don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2020

- Pubblicitร  -

รˆ sintomatica la richiesta dei farisei: quando, Signore? Atteggiamento che riconosciamo tipicamente nostro ogni volta che, in preda al panico che ha la meglio su di noi per i troppi segni di precarietร  della vita di ogni giorno, ci poniamo alla ricerca di una qualche rassicurazione, proprio mentre vorremmo avere previsioni sul futuro piรน dettagliate. Come vorremmo sentirci dire che alcuni eventi drammatici non ci riguarderanno personalmente: se mai toccheranno le generazioni future!

Ma Gesรน allarga il discorso invitando a non lasciarsi ingannare da ciรฒ che accade. Anche le cose piรน drammatiche come guerre e rivoluzioni non sono il segno della fine.
Il problema, secondo Gesรน, non รจ il quando ma il come. Come vivere โ€“ questo รจ il problema โ€“ dentro giorni segnati da visioni pesanti, angoscianti come quelle che continuamente sono sotto gli occhi di tutti?

Rifuggendo due atteggiamenti: il primo รจ quello di coloro che vivono la durezza dei tempi rifugiandosi, con una corsa a ritroso, nel passato. Un passato svigorito, reso sterile perchรฉ confinato in una occasione di puro rimpianto, di vuota nostalgia.
Il secondo atteggiamento da rifuggire รจ quello proprio di chi vive la durezza dei tempi con una frenetica corsa in avanti, perennemente in agitazione.

Ma allora cosa significa allora attendere il Signore? Significa vivere nel tempo, onorando con la vita il nome di Dio, fiduciosi nella promessa che egli viene continuamente. Significa attraversare la notte con gli occhi fissi verso la luce del nuovo giorno: questo atteggiamento si chiama speranza. E cโ€™รจ una sola ragione per sperare: la speranza, infatti, non si fonda su delle ragioni plausibili ma si fonda su una persona che รจ venuta a parlarci di salvezza pur nello scatenarsi di forze ostili.

Ciรฒ che conta, infatti, รจ la perseveranza. Ciรฒ che conta รจ la fiducia nel Padre: questa รจ la sicurezza che Gesรน ci propone. A darci stabilitร  non sono le pietre di un tempio, neppure la certezza di non sbagliare mai, neanche la tranquillitร  che potrebbe derivarci da un facile consenso.
Perseverareโ€ฆ Si tratta di quellโ€™atteggiamento che ha a che fare con la capacitร  di resistere e rimanere fedeli cogliendo la presenza di Dio proprio nelle contraddizioni e nelle contrarietร  della storia. Del resto รจ proprio quello che Gesรน sta per vivere. Ai suoi insegna che proprio cosรฌ viene il regno di Dio. La vita la si ottiene proprio mentre la si perde.
Essere segno tra i segni che passano.

- Pubblicitร  -


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM

Altri Articoli
Related

Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Zaccaria era un miscredente: era impossibile per Dio dargli...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

Don Francesco Cristofaro – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Vangelo del giorno e breve commento a cura di...

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 23 dicembre 2025

Ogni genitore porta nel cuore tante aspettative per i...