don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 9 novembre 2018

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IL “FLAGELLO” DI CRISTO CHE, PURIFICANDO CUORE, MENTE E CARNE, CI “DEDICA” A CRISTO E AI FRATELLI

Si avvicina la Pasquaย dei Giudei, il compimento della missione, la testimonianza della Veritร . E, profeticamente, il Vangelo di oggi rivela quello che Gesรน farร  nellaย suaย Pasqua, quale martire della Veritร . Il Tempio, il luogo della presenza di Dio, era divenuto un luogo di mercato: all’adorazione e all’amore era subentrato l’interesse. Il Tempio, centro e fondamento dell’universo, era profanato. Gesรน, divorato dallo zelo divino, vi entra per riprenderne possesso, per tornare aย dedicarloย a Dio. E, per questo, compie un gesto che รจ insiemeย segnoย dell’avvento del Messia eย profeziaย dell’autentica dedicazioneย che realizzerร  nellaย suaย Pasqua. In ebraico, il termineย hebel,ย tradotto con “sferza di cordicelle”, ilย flagellumย romano dal grecoย phragellionย che compare nel vangelo, significa allo stesso tempoย corda e dolori, in particolare quelliย del parto. Gesรน prende un flagello e comincia a seminare terrore, come annunciato dai Profeti e come anche la tradizione rabbinica immaginava l’avvento del Messia. Esso infatti sarebbe stato un vero e proprioย flagelloย brandito dal Messia, e che avrebbe provocatoย doloriย frutti della purificazioneย dei vizi e dei peccati. Per questo i Giudei non si indignano per il gesto in sรฉ, ma chiedono a Gesรน il segno che legittimi il suo “fare queste cose”. Il punto su cui verte il Vangelo di oggi non รจ il Tempio ma la figura di Gesรน. E non รจ un caso che, per celebrare la Dedicazione della Cattedrale di Roma,ย “madre e capo di tutte le chiese dellโ€™Urbe e dellโ€™Orbe” si proclami questo brano. Non celebriamo un Tempio di mattoni, per quanto bello e importante. Celebriamo Cristo, l’autentico Tempio di Dio, la suaย dimoraย tra gli uomini. In Lui e nel suo amore infatti, siamo chiamati proprio aย dimorare,ย per vivere la vita come un’interrotta liturgia di lode.

E Gesรน, nel rispondere all’obiezione dei Giudei, rivela se stesso profetizzando laย suaย Pasqua. Essa non sarร  piรน quellaย dei Giudei, un rito ormai vuoto compiuto in un luogo di mercato. Sarร  la Pasqua dell’Agnello senza macchia, puro, che libererร  le pecore dalla mano del nemico. Sarร  la Pasqua di Gesรน cheย dedicherร ย il suo Tempio all’autentica lode nell’unico e valido sacrificio. Il flagello che ha brandito durante laย loroย Pasqua, lacererร  le sue carni, e sarร  perdono per ogni uomo. Il flagello che avrebbe dovuto percuotere noi, mercanti avidi e avari che hanno pervertito la santitร  del tempio facendone un luogo di traffici, compromessi e adulteri, ha raggiunto il corpo senza peccato del Signore. Il nostro corpo donatoci per amare, ridotto ad una sentina di vizi, di perversioni, dove commerciare affetto, prestigio, potere, non avrebbe potuto schivare il flagello dello zelo geloso di Dio se il corpo benedetto del Signore non ne avesse catalizzato i colpi.ย “Non fu per appagare la rabbia dei demoni, la ferocia dei giudei, la brutalitร  dei pagani che il corpo di Gesรน fu scarnificato ed infranto, ma per servire da medicina alla nostra salute. Oh mistero, dunque! Quanto piรน orribile fu per parte degli uomini, altrettanto piรน tenero fu per parte di Dio, il quale โ€” nell’eccesso della sua misericordia โ€” dispose che tutto servisse per la salvezza del genere umano!” (Sant’Agostino,ย Sermone CXIV, De tempore).ย 

Gesรน usa termini inequivocabili:ย “sciogliete” il “Santo dei Santi” e lo farรฒ “sorgere” in “tre giorni”. In una frase rivela la sua missione e la sua identitร .ย Egli รจ il cuore del Tempio, il Luogo della Presenza dove era custodita l’Alleanza. In esso aveva accesso una volta all’anno il solo Sommo Sacerdote, nel giorno solenne dello Yom Kippur, il giorno del perdono e dell’espiazione. Vi entrava pronunciando il Nome del Dio Altissimo, nel quale ogni peccato era perdonato. Ilย veloย che divideva il Santo dei Santi dal resto del Tempio precludendone l’accesso sarร  squarciato ย in due,ย sciolto, al momento della morte del Signore. “Cristo invece… non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrรฒ una volta per sempre nel santuario, procurandoci cosรฌ una redenzione eterna… Avendo dunque, fratelli, piena libertร  di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesรน, per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioรจ la sua carne; avendo noi un sacerdote grande sopra la casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perchรฉ รจ fedele colui che ha promesso” (Eb. 9-10).ย Gesรน รจ il Nome di Dio che ci รจ dato per essere perdonati, oggi, come sempre.ย Nellaย suaย Pasqua ciascuno di noi รจ riconciliato con Dio, puรฒ accedere al Santo dei Santi, ed offrire la propria vita a Colui che l’ha riscattata. Per mezzo di Cristo siamo cosรฌ nuovamenteย dedicati a Dio; come nel Rito della dedicazione di una Chiesa, anche noi, unti dello Spirito nel quale Gesรน si รจ offerto al Padre, diveniamoย altari consacratiย perย dedicareย a Dio la nostra vita. Ogni giorno possiamo allora celebrare un’anticipo della liturgia celeste che canta la vittoria di Cristo sulla morte. Ogni evento, ogni persona, tutto ciรฒ che costituisce la nostra storia รจ attratta in questa liturgia dove, in noi, il Signore offre il suo corpo ed il suo sangue per salvare questa generazione. Portiamo infatti nel nostro corpo lo stesso morire di Cristo cheย scioglieย la carne perchรฉ si doni senza riserve. La carne trasfigurata e deposta nel Santo dei Santi, nell’intimitร  di Dio, nel cuore di Cristo, puรฒ donarsi, puรฒ essere Tempio dello Spirito Santo. Cosรฌ possiamo vivere secondo l’esortazione di San Paolo ai fratelli della comunitร  di Roma: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; รจ questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalitร  di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontร  di Dio, ciรฒ che รจ buono, a lui gradito e perfetto” (Rm. 12, 1-2).ย 

Siamo chiamati a vivere il matrimonio, il fidanzamento, il lavoro, le amicizie, lo studio come un culto spirituale, elevando al Cielo la lode e il rendimento di grazie: ogni relazione, ogni attivitร  รจ come un’eucarestia che ci conduce a offrirci e prendere su di noi il peccato degli altri, e a portare tutti e tutto nel Santuario del Cielo.ย โ€œVoi siete pietre del tempio del Padre, destinateย alla costruzione di Dio Padre, portate in altro dallโ€™argano di Gesรน Cristo, che รจ la croce, usando perย fune lo Spirito Santo… La fede รจ la vostra leva e la caritร  la stradaย che vi conduce a Dio. Siete tutti compagni di viaggio, portatori di Dio, portatori del tempio,ย portatori di Cristo e dello Spirito Santo, in tutto ornati dei precetti di Gesรน Cristo”. (S. Ignazio di Antiochia,ย Agli Efesini, 9,1).ย La Chiesa รจ il Corpo benedetto di Cristo dedicato a Dio che si offre come barriera a raccogliere i flagelli destinati ad ogni generazione. Nell’insulto che oggi ci toglierร  l’onore; nella calunnia che ci metterร  alla berlina; nella ribellione del figlio; nell’incomprensione del coniuge; nella tentazione della concupiscenza; nella malattia che ci indebolisce; nei fallimenti della missione; in tutto, si nasconde il flagello geloso di Dio che, da un lato ci purifica giorno dopo giorno, e dall’altro lacera il nostro corpo perchรฉ il mondo, il prossimo e anche il nemico, abbia accesso alla vita. La Chiesa completa nel suo corpo quello che manca alla Passione di Gesรน, e proprio per questo ย รจย dedicataย a Dio. L’autentica dedicazione infatti si realizza attraverso i colpi della flagellazione che rendono la Chiesa, paradossalmente, bella e senza macchia; ma รจ proprio attraverso le ferite profonde inferte dai flagelli che i flagellatori possono trovare un pertugio per il quale entrare nel Cielo. La vita della Chiesa, la nostra vita, รจ racchiusa neiย tre giorniย del mistero di Cristo, tra il flagello che strazia la carne, il dolore del parto, e la nascita di una vita nuova.ย Dedicati a Dio sin dal seno materno siamo chiamati a vivere in pienezza il mistero che dedica a Dio ogni uomo, anche il piรน lontano, perduto, dedicato al demonio e alle sue menzogne.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 2, 13-22
Dal Vangelo secondoย Giovanni

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesรน salรฌ a Gerusalemme.
Trovรฒ nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, lร  seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciรฒ tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettรฒ a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciรฒ i banchi, e ai venditori di colombe disse: ยซPortate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!ยป.
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: ยซLo zelo per la tua casa mi divorerร ยป.
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: ยซQuale segno ci mostri per fare queste cose?ยป. Rispose loro Gesรน: ยซDistruggete questo tempio e in tre giorni lo farรฒ risorgereยป. Gli dissero allora i Giudei: ยซQuesto tempio รจ stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?ยป. Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesรน.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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