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don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 12 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 1-15

Come il ragazzo

La domanda ha fatto da inclusione a questa II settimana di Pasqua. Quella di Nicodemo, anzitutto, domanda nella notte:ย Come puรฒ un uomo nascere quando รจ vecchio?ย Domanda che racchiude ed esprime la nostra personale e comunitaria consapevolezza di impossibilitร  nella notte che stiamo attraversando: come possiamo nascere quando portiamo i segni evidenti di una vita impedita da cause naturali o personali?

Poi quella di Gesรน a Filippo:ย Dove possiamo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?ย ย che traduce ancora la nostra confessione di essere a corto di risorse per far fronte allโ€™attuale stagione provinciale, ecclesiale, sociale. Come se non bastasse, alla domanda di Gesรน fa eco ancora una domanda, quella di Andrea:ย ma che cosโ€™รจ questo per tanta gente?ย Meglio rassegnarsi, suggerirebbe lo scetticismo di Andrea. Atteggiamento che ben conosciamo e che a lungo, probabilmente, abbiamo frequentato.

Lโ€™impasse della domanda e della constatazione scettica si supera โ€“ ripete a noi il Vangelo โ€“ attraverso un nuovo modo di stare a contatto con la realtร : come il ragazzo, anzitutto. รˆ attraverso il gesto del ragazzo che il Signore puรฒ continuare la rivelazione di quellโ€™amore di cui ci ha narrato nella notte di Nicodemo:ย ha tanto amato il mondo da dare.

La generositร  di Dio ha bisogno, per rivelarsi, della collaborazione di un ragazzo. Una miseria, a ben guardare:ย cinque pani dโ€™orzoย (pane dei poveri, roba da animali)ย e due pesci. Ma Gesรน li chiede e se ne serve, per far comprendere che il senso ultimo del gesto che egli sta per compiere sta nel fatto che ciascuno metta a disposizione quello che ha: solo da qui nasce la vera comunione.

รˆ su questa disponibilitร  che Gesรน mette alla prova i suoi. รˆ su questa disponibilitร  che mette alla prova noi. Nessuna moltiplicazione: il pane non si moltiplica. Lo si puรฒ spezzare, condividere e distribuire. Non cโ€™รจ nulla diย comprato. Allโ€™origine di tutto soltanto un dono. A salvarci non รจ un gesto magico o strategico, ma quello umile e familiare del non trattenere. Sappiamo che questo segno non verrร  capito, susciterร  una vera e propria crisi a fronte della quale molti prenderanno altre strade.
La confessione della propria impossibilitร  รจ solo un primo momento, sincero, certo, ma non vero. Infatti, a ben guardare ci sonoย cinque pani e due pesci. A guardare la nostra vita il dato di realtร  parla in un certo modo. Ma questa non รจ lโ€™unica lettura: cโ€™รจ ancora qualcuno che dispone diย cinque pani dโ€™orzo e due pesci.

Occorre comunque un Andrea che li individui, li riconosca e li porti alla luce.
Non รจ scontato che quel ragazzo li abbia dati: tutti, in un frangente come quello, potremmo pensare che รจ meglio tenere stretto il poco di cui disponiamo perchรฉ il contrario sarebbe comunque inutile. Con tutta quella folla il poco e il niente si equivalgono. Non cosรฌ per Gesรน.

Quel ragazzo รจ figura di Gesรน che si รจ lasciato espropriare. San Francesco ripeterร :ย nulla di voi trattenete per voiโ€ฆย Lasciarsi prendere quello che abbiamo e quello che siamo.

Quel ragazzo ci insegna una conversione permanente, mai conclusa: dalla difesa ostinata del proprium al dono, dallโ€™accaparramento alla condivisione, dal pensare alla propria personale sopravvivenza allโ€™avere a cuore il bisogno dellโ€™altro. Quando persino i poveri condividono, la solidarietร  esprime tutta la sua capacitร  di trasformazione.

Cโ€™รจ ancora una figura che oggi riparte con noi, Gamaliele. Figura dalle vedute non anguste. Uomo capace di rileggere la storia e di non fermarsi al mero succedere degli eventi. Vedere oltre, di questo ci รจ testimone Gamaliele. Figura di chiย  non riduce tutto alla sua angusta misura.

Quelย lasciateli andareย non รจ espressione di menefreghismo ma di chi permette che lโ€™altro sia.
Ciรฒ che eccede alla nostra comprensione (il momento storico che stiamo vivendo รจ senzโ€™altro nellโ€™ordine di una eccedenza che ci vede impari), infatti, non necessariamente dobbiamo vederlo come una smentita ma come un invito per un diverso modo di stare a contatto con la vita:ย non ci accada di trovarci a combattere contro Dio.

Per gentile concessione di don Antonio Savone dal suo blog | CANALE YOUTUBE | TELEGRAM

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