Sembrerebbe una pagina inutile, tanto che i piรน la salterebbero volentieri. Per quanto si abbia una conoscenza della Scrittura, la maggior parte dei nomi qui riportati sono ignoti ai piรน. Finchรฉ si tratta di Abramo, Isacco, Giacobbe, Davide possiamo ancora ricordare qualche episodio della loro vicenda, ma degli altri, chi ne sa nulla?
Il genere letterario della genealogia ci interessa poco, anche perchรฉ, se vi chiedessi di dire la vostra, arrivereste al massimo a ricordare i nomi dei bisnonni.
E, tuttavia, proprio questa pagina รจ la piรน necessaria: essa, infatti, รจ la prima del NT e, pur rappresentando forse la parte meno bella, รจ la piรน necessaria.
La genealogia di Gesรน ci dice che allโinizio di una lunga catena di generazioni cโรจ Dio stesso. Di lui emerge una nota che sarร la costante dellโintera storia della salvezza: Dio non si stanca di noi e per questo, pur nei disastri della storia, continua a manifestare amore e fedeltร a un uomo che fatica a condividerne il progetto. Il tradimento, il peccato, le deportazioni, i momenti di gloria come quelli di miseria, non riusciranno mai a far recedere Dio dal suo disegno di bene su questa umanitร . Guarda caso dove approda questa storia? In Gesรน, il cui nome รจ la sintesi di tutto ciรฒ che รจ stato appena raccontato: โDio salvaโ. E Gesรน chiamato Cristo, lโeletto, il consacrato: da una storia che รจ quella che รจ, viene fuori il frutto maturo che รจ Gesรน Cristo.
Ascoltare con fede questa pagina proprio allโinizio delle ferie maggiori dellโAvvento, significa riporre la nostra fiducia nel Dio che ricomincia sempre di nuovo, di generazione in generazione, un dio che ha ben chiaro dove vuole arrivare e dive vuole condurre il nostro cammino incerto di uomini e donne.
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Proclamare nella liturgia una pagina come questa non รจ una operazione nostalgica: รจ piuttosto motivo per gettare luce sul nostro qui e ora in cui, forse, ci riesce difficile riconoscere talvolta il filo attraverso il quale Dio ci guida.
Questa storia narrataci da Matteo riporta delle scansioni che riguardano il popolo dellโalleanza: la chiamata, lโingresso nella terra promessa, lโesilio, il ritorno. Ma questo ritmo รจ ciรฒ che ognuno di noi vive dentro di sรฉ. Anche a noi Dio rivolge la sua chiamata, a anche a noi Dio offre la possibilitร di entrare nella terra della sua amicizia, anche noi facciamo esperienza dellโallontanarci da lui e, se lo vogliamo, di fare a lui ritorno mediante il suo perdono. E questo ritmo non รจ cronologico e non avviene una volta per tutte: ci chiama piรน e piรน volte, piรน e piรน volte lo abbandoniamo, piรน e piรน volte ritorniamo a lui.
Proprio la pagina di Mt ci invita a riconoscere il tempo in cui ci troviamo personalmente: la chiamata, il deserto, un momento di luce? In qualunque situazione ci troviamo, questo รจ il tempo della salvezza. Israele รจ cresciuto in ogni tempo, tanto in quello dellโalleanza riconosciuta quanto in quella dellโamicizia tradita. Non cโรจ tempo che non sia visitato da Dio: alcune volte ci visita con le sue consolazioni, altre volte con i suoi silenzi.
La genealogia di Gesรน ci ricorda che la storia non รจ un progresso continuo; essa conosce piรน volte interruzioni e cadute, piccoli passi e grandi regressioni: non tutto รจ bene e non tutto va sempre per il meglio.
In questa storia non sono annoverate le grandi madri dโIsraele (Sara, Rebecca, Lia, Rachele), mentre sono riportate altre che hanno una storia a dir poco inquietante: Rachab fa la prostituta a Gerico, Tamar si finge prostituta per avere una discendenza dal suocero, Rut รจ una straniera e perciรฒ esclusa dalla salvezza, Betsabea รจ lโamante di Davide. Dio entra attraverso storie marginali, addirittura attraverso ciรฒ che noi definiremmo una stoltezza.
Proprio questa lunga genealogia ci ricorda che noi siamo solo un anello di una lunga catena: proprio per questo abbiamo bisogno di leggere la storia non dal suo particulare ma dal suo insieme. Anche quello che immediatamente sembra avere nulla a che fare con Dio, in realtร resta vero che รจ sempre lui il protagonista principale ma non senza di noi.
Nessuno di noi amerebbe veder comparire nel proprio albero genealogico figure tanto poco ragguardevoli. Eppure a Dio sembra non faccia problema. Dio ci stupisce non con effetti speciali ma con creature come ciascuno di noi, impastati della materia di cui siamo fatti.
Non sappiamo nulla del nostro futuro, di cosa ci accadrร . Una cosa รจ certa, perรฒ: Dio continuerร ad aprire varchi proprio lร dove sembra non ce ne sia alcuno.
AUTORE: don Antonio Savone
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