don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 7 Ottobre 2020

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Beata Vergine del Rosario

SOTTO IL MANTO DI MARIA PER RESISTERE AI DARDI VELENOSI DEL DEMONI

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Epica battaglia fu quel giorno a Lepanto. Altrettanto difficili e violente sono le battaglie che ci attendono oggi ed ogni giorno. Ma proprio su ogni giorno che si apre dinnanzi ai nostri occhi risuona l’annuncio di Gabriele: “Non temere, piena di grazia….niente e’ impossibile a Dio”. Oggi dunque non temere i cannoni delle tentazioni, le spade dei pensieri e dei dubbi, il fuoco delle passioni, il Signore e’ con te ad indicarti il sentiero della vita. Oggi la Vergine Maria proteggerร  i tuoi passi sino a sperimentare, nella concreta storia che ti e’ donata, che davvero nulla e’ impossibile a Dio.

STORIA E ORIGINE DELLA MEMORIA

Nel 1212 san Domenico di Guzman, durante la sua permanenza a Tolosa, vide la Vergine Maria che gli consegnรฒ il Rosario, come risposta ad una sua preghiera, a Lei rivolta, per sapere come combattere lโ€™eresia albigese.

Fu cosรฌ che il Santo Rosario divenne lโ€™orazione piรน diffusa per contrastare le eresie e fu lโ€™arma determinante per vincere i musulmani a Lepanto. Come giร  per Poitiers (ottobre 732) e poi sarร  per Vienna (settembre 1683), la battaglia di Lepanto fu fondamentale per arrestare lโ€™avanzata dei musulmani in Europa. E tutte e tre le vittorie vennero imputate, oltre al valore dei combattenti, anche e soprattutto allโ€™intervento divino.

La battaglia navale di Lepanto si svolse nel corso della guerra di Cipro. Era il 7 ottobre 1571 quando le flotte musulmane dellโ€™Impero ottomano si scontrarono con quelle cristiane della Lega Santa, che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, dellโ€™Impero spagnolo (con il Regno di Napoli e di Sicilia), dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana e del Ducato di Urbino, federate sotto le insegne pontificie. Dellโ€™alleanza cristiana faceva parte anche la Repubblica di Lucca, che pur non avendo navi coinvolte nello scontro, concorse con denaro e materiali allโ€™armamento della flotta genovese.

Prima della partenza della Lega Santa per gli scenari di guerra, san Pio V benedisse lo stendardo raffigurante, su fondo rosso, il Crocifisso posto fra gli apostoli Pietro e Paolo e sormontato dal motto costantiniano In hoc signo vinces. Tale simbolo, insieme con lโ€™immagine della Madonna e la scritta S. Maria succurre miseris, issato sulla nave ammiraglia Real, sarร  lโ€™unico a sventolare in tutto lo schieramento cristiano quando, alle grida di guerra e ai primi attacchi turchi, i militi si uniranno in una preghiera accorata. Mentre si moriva per Cristo, per la Chiesa e per la Patria, si recitava il Santo Rosario: e i prigionieri remavano ritmando il tempo con le decine dei misteri. Lโ€™annuncio della vittoria giungerร  a Roma 23 giorni dopo, portato da messaggeri del Principe Colonna. Il trionfo fu attribuito allโ€™intercessione della Vergine Maria, tanto che san Pio V, nel 1572, istituรฌ la festa di Santa Maria della Vittoria, trasformata da Gregorio XIII in ยซMadonna del Rosarioยป.

Comandante generale della flotta cristiana era Don Giovanni dโ€™Austria di 24 anni, figlio illegittimo del defunto Imperatore Carlo V e fratellastro del regnante Filippo II. Al fianco della sua nave Real erano schierate: la Capitana di Sebastiano Venier, capitano generale veneziano; la Capitana di Sua Santitร  di Marcantonio Colonna, ammiraglio pontificio; la Capitana di Ettore Spinola, capitano generale genovese; la Capitana di Andrea Provana di Leinรฌ, capitano generale piemontese; lโ€™ammiraglia Vittoria del priore Piero Giustiniani, capitano generale dei Cavalieri di Malta. In totale, la Lega schierรฒ una flotta di 6 galeazze e circa 204 galere. A bordo erano imbarcati non meno di 36.000 combattenti, tra soldati, venturieri e marinai.

A questi si aggiungevano circa 30.000 galeotti rematori. Comandante supremo dello schieramento ottomano era Mรผezzinzade Alรฌ Pasciร . La flotta turca, munita di minore artiglieria rispetto a quella cristiana, possedeva 170-180 galere e 20 o 30 galeotte, cui si aggiungeva un imprecisato numero di fuste e brigantini corsari. La forza combattente, comprensiva di giannizzeri, ammontava a circa 20-25.000 uomini. Lโ€™ammiraglio, considerato il migliore comandante ottomano, Uluฤ Alรฌ, era un apostata di origini calabresi, convertitosi allโ€™Islam. Alรฌ Pasciร  si trovava a bordo dellโ€™ammiraglia Sultana, sulla quale sventolava un vessillo verde, dove era stato scritto, a caratteri dโ€™oro, 28.900 volte il nome di Allah.

I musulmani di allora tagliavano le teste cosรฌ come le tagliano oggi quelli dellโ€™Isis: essi non hanno mutato i loro sistemi, mentre i cristiani hanno declinato i loro doveri davanti a Dio e alle loro nazioni, asservendosi non piรน al Re del Cielo e della terra, ma al padrone degli Inferi. Spiegava san Louis-Marie Grignon de Montfort: ยซNel Cielo, Maria comanda agli angeli e ai beati. Come ricompensa della sua profonda umiltร , Dio le ha dato il potere e lโ€™incarico di riempire di santi i troni lasciati vuoti dalla superbia degli angeli ribelliยป. Tutte le grazie passano per Maria, come ci insegnano i grande teologi mariani ed ecco perchรฉ san Pio V, Papa mariano e domenicano, affidรฒ a Maria Santissima le armate ed i destini dellโ€™Occidente e della Cristianitร , minacciati dai musulmani.

Da allora in poi si utilizzรฒ ufficialmente il titolo di Auxilium Christianorum, titolo che non sembra doversi attribuire direttamente al Pontefice, ma ai reduci vittoriosi, che ritornando dalla guerra passarono per Loreto a ringraziare la Madonna.

I forzati che erano stati messi ai banchi dei remi furono liberati: sbarcarono a Porto Recanati e salirono in processione alla Santa Casa, dove offrirono le loro catene alla Madonna; con esse furono costruite le cancellate poi poste agli altari delle cappelle. Lo stendardo della flotta fu donato alla chiesa di Maria Vergine a Gaeta, dove รจ tuttora conservato. (Cristina Siccardi)


AUTORE: don Antonello Iapicca
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