don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 17 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 3, 1-6

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Dio sceglie la sterilitร , la piccolezza, la debolezza, i peccatori, il nulla, per mostrare che cosa significhi il sabato, giorno in cui nulla si fa perchรฉ รจ Dio che fa tutto. Le nostre ferite stese davanti al mondo sono il luogo della misericordia di Dio che ristabilisce la vita dove era la morte, aprendo cuore e carne per il dono dell’amore.ย 

LE NOSTRE FERITE SONO LA PORTA DISCHIUSA SULLA SALVEZZA, STIGMATE LUMINOSE TESTIMONI DELLA VITTORIA DI CRISTO

“E’ lecito in giorno di sabato salvare una vita o toglierla, fare il bene o il male?”, ovvero, “รจ lecito l’amore che compie la Legge oppure, in nome di essa, si puรฒ lasciar morire una persona nei suoi peccati?”.

Per quei farisei ed erodiani, in giorno di sabato, era lecito tenere consiglio per togliere una vita, come accade a noi quando giudichiamo Dio per come e quando opera, cosรฌ diversamente dai nostri pensieri carnali.

E in quella sinagoga si trattava proprio di salvare o togliere la vita ad โ€œun uomoโ€, anthrลpos, immagine di ogni uomo incapace di tutto, come quando si dice “sono senza una mano”: prendere, scrivere, guidare, mangiare, qualunque relazione รจ compromessa.

Per lui ogni giorno era sabato, ma, invece dโ€™essere di festa e riposo, era un sabato di condanna e di morte che si spalmava su tutta lโ€™esistenza. Scoccando la domanda, Gesรน penetra sino al fondo del cuore, e non ci si puรฒ piรน nascondere, si puรฒ solo โ€œtacereโ€.

Ai suoi occhi che, come un “periscopio” (โ€œperiblepsamenosโ€ in greco), scrutano e abbracciano ogni pensiero a 360 gradi, non sfugge il cuore indurito di chi gli era accanto. E non puรฒ trattenere lโ€iraโ€ divina con la quale il Padre aveva corretto โ€œgelosamenteโ€ il suo Popolo; esplode in Lui lo โ€œzeloโ€ mosso dalla โ€œtristezzaโ€ per ogni anima arida ed arsa, senz’acqua e feconditร .

Per questo, Gesรน colma il silenzio calato nella sinagoga con la parola creatrice, offrendo a tutti la possibilitร  di salvarsi. Attraverso quella mano incapace di stendersi per accogliere e donare, mostra cosa significhi dare al sabato pieno compimento. Il cuore e la mano sono induriti anche di sabato, come ogni altro giorno.

E proprio nel sabato della tomba, nella sepoltura e nella discesa agli inferi, Gesรน avrebbe mostrato la liceitร  di amare perchรฉ, compiendo in esso il precetto di non fare niente – non vi รจ nulla di piรน inattivo di un morto – ha sanato e salvato la vita dal peccato e dalla morte; per questo dice “Alzati e mettiti in mezzo!โ€, โ€œdestatiโ€, risuscita, (secondo l’originale greco), affinchรฉ si veda bene la mano sterile che guarisce per opera di Dio, la ferita sanata dalla misericordia.

Come Gesรน, che tutti hanno potuto vedere crocifisso “in mezzo” ai due ladroni, perchรฉ doveva essere evidente la risurrezione proprio attraverso la certezza della crocifissione. Lo stesso Uomo che aveva steso la sua mano sulla Croce a prendere la nostra malattia era l’Uomo resuscitato.

Cosรฌ Dio sceglie la sterilitร , la piccolezza, la debolezza, i peccatori, il “nullaโ€, per mostrare che cosa significhi il sabato, il giorno in cui โ€œnullaโ€ si fa perchรฉ รจ Dio che fa “tutto”.

Le nostre ferite โ€œsteseโ€ davanti al mondo rivelano la misericordia di Dio che โ€œristabilisceโ€ la vita laddove era la morte; il suo amore la fa ritornare ad essere, secondo il significato del termine greco tradotto con “risanata”, com’era al principio, nel progetto del Padre: โ€œapertaโ€ per donare, come la mano guarita nella nuova sinagoga che รจ la Chiesa, la stessa che abbiamo allungato sull’albero della conoscenza per stabilire da noi stessi cosa fosse bene e male.

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Cosรฌ, le sofferenze che la vita ci presenta, e i peccati con cui cerchiamo di scapparvi, illuminate dalla Parola nella Chiesa, sono poste in mezzo perchรฉ possiamo accettare di essere malati e accogliere umilmente la salvezza.

Solo cosรฌ chi ci รจ accanto potrร  sperare perchรฉ vedrร  nelle nostre ferite lโ€™opera soprannaturale che le guarisce e trasfigura, lโ€™amore infinito di Dio che vi ha preso dimora.

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