don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 14 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Mt 11, 11-15

Data:

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Per ascoltare l’annuncio dell’Avvento di Gesรน nella nostra vita e accoglierlo senza difenderci, รจ necessario umiliarci,farci violenza per mortificare la superbia. Solo cosรฌ sapremo accettare gli eventi riconoscendo Gesรน che in essi viene ad aprirci le porte del Regno di Dio.

LA VIOLENZA DEI PICCOLI CHE LI FA ADULTI NELLA FEDE

“I nati di donna” sono concepiti nel peccato. Chi non รจ rinato dall’alto non puรฒ vedere il Regno dei Cieli; chi non rinasce dallo Spirito nelle acque del Battesimo non vi puรฒ entrare. E sono le parole di Gesรน rivolte a Nicodemo: quello che รจ nato dalla carne รจ carne, e quello che รจ nato dallo Spirito รจ Spirito. 

Occorre rinascere e diventare come bambini, come “il piรน piccolo” tra i bambini, un bimbo appena nato; un neofita liberato dal peccato e rinato in Cristo รจ il piรน grande nel Regno dei Cieli. Vi รจ entrato, vive nella Grazia e non piรน nella Legge. I due regimi non si possono neanche paragonare, anche se quello della profezia ha preparato quello del compimento. 

Per questo “il Battista รจ il piรน grande tra i nati dalla carne”: i suoi occhi avevano visto quanto tutti gli altri profeti avrebbero voluto vedere, esultando per il compimento della stessa gioia che sperimentรฒ Abramo quando vide profeticamente il giorno di Gesรน. Per questo “la Legge e tutti i Profeti hanno profetato fino a Giovanni”; ma con lui si inaugura la pienezza dei tempi, la sua profezia รจ diversa da tutte le altre, รจ il grido che annuncia il compimento dell’evento atteso da sempre. E’ Elia che “doveva venire”, il profeta che, rapito in Cielo, dal Cielo doveva tornare per aprire al Messia la porta della terra; Elia, che con il fuoco dello zelo aveva mostrato effimeri gli idoli del mondo e lo strazio della carne che essi serviva, con la sua ascesa aveva profetizzato il destino celeste di ogni uomo rinnovato nello Spirito Santo. 

Cosรฌ Giovanni, sulla soglia del Regno dei Cieli ne dischiudeva le porte perchรฉ la carne potesse prepararsi all’incontro con lo Spirito di Dio. E grida ancora nel deserto di questa generazione, attraverso la Chiesa ci indica il cammino di conversione, identico a quello al quale si riferisce Gesรน. Quello percorso dai cristiani delle prime generazioni, certi del martirio che avrebbero incontrato diventando cristiani. 

Un percorso “violento”, durante il quale la misericordia si faceva spesso strada nella durezza dei cuori con le spine della corona intrecciata sul capo di Gesรน o i chiodi che ne avevano trapassato le membra. La violenza della Croce che scolpisce il marmo piรน duro, perchรฉ giunga a somigliare al modello. 

Non c’รจ conversione, infatti, senza un serio catecumenato, una iniziazione cristiana che, “con violenza”, ci insegni a combattere ogni giorno la buona battaglia della fede. Nella pienezza della storia inaugurata dal Battista, “il Regno dei Cieli soffre la violenza” del demonio: “il grande drago, il serpente antico, colui che รจ chiamato diavolo e Satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra… pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo” (Cfr. Ap. 12). 

Ha fretta il demonio, deve strappare gli uomini a Gesรน, e per questo muove guerra alla “discendenza” di Maria, ai “piรน piccoli del regno dei Cieli”,  “contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesรน”. Per questo si impadroniscono del Regno dei Cieli solo quanti hanno saputo combattere con violenza. Con l’inerme violenza della Croce: “essi lo hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello e alla parola della loro testimonianza, e hanno odiato la loro vita fino a morire”. 

Ecco dunque la violenza alla quale ci chiama oggi il Signore: quella che ci fa andare dietro a Gesรน odiando la carne per rivestirci di Lui ed essere colmi di Spirito Santo. La violenza che apre le braccia per caricarsi della violenza del male, la violenza di un bambino appena nato. E’ Lui che il drago vuole divorare, perchรฉ sa che, una volta fatto fuori il piรน piccolo puรฒ far cadere anche i piรน grandi. E’ a Lui vivo in noi che muove guerra, in famiglia e al lavoro. Il demonio sa che, se riesce a farci insuperbire, puรฒ distruggere il rapporto con il coniuge e i figli, e trascinare tutti nella disperazione. 

Ma spesso ci accaniamo contro gli altri, perchรฉ in fondo li giudichiamo, e non ci rendiamo conto che la battaglia vera sta infuriando contro di noi. Se stiamo giudicando moglie, marito, figli o chi sia, per quanto deboli e peccatori siano, possiamo starne certi: il demonio ci ha puntato per far fuori anche gli altri. 

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Apriamo gli occhi in questo Avvento, e umiliamoci, come un bimbo in braccio a sua madre. Come Dio che si รจ lasciato adagiare in una lurida stalla, come il piรน piccolo, come l’ultimo. Quando nostro figlio sta peggio รจ il momento di umiliarci di piรน, di lasciarci trafiggere dagli insulti, dalle menzogne, dal rifiuto, ovunque e soprattutto con lui. Contro questa violenza il demonio non puรฒ nulla, e cosรฌ, e solo cosรฌ, noi e nostro figlio potremo entrare nel Regno dei Cieli.  

Sito web di don Antonello

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