo; esso non รจ qualcosa soltanto per uomini forti e temprati ma per chiunque viva lโ€™umile consapevolezza che cโ€™รจ una grazia che ci precede sempre e ci accompagna e sostiene. Lโ€™azione dello Spirito, infatti, apre le nostre esistenze a prospettive non solo impensate ma talvolta persino temute. Puรฒ venire per tutti il momento in cui siamo chiamati a salire sul banco dei testimoni in quella lotta che il mondo ingaggia contro il Vangelo. Ma anche in quel frangente, anzi, soprattutto in quei momenti le parole adatte da proferire saranno suggerite dallโ€™alto e non da una nostra qualche sapienza.

La contraddizione e il rifiuto, grazie allo Spirito Santo, non saranno soltanto degli inconvenienti che forse era meglio evitare. Diventeranno, invece, occasioni per sperimentare di piรน e meglio lโ€™azione della grazia divina in noi e opportunitร  per affermare da che parte abbiamo scelto di stare.

Lโ€™ammaestramento dello Spirito avviene allโ€™occorrenza โ€“ in quel momento โ€“ perchรฉ esso non รจ qualcosa di cui disporre con presunzione a nostro piacimento. Quello รจ il momento in cui si realizza quanto lโ€™apostolo Paolo scrive in Rm 8,26: โ€œlo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezzaโ€. Lโ€™azione dello Spirito la si sperimenta proprio quando non abbiamo piรน alcun appiglio umano a cui aggrapparsi, nessuna sicurezza su cui contare. รˆ nellโ€™esperienza della violenza usata verso di noi o in quella della nostra personale fragilitร  che lo Spirito ci rende idonei a rendere testimonianza al Signore Gesรน davanti agli uomini.

Tuttavia, รจ possibile resistere allโ€™azione dello Spirito allorquando crediamo che la nostra personale situazione di chiusura sia senza redenzione, senza alcuna possibilitร  di riscatto. Cosa sarebbe stato dellโ€™apostolo Pietro se nella notte del tradimento avesse creduto che la ย fragilitร  espressa nel triplice rinnegamento non fosse in alcun modo perdonabile? รˆ senza possibilitร  di perdono solo quella situazione in cui si finisce per credere piรน a se stessi che al Signore, credere, cioรจ, che non cโ€™รจ grazia che possa vincere il proprio peccato e il proprio limite. Di fronte a una tale convinzione e resistenza, Dio non puรฒ che arrestarsi rispettoso della libertร  della sua creatura. Qualsiasi peccato lโ€™uomo possa aver compiuto non consiste mai nella conclusione della propria avventura spirituale che, proprio in virtรน di quella caduta, conosce una pagina di creazione nuova.

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AUTORE: don Antonio Savone
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