La festa liturgica dellโapostolo Mattia, ci riporta nel contesto dellโultima cena lร dove il Signore Gesรน ci rivela il senso e il motivo di tutto quello che ha fatto e detto, la sua vita e la sua morte: perchรฉ ci amava.
Lโamore non ha motivazioni, non ha un perchรฉ ma รจ racchiuso nellโordine della gratuitร .ย โIn questo sta lโamore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma รจ lui che ha amato noiโฆ Ci ha amati per primoโ (1Gv 4,10.19).
Se tutta la Scrittura potesse mettersi a parlare insieme e racchiudere, come per miracolo, tutto ciรฒ che essa contiene e che in essa vi รจ scritto in una sorta di grido, essa annuncerebbe solo questo:ย โDio vi ama!โ. Dice santโAgostino che se per disgrazia un incendio dovesse bruciare tutti i testi della Parola di Dio che sono presenti sulla terra e che questo incendio dovesse salvare quella parola di 1Gv 4,8ย โDio รจ amoreโ, noi avremmo comunque tutta la Scrittura.
Un amore che trova le sue radici nel โda sempreโ, nellโeternitร e che pure si รจ manifestato nel tempo, attraverso gesti concreti che costituiscono quella che noi oggi chiamiamo storia della salvezza, che non รจ una storia altra da quella che gli uomini hanno vissuto ma รจ la storia letta, guardata con gli occhi di Dio. Quante volte noi invece siamo tentati di pensare che anche la nostra storia di salvezza corra magari su un binario parallelo a quello che invece costituisce il nostro quotidiano.
Dio ci ha parlato piรน volte e in diversi modi di questo suo amore, afferma Eb 1,1. In Ger 31,3 arriva addirittura a dichiarare questo suo amore:ย โTi ho amato di amore eternoโ. Dio, perรฒ, non si รจ accontentato di parlarci del suo amore attraverso intermediari, per interposta persona. Eb 1,2 cosรฌ continua:ย โUltimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlioโ. Gesรน non si รจ limitato a parlarci dellโamore di Dio: egli รจ lโamore di Dio per noi!
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Un amore che รจ fino allโestremo:ย โAvendo amato i suoi che erano nel mondo, li amรฒ sino alla fineโย (Gv 13,1). Sono due le cose che manifestano il vero amore: fare del bene a chi si ama e questo Dio lo ha vissuto con noi in particolar modo nella creazione e arrivare a soffrire per lui, cosa che Dio ha sperimentato nella vicenda terrena di Gesรน. Ben a ragione il Signore potrร dire a Santa Angela da Foligno:ย โNon ti ho amato per scherzoโ. Ritornano le parole delle Lamentazioni:ย โPopolo mio, che cosa potevo fare di piรน per te che non ho fatto? Rispondimi!โ.
Se voglio sapere quanto e come Dio mi ama, devo guardare quanto ha sofferto!ย โCosรฌ Dio ha amato il mondo!โย (Gv 3,16).
Crediamo veramente che Dio ci ama? Se ci credessimo veramente, tutto, la nostra vita, le cose, noi stessi, gli avvenimenti, tutto si trasfigurerebbe davanti ai nostri occhi. Sarebbe il paradiso in terra, se il paradiso รจ gioire e vivere dellโamore di Dio. Se volessimo per un attimo dispiegare la storia di ciascuno di noi essa attesterebbe innumerevoli tradimenti, infinite delusioni e chi รจ stato tradito una volta, ha paura di amare e di essere amato, perchรฉ ha paura di essere ingannato. E allora aumenta sempre piรน la schiera di chi non solo non riesce a credere allโamore di Dio, ma a nessun amore.
Lasciamoci coinvolgere in questa esperienza di amore da parte di Dio, non abbiamo paura, accogliamo questa buona notizia che Dio ama me, preso come sono qui e ora. Non abbiamo paura della nostra indegnitร :ย โQualunque cosa il nostro cuore ci rimproveri, Dio รจ piรน grande del nostro cuoreโ.
โCome io vi ho amato cosรฌ amatevi gli uni gli altriโย (Gv 15,12). Si tratta davvero di un amore a circuito aperto: lโamore del Padre si fa visibile nel Figlio; dal Figlio, per mezzo dello Spirito, viene a noi (Rm 5,5); da noi, ancora per opera dello Spirito, ridonda sullโaltro:ย โCome il Padre ha amato me, cosรฌ anchโio ho amato voiโฆ Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amatoโ (Gv 16,9.12).
Lโaltro va amato non perchรฉ Dio ci comanda di amarlo e neppure perchรฉ esso รจ amato da Dio e perciรฒ stesso degno di essere amato da noi, ma perchรฉ Dio ha riversato in noi il suo stesso amore per quel fratello. La caritร , infatti, รจ un divenire partecipi dellโamore stesso di Dio, รจ una capacitร nuova di amare come ama Dio. Ognuno dei fratelli che bussa รจ perciรฒ un creditore che esige il suo debito. Per questo Paolo afferma:ย โNon abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevoleโย (Rm 13,8). Anche se non sempre gli si puรฒ dare quello che chiede, non possiamo mai rimandarlo a mani vuote.
AUTORE: don Antonio Savone
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