Aprire la porta del cuore di Dio
Chissร cosa avranno visto i discepoli per ritrovarsi a chiedere a Gesรน:ย Signore, insegnaci a pregare?ย Intanto โ cosa non scontata โ hanno visto che anche il Figlio di Dio pregava: si alzava presto al mattino, passava le notti in preghiera, sentiva il bisogno di rimanere da solo. Non lo sentivano pregare ma lo vedevano pregare. Qualcosa di diverso illuminava il suo volto e, probabilmente, con quella loro richiesta, avrebbero voluto scrutare ciรฒ che dava uno spessore altro al vissuto del loro maestro. Era come se quei momenti custodissero un segreto che essi avrebbero voluto carpire.
E, in realtร , Gesรน non tiene per sรฉ quel segreto cominciando col dire anzitutto che pregare non รจ frequentare un luogo, rispettare un orario, usare una tecnica piuttosto che unโaltra: pregare non รจ legato allo stare in ginocchio o allo stare in piedi, a mani giunte o a braccia allargate. Nulla di tutto questo, anzitutto. Pregare รจ, invece, varcare una soglia, quellโunica soglia senza la quale non si ha accesso allโesperienza della preghiera: la soglia dellโimmensa fiducia in Dio dal quale sappiamo di essere sempre accolti. Varcare la porta del sentirsi a casa, quella casa di cui condividi sogni, progetti, desideri, necessitร , difficoltร . Puoi chiedere perchรฉ senzโaltro egli dona; puoi cercare perchรฉ certo egli si fa trovare; puoi bussare perchรฉ senzโaltro egli apre; puoi andare sempre da lui perchรฉ egli non si spazientisce mai.
Se accetti di varcare quella soglia basta chiamarlo per nome: Padre. Come a ricordare a Dio il vincolo di tutela che un giorno si รจ assunto nel volerci alla vita. Un vincolo che non viene mai meno โ almeno da parte sua โ neppure quando lโangoscia dovesse fare capolino e il tormento della croce scatenare in noi la paura dellโabbandono.
Varcata quella soglia โ dice Gesรน โ scoprire che il volto di quel padre รจ un volto amico. Capisce la preghiera chi capisce lโamicizia. Allโamico chiedi di starti vicino quando le tue ruote girano lente, quando hai bisogno di un supplemento di vita, quando lโolio della tua lampada si sta per spegnere. Allโamico, generalmente, non chiedi delle cose; chiedi invece il tempo, il sognare insieme, lo scambio di gioia, il conforto dellโaffetto. Incontrare lโamico significa redimere anche le giornate piรน tristi. Lโamico ti fa piรน umano. Dio ti fa piรน umano, dice Gesรน.
Se qualcuno di voi ha un amico, e va da lui, e gli diceโฆ
Tre verbi ci danno la struttura della preghiera: avere, andare, dire. Si tratta di tre verbi che indicano tre movimenti precisi: una relazione, uno spostamento, che significa uscire da sรฉ per andare verso lโaltro, una comunicazione. Quando hai un amico e vai da lui cosa gli dici?
Amico, dammi tre pani, perchรฉ mi รจ arrivato un amicoโฆ
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Lโamico che cammina nella notte e bussa non chiede per sรฉ ma per un amico che ha camminato nella notte. Nella notte cโรจ unโunica bussola: quella dellโamicizia. La preghiera crea relazioni di fiducia, in cui al sospetto subentra lโaccoglienza e perfino la notte รจ popolata non da paure ma da voci di amici. Un mondo non fatto di passi perduti o di strade che si smarriscono perchรฉ senza recapito, ma un mondo fatto a partire da una geografia del cuore. La preghiera รจ mettere in relazione presenze amicali. Di fronte allโamico non ti vergogni della tua povertร : non ho nulla da offrirgli. Anche se non hai nulla sai di essere ricco di una amicizia che ti fa muovere i passi nella notte.
La preghiera รจ andare ad aprire le porte di Dio per riceverne il pane dellโamicizia e spezzarlo a coloro che bussano alla nostra casa e fare festa insieme. Il pane serve per vivere, lโamicizia per avere un motivo per vivere.
Se non gli darร il pane per amicizia, glielo darร per la sua sfrontatezzaโฆ, cioรจ per la sua mancanza di paura, di timore, di vergogna. Glielo darร perchรฉ il suo amico si รจ liberato dal timore di importunare, perchรฉ lโamore scaccia il timore (1Gv 4,18). Glielo darร non perchรฉ รจ scocciato, ma perchรฉ ammira lโamico, perchรฉ รจ fiero di essere amico di un uomo capace di quelle piccole pazzie che solo lโamore ispira.
Ecco perchรฉ la preghiera non รจ mai un rimanere sempre a casa compiaciuti del fatto di avere un Padre come amico. Da essa bisogna uscire attraverso la porta dello sguardo nuovo su quanti ti stanno attorno. Aver chiamato Dio col nome di Padre ti rende responsabile di relazioni di fraternitร con quanti incontri. In quella casa, se lโincontro col Padre รจ stato vero, si apprende che รจ possibile stare nella vita solo se si รจ in grado di coniugare i verbi al plurale: donaci il pane, perdona i nostri peccati, non ci indurre in tentazione. Verbi al plurale perchรฉ in quella casa si apprende anzitutto che pregare vuol dire condividere.
Pregare รจ avere il senso della premura. ร il senso della premura e della cura che misura la nostra capacitร di pregare o meno, non anzitutto lโosservanza di una tecnica di preghiera.


