don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 25 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 4,1-20

Data:

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Perseguitando chi ci รจ vicino, abbiamo perseguitato Cristo. Per questo siamo infelici e frustrati. Ma Gesรน ci attende proprio mentre, ingannati, corriamo verso il peccato, per un incontro che, illuminandoci, dร  inizio a un cammino di fede ed esperienza del suo amore nella Chiesa.

Saulo, un uomo lanciato nel fuoco di uno zelo smisurato, aveva incontrato un amore piรน grande di ogni entusiasmo; gli era arrivato addosso come un fendente, rovesciando la sua vita: una voce improvvisa, una luce che abbaglia, e le certezze che sembravano granito – la storia, i Padri, le tradizioni, l’elezione e lโ€™Alleanza โ€“ veniva assorbito nel buio della cecitร .

Nei lunghi anni di silenzio in Arabia aveva capito: Saulo sapeva, ma non conosceva. Soprattutto, non lo lasciava il ricordo vivo di un giorno amaro di pietre e sangue, e il volto di Stefano, come quello di un angelo inginocchiato sull’altare di un amore incomprensibile che consegnava la vita per lui; le sue parole piene di una sapienza sconosciuta s’intrecciavano con quella voce che lo aveva afferrato e scaraventato giรน dalla vita.

Era Stefano, ma era anche il Rabbรฌ di Nazaret, erano anche i piccoli che aveva messo in catene. La Veritร  aveva bussato, senza nessun altro preavviso che quel volto tumefatto di chi, morendo, lo aveva scusato, perdonato, amato; ora iniziava a conoscere ciรฒ che aveva studiato e difeso con ardore; ora che quella misericordia senza condizioni, quel non tener conto delle intenzioni malvagie, degli errori e dei peccati, lo aveva raggiunto e chiamato a seguire e diventare come l’eretico giustiziato sulla Croce; ora ci vedeva, e quel volto di Stefano che gli era sembrato come quello di un angelo era l’amore di Dio fatto carne.

Era vero quel morire come un agnello, era vero che il Messia doveva patire come il Servo di Yahwรฉ delle Scritture. Quell’Uomo crocifisso era davvero risorto, era vivo nei suoi discepoli che Saulo perseguitava. Sรฌ, Gesรน era il Signore, il Figlio dell’Altissimo. La Storia di salvezza del suo Popolo, le promesse, l’Alleanza, la Terra, la Legge, la Pasqua, le tradizioni, tutto parlava e annunciava Gesรน, il Messia atteso.

Proprio Colui che il cuore di Saulo desiderava piรน d’ogni altra cosa al mondo, ma, come avrebbe poi scritto dei suoi fratelli israeliti, con uno “zelo per Dio, ma non secondo una retta coscienza; poichรฉ, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio” (Rm. 10,2-3).

Per questo anche lui che “non la ricercava dalla fede, ma come se derivasse dalle opere”, proprio mentre correva ad estirpare gli eretici che invece avevano conosciuto in Gesรน Cristo la Giustizia di Dio, “ha urtato contro la pietra d’inciampo” per sottomettersi ad essa. Dio infatti lo amava anche se non aveva una “retta coscienza”, perchรฉ lo aveva “predestinato” ad essere uno “strumento che” aveva “scelto per sรฉ, affinchรฉ portasse il suo nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli di Israele”; un testimone di quell’amore che aveva scandalizzato tanti capi e farisei.

Saulo doveva sperimentarlo cosรฌ, completamente gratuito e inaspettato, e ciรฒ poteva accadere mentre, al colmo dell’inganno, perseguitava la “Via”, il cammino attraverso il peccato e la morte che Cristo aveva inaugurato e che Stefano aveva percorso dinanzi ai suoi occhi. Solo cosรฌ Saulo avrebbe compreso di se stesso e di ogni uomo quello che Dio conosceva da sempre: dietro al suo zelo si nascondeva il bisogno bambino di essere amato, salvato, rigenerato.

Giudicava senza pietร  perchรฉ cercava pietร ; voleva estirpare la menzogna perchรฉ bramava la Veritร ; correva e cercava perchรฉ voleva essere trovato; era certo di non sbagliare perchรฉ desiderava qualcuno che lo amasse quando sbagliava; era geloso delle sue certezze perchรฉ cercava un fondamento piรน forte di se stesso.

E proprio sull’orlo dell’abisso, al colmo della sua irruente passione di uomo schiavo della carne, nel posto e nel momento che ogni idea religiosa non potrebbe immaginare, gli era apparso Gesรน, l’amato sconosciuto del suo cuore. Gesรน e quel suo “perchรฉ?” illuminava tutta la sua vita come un’unica, spesso disperata ricerca d’amore. “Perchรฉ mi perseguiti? Perchรฉ dai calci contro il pungolo?”: perchรฉ vuoi uccidere l’amore che cerchi correndo nella direzione contraria alla felicitร ? Perchรฉ ti ostini a lottare contro la gratuitร  e difendi il tuo “io” con inutili sforzi che grondano del sangue dei fratelli per servire i quali, invece, sei stato creato e scelto?

In quel “perchรฉ?” c’era tutto l’amore che aveva vinto il peccato, il suo e quello di ogni uomo, e la morte che esso genera: un “perchรฉ?” che non lo giudicava ma, illuminando la menzogna che lo aveva sedotto, rivelava la Veritร  che aveva il potere di smascherarla per liberarlo: in Stefano era vivo Gesรน che lui perseguitava, e in quel sangue offerto per chi lo uccideva vi era il perdono che la comunitร  dei cristiani cominciava ad annunciare ad ogni uomo.

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Saulo aveva incontrato e sperimentato la Giustizia di Dio capace di trasformare la sua coscienza, illuminandola con la luce sfolgorante della Pasqua che lo aveva avvolto sulla strada verso Damasco. Ogni desiderio del suo cuore aveva trovato compimento in quell’abbraccio di misericordia che lo aveva spinto a prostrarsi, finalmente umiliato, dinanzi alla Veritร  dell’amore. L’esperienza che quellโ€™amore aveva vinto il suo peccato era diventata certezza che il Rabbรฌ di Nazaret era davvero risorto. Saulo aveva “ascoltato” l’annuncio del Vangelo dalle labbra stesse di Gesรน mentre esso si compiva nella sua vita.

Ora quella fede accolta dalla predicazione diveniva un dovere impellente, unโ€™urgenza che gli premeva dentro, un incarico improcastinabile: l’amore si faceva gratitudine che orientava il suo zelo liberandolo dalla carne per consegnarlo allo Spirito: “Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunziando la fede che un tempo voleva distruggere”.

Questo ha significato per Paolo “lingue nuove” da parlare in ogni centimetro del mondo e dei secoli; e poi “malati guariti”, e comunitร  fondate in ogni cittร ; e persecutori come “serpenti” da prendere tra le mani, e “veleni” di calunnie da bere mentre nulla gli poteva recare danno, perchรฉ nessuna catena aveva potere sul Vangelo che annunziava. In Paolo battezzato nello Spirito e nel fuoco Gesรน era ormai vivo e vittorioso su ogni demonio.

Come puรฒ esserlo in ciascuno di noi, fieri e certi in apparenza, ma in realtร  pavidi e insicuri. Come Paolo, anche noi cerchiamo, ci affanniamo, lottiamo, ci indigniamo e giudichiamo, ci appassioniamo e ci spendiamo, soffriamo e sudiamo per nulla, incapaci di afferrare l’Unico che il nostro cuore davvero desidera. Come Saulo non ci rendiamo conto di cercare proprio quello che stiamo rifiutando, la veritร  e l’amore che si celano in tutto quello che mettiamo a morte ogni giorno.

Ma lo stesso “perchรฉ?” che ha salvato il Fariseo di Tarso, ci attende oggi sul nostro cammino: perchรฉ corriamo per mettere in galera la moglie, il marito, il capoufficio, o la fidanzata? Perchรฉ ci illudiamo di afferrare la vita e la felicitร  che solo il Messia crocifisso e risorto puรฒ darci gratuitamente incatenando e appropriandoci di chi ci รจ intorno? Perchรฉ siamo ingannati e ciechi, schiavi di una “cattiva coscienza” che ci impedisce di vedere che in tutto e in tutti si nasconde il Messia, Colui che il nostro cuore desidera ardentemente.

Ma coraggio, di nuovo oggi Egli appare sulla strada che ci conduce alle nostre Damasco di superbia e vanitร , odii e rancori, concupiscenze, gelosie e avarizie; ci guarda e ci parla, e il suo amore ci tramortisce, illuminando la storia e le persone di una luce sconosciuta. Perseguitando chi ci รจ vicino, abbiamo perseguitato Lui, l’unica salvezza; rifiutando gli eventi e lottandovi contro, abbiamo gettato Cristo fuori dalla nostra vita, l’unica fonte di gioia e pace.

Ascoltiamo la predicazione e “convertiamoci” seguendo le orme di Saulo: torniamo in noi stessi, camminando nella Chiesa alla luce della Parola di Dio e sostenuti dai sacramenti, per scoprire in noi un’elezione che Dio non ha mai cancellato, e che oggi, nel suo amore, ha il potere di rinnovare. Ci attende oggi, dove meno ce lo aspettiamo, un incontro che รจ preludio alla conversione, una dolcezza ferma e vera che seduce e accompagna nel cammino alla Veritร ; alle origini della nostra vita, nell’Eterno che ci ha generati, vi รจ il suo amore infinito nel quale รจ racchiuso il senso autentico che colma l’esistenza.

Da esso sgorga lo zelo che muove una vita nuova e santa: come Saulo, anche noi siamo “strumenti scelti per Lui” in questa generazione. Nella Chiesa ci รจ svelato “quanto dovremo soffrire per il suo Nome”, e proprio questo sarร  il segno che testimonierร  in noi il passaggio dalla morte alla vita, come accadde in Stefano: il nostro volto presentato ai flagellatori invece delle pietre scagliate contro l’Agnello, perchรฉ Cristo ci ha perdonato, e ci ha colmati del suo amore che abbraccia ogni uomo, anche il nemico, sino alla fine, consegnando la propria vita per la salvezza di tutti.

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NEL NOME DEL SIGNORE VI CHIEDIAMO UN AIUTO PER LA MISSIONE

CARISSIMI, QUEST’ANNO VI CHIEDIAMO, NEL NOME DEL SIGNORE, OLTRE ALL’AIUTO PER LE NECESSITร€ QUOTIDIANE DELLA MISSIONE, DI ESSERE CON NOI NELL’AVVENTURA DELL’ACQUISTO DELLA CASA DELLA MISSIONE DI TAKAMATSU. 

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Don Antonello
 

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