don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2021

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In cosa consiste la mitezza? Nel lasciar essere lโ€™altro quello che รจ (N. Bobbio). Ritornano qui le parole che Francesco scriverร  nella โ€œLettera ad un Ministroโ€: โ€œโ€ฆ e non pretendere che gli altri siano cristiani miglioriโ€, dove per โ€œaltriโ€ si intende coloro che gli procurano ostacoli e percosse. Diceva ai frati: โ€œLa pace che annunziate con laย  bocca, abbiatela ancora piรน abbondante nel vostro cuore. Non provocate nessuno allโ€™ira o allo scandalo, ma tutti siano attirati alla pace, alla bontร  e alla concordia dalla vostra mitezza. Questa รจ la nostra vocazione: curare le ferite, fasciare le fratture e richiamare gli smarriti. Molti infatti, che ci sembrano membra del diavolo, un giorno saranno discepoli di Cristoโ€ (FF 1469).

Il mite non entra nel rapporto con gli altri con il proposito di gareggiare, di confliggere e alla fine di vincere. Noi tutti sappiamo come il motore delle relazioni interpersonali sia lโ€™invidia, quel sentimento che si declina come desiderio di essere lโ€™altro, con qualcosa di preferibile agli occhi di un eventuale giudice che varia secondo le circostanze, sia esso un genitore, un amico, un professore, un datore di lavoro, un superioreโ€ฆ

La mitezza fiorisce in seno allโ€™umiltร  โ€“ mite e umile di cuore, aveva detto di sรฉ Gesรน โ€“ cioรจ in quella consapevolezza della comune fragilitร  che ci fa condividere la condizione degli altri, ci trattiene dal condannare chi sbaglia e ci spinge ad aiutarlo a sollevarsi. Perchรฉ fiorisce nel terreno dellโ€™umiltร ? Perchรฉ lโ€™umiltร  รจ propria di chi riconosce di non possedere la veritร , ma di esserne in ricerca. โ€œรˆ per la felicitร  come per la veritร : non la si ha, ma ci si รจโ€ (Adorno). Il piรน grande male nasce dalla presunzione del bene, dallโ€™ignoranza del proprio limite. E questo anche allโ€™interno della comunitร  cristiana: al bene, infatti, si puรฒ solo aderire, puรฒ essere scelto, mai imposto.

Un atteggiamento, dunque, mai prevaricante nei confronti degli altri, che lascia essere lโ€™altro e soprattutto lo lascia essere cosรฌ come รจ.
La mitezza รจ atteggiamento che si adotta non quando lโ€™altro รจ buono: si รจ davvero miti quando lโ€™altro รจ indocile, ribelle. Ecco perchรฉ non รจ un dato di carattere ma uno stile da apprendere: imparate da me โ€“ aveva ripetuto Gesรน โ€“ che sono mite e umile di cuore.
Assumere uno stile relazionale improntato a mitezza significa aprirsi allโ€™accoglienza: comporta, perciรฒ, un certo diminuirsi per lasciarsi toccare dallโ€™altro comunque esso sia. Diminuirsi per far spazio allโ€™altro: il lasciare spazio allโ€™altro รจ la forma piรน alta del darsi. Il Signore Gesรน รจ colui che continuamente si ritrae pur nella consapevolezza di operare il bene: guarisce il cieco, sana il lebbroso ma lascia allโ€™altro la sua libertร  e la sua responsabilitร : โ€œVaโ€™ e non peccare piรนโ€ฆโ€. Questo รจ lo stile di Dio il quale perchรฉ il mondo accada deve ritrarsi, continuamente. Questa รจ mitezza: lasciare spazio allโ€™alteritร  umana ed esporsi anche alla libertร  imprevedibile dellโ€™uomo. La mitezza รจ quellโ€™atteggiamento che impara ad addomesticare la forza che pure vorremmo esprimere nella sfera relazionale.

Il Signore Gesรน, lui per primo intraprende un percorso improntato a mitezza: egli che era lโ€™unigenito Figlio di Dio non tenne per sรฉ questa ricchezza e questa prerogativa ma scelse di diventare primogenito di molti fratelli arrivando a condividere con loro quanto piรน gli era proprio. E diventato primogenito di molti fratelli, rinunziรฒ persino al diritto di primogenitura: e da primogenito si fece ultimogenito ponendosi non sopra il fratello e neppure alla pari con esso ma ai suoi piedi. E quando sulla croce il fratello arriva persino a togliergli la vita, lโ€™unica che ha, neanche allora Gesรน si sottrae allโ€™esperienza della fraternitร  (G. Salonia).
Il mite resiste al male senza perรฒ scendere sul suo terreno e senza adottare i suoi metodi.

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โ€œQuelle cose che ti impediscono di amare il Signore Iddio, e ogni persona che ti sarร  di ostacolo, siano frati o altri, anche se ti percuotessero, tutto questo tu devi ritenere come una grazia. E cosรฌ tu devi volere e non diversamenteโ€ฆ E ama coloro che ti fanno queste cose. E non aspettarti da loro altro, se non ciรฒ che il Signore ti darร . E in questo amali e non pretendere che siano cristiani miglioriโ€ฆ E in questo voglio conoscere se tu ami il Signoreโ€ฆ se farai questo, e cioรจ: che non ci sia mai alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto poteva peccare, il quale, dopo aver visto i tuoi occhi, se ne torni via senza il tuo perdono misericordioso, se egli lo chiede; e se nonย  chiedesse misericordia, chiedi tu a lui se vuole misericordiaโ€ (FF 234-235).


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM