don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 6 Ottobre 2019

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PERCHE’ IL MONDO SI SALVI, LA FEDE DELLA CHIESA TESTIMONIA NEI SUOI FIGLI COME L’IMPOSSIBILE DIVENGA POSSIBILE

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La Chiesa รจ nel mondo come โ€œun gelso trapiantato e gettato nel mareโ€, rivela lโ€™impossibile che va al di lร  delle leggi della natura. Come puรฒ un albero mettere radici nellโ€™acqua? Non si รจ mai visto. Cosรฌ, i cristiani nel mondo mostrano l’amore e l’unitร  che superano il limite imposto dalle “radici” distese nella “terra”, quello sul quale si blocca il “primo Adamo” fatto di terra. Per questo non puรฒ andare oltre se stesso, amare senza limiti. Ma “in principio” non era cosรฌ; Dio ha pensato e creato l’uomo libero per amare ma tutti sperimentiamo che facciamo quello che non vorremmo…
La natura, infatti, รจ caduta sotto il peso del peccato, e finisce per apparirci del tutto naturale quello che non lo รจ, mentre i criteri cambiano con il tempo; e quello che oggi ci sembra contro natura, domani sarร  perfettamente naturale. Eโ€™ naturale avere due padri o due madri? Eโ€™ naturale che una madre uccida il figlio che porta in grembo? Eโ€™ naturale odiare, provare rancore, mentire? Eโ€™ naturale offrire a me stesso ogni cosa e persona, perfino il corpo di mia moglie?

Certo che non รจ naturale, ci fa male, ci intossica lโ€™anima e ci sentiamo morire, perchรฉ โ€œDio non ha creato la morteโ€ฆ nelle creature del mondo non cโ€™รจ veleno di morteโ€ฆ Dio ha creato lโ€™uomo per lโ€™incorruttibilitร , lo ha fatto a immagine della propria naturaโ€ (cfr. Sap. 1,13ss). Ma oggi vediamo e sperimentiamo che proprio il โ€œveleno di morteโ€ scorre nelle nostre vene, come in quelle della natura e della societร : un terremoto, un tifone, un cancro, come un divorzio o un aborto, descrivono una natura ferita e destinata alla corruzione, perchรฉ โ€œper lโ€™invidia del diavolo la morte รจ entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengonoโ€.

Non รจ religiosamente corretto, ma รจ cosรฌ: molti di noi appartengono al diavolo; qualcuno, forse tu ed io, si รจ legato a lui credendo alle sue menzogne. Lโ€™albero piantato nella terra ne รจ lโ€™immagine: creato da Dio come cosa buona, stendendo le radici nella terra partecipa della corruzione iniettatavi dal demonio. Anche se grande, bello e robusto, un giorno morirร  e seccherร . Allo stesso modo, creati come cosa molto buona, gli uomini hanno messo radici nel suolo maledetto per causa del demonio, e sfrecciano verso la morteโ€ฆ

Ma Dio non ha lasciato che le cose restassero cosรฌ. Ha consegnato se stesso alla corruzione del sepolcro che attende la natura, per deporvi lโ€™incorruttibilitร  della sua vita divina. Ha dato suo Figlio alla morte che ghermisce ogni istante della nostra storia, per distruggerla con il suo amore. Con il perdono della sua croce ha neutralizzato il veleno mortale del demonio, e โ€œla fedeโ€ ha bussato alla porta dellโ€™umanitร . Essa รจ il dono offerto a ogni uomo perchรฉ possa appoggiarsi allโ€™amore di Dio e sperimentare il โ€œtrapiantoโ€ di un cuore nuovo , come il โ€œgelsoโ€ strappato alle grinfie di una terra ormai corrotta e โ€œtrapiantatoโ€ nel mare.

Il gelso palestinese ha radici cosรฌ profonde da resistere perfino alle tempeste piรน impetuose, come le nostre, cosรฌ profondamente attaccate ai peccati, ai criteri, al crederci nella veritร  e dalla parte della ragione. E’ necessario un intervento molto forte per strappare le radici, quello che solo puรฒ la fede adulta. La fede di Cristo oggi davanti a te e a me, radicati in quel giudizio che nessuno ha potuto cancellare; o a quel turbamento per un fatto che non riusciamo a capire e che ci sembra assurdo. E’ assurdo, sรฌ, irragionevole, e stiamo lottando da una vita per cambiarlo, inutilmente. Ebbene oggi il Signore viene e ci dice di “trapiantarci” nel mare; esso รจ immagine della precarietร  che odiamo, a differenza della terra che sembra darci sicurezza, mentre ci assorbe sempre piรน nella corruzione. E cerchiamo in essa, nonostante i fallimenti, quella pace che non ci ha dato e non ci darร . Per questo Gesรน oggi ci chiama a lasciarci chiamare sino a mettere le radici in Lui; forse, scenderanno in un mare che non lascerร  vedere nulla, non potremo controllare e condurre la nostra vita, ma sperimenteremo la pace vera: istante dopo istante, mai assicurata, ma certa, proprio perchรฉ impossibile alle nostre forze e alla nostra ragione. In mare aperto con Lui, abbandonati al suo amore, stretti sulla sua Croce.

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Per questo il mare รจ anche immagine del seno materno della Chiesa, il fonte battesimale dove un figlio di Dio puรฒ rinascere, vivere e crescere nella misericordia: un uomo salvato dalla morte, che vive laddove la natura lo impedirebbe. Un uomo rigenerato che ama oltre la barriera del rancore e della gelosia.

Anche tu ed io siamo stati โ€œtrapiantatiโ€ nel regno di Gesรน. Eโ€™ Lui il โ€œgelsoโ€ che ha steso le sue radici nel mare della morte, per elevarsi sino al cielo della vita. E’ Lui il l’albero trapiantato dalla terra al mare, in un miracolo che ha fatto risplendere la vita laddove non era possibile, nel mezzo della morte e del peccato. Con Lui possiamo allora entrare nel mistero della Pasqua che trasforma anche la nostra morte in vita, che accende la โ€œfedeโ€ capace di compiere opere di vita eterna, ben al di lร  della natura.

Per questo, non si tratta di โ€œaumentare la fedeโ€, ne basta un pizzico come un โ€œgranello di senapaโ€, il piรน piccolo tra tutti i semi; la fede รจ un cammino, non รจ qualcosa di magico che piove dal Cielo, su qualcuno sรฌ e su qualcun altro no, perchรฉ Dio non fa preferenza di persone. Come non esiste chi ha piรน e chi ha meno fede: esiste chi si รจ aperto alla Grazia accogliendola, e chi ha indurito il cuore rifiutandola, chi si รจ lasciato condurre dalla Chiesa e chi no. La fede, infatti, come un seme gettato nella vita, sollecita la nostra libertร , per accogliere in essa la possibilitร  di una vita nuova. Poi, come il processo biologico di un seme, la fede ha bisogno di una iniziazione cristiana che la faccia maturare sino a divenire adulta.

Eโ€™ impossibile chiedere a un figlio di obbedire e a un marito di donarsi se non hanno una fede adulta, cosรฌ come dire a un albero di “trapiantarsi” da solo. Eโ€™ inutile, quando appare la morte, lโ€™uomo senza fede scappa, e non puรฒ far altro. Cercherร  sempre il proprio โ€œutileโ€, vivendo per se stesso, in un egoismo sfrenato. Anche se amare era โ€œquello che dovevamo fareโ€ fin dalla creazione, per una natura ferita dal peccato lโ€™amore รจ innaturale. Chi cammina con la Chiesa lo sa, conosce se stesso e lโ€™amore di Dio; ha visto la fede crescere nei suoi frutti apparsi laddove era impensabile.

Anche noi abbiamo sperimentato la gioia e la pienezza di vivere donandoci โ€œsenza utili”, secondo il significato del termine greco tradotto con “inutili”. Certo, cosรฌ goffi e deboli, siamo โ€œpuro impedimentoโ€ allโ€™opera di Dio, come diceva S. Ignazio. Ma โ€œinutiliโ€ no, anzi. Per mostrare il suo amore, il Signore ha scelto proprio ciรฒ che รจ โ€œinutileโ€ secondo il mondo. Ha scelto noi, deboli e feriti, incapaci di amare perchรฉ, nella gratuitร  di cui รจ capace solo chi lโ€™ha sperimenta, brilli la Grazia del suo amore, e non lโ€™utilitร  umana: trasformati “gelsi” nel “Gelso” saremo anche “trapiantati” con Lui in una vita nuova, e divenire servi nel Servo: Lui รจ l’unico che ha amato senza sperare nessun utile. Ti ama ora, ti ha amato quando hai mentito, rubato, adulterato, giudicato… Ci ha amato mentre peccavamo, sperando solo la nostra salvezza, il nostro “utile”… Sรฌ, perchรฉ per Gesรน il proprio “utile” รจ quello dell’altro, di chi gli era nemico, di ciascuno di noi. Ecco il “gelso trapiantato nel mare”, un servo che serve per il guadagno del padrone: sarebbe naturale dice Gesรน, ma non รจ cosรฌ. Lo puรฒ essere solo se la “natura divina” prende possesso di noi. Allora potremo vivere secondo la volontร  con cui Dio ci ha creati.

Per questo, come nessuno โ€œdi noiโ€ farebbe fare a una badante qualcosa di diverso da quello per cui รจ stata assunta, cosรฌ Dio, dopo averci strappati al demonio per appartenere a Cristo, non puรฒ dirci di vivere diversamente da suo Figlio. Non lo ha mandato nel mondo a fare il politico o il filosofo, ma il servo crocifisso, โ€œsino alla fineโ€. Dopo aver “arato e pascolato il gregge” dalla Galilea a Gerusalemme “facendo quanto doveva fare”, sulla Croce Gesรน ha compiuto l’opera che il Padre gli aveva “ordinato”: con le vesti “rimboccate” sino ad essergli strappate di dosso, ha lavato i piedi dei discepoli, cancellando ogni colpa; e poi, gli ha “servito” il banchetto piรน buono, la vita perdonata e riscattata di ogni uomo.

E cosรฌ Dio ha pensato per noi: esattamente come una mamma fa ogni giorno a casa con marito e figli, cosรฌ il Padre non ci fa โ€œsedere a tavolaโ€ prima di aver offerto la vita per i fratelli: siamo servi e lo saremo sino allโ€™ultimo nostro respiro, fino al Paradiso. Altre ricompense non sono previste; non i paradisi artificiali, non le pensioni, con pantofole e televisione incluse, ma le sofferenze dellโ€™apostolo, e poi malattie e morte: la vita di un servo che appartiene al suo Padrone per lโ€™eternitร , che lo serve in ogni uomo che incontra.

Con Cristo saremo in ginocchio dinanzi a ogni persona, a โ€œpreparare da mangiare, strรญngerci le vesti ai fianchi e sรฉrvirla finchรฉ avrร  mangiato e bevutoโ€. Siamo chiamati con la Chiesa a “pascolare il gregge” che ci รจ affidato e ad “arare” la terra di tutti con l’annuncio del Vangelo: a condurre la famiglia, gli amici, i colleghi a โ€œmangiare e bereโ€ l’amore di Cristo, โ€œtrapiantandoโ€ la loro vita in Dio. Senza altro โ€œutileโ€ che il Vangelo, e la gioia di godere con loro la vita celeste, dove il Signore ci farร  sedere alla sua mensa e passerร  a servirci, quando “torneremo dal campo” della vita, feriti ed esausti.

Letture della
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Il giusto vivrร  per la sua fede.

Dal libro del profeta Abacuc
Ab 1,2-3;2,2-4

ย 
Fino a quando, Signore, implorerรฒ aiuto
e non ascolti,
a te alzerรฒ il grido: ยซViolenza!ยป
e non salvi?
Perchรฉ mi fai vedere lโ€™iniquitร 
e resti spettatore dellโ€™oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
ย 
Il Signore rispose e mi disse:
ยซScrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perchรฉ la si legga speditamente.
รˆ una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perchรฉ certo verrร  e non tarderร .
Ecco, soccombe colui che non ha lโ€™animo retto,
mentre il giusto vivrร  per la sua fedeยป.
Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 94 (95)
R. Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
ย 
Entrate: prostrร ti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
รˆ lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
ย 
Se ascoltaste oggi la sua voce!
ยซNon indurite il cuore come a Merรฌba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opereยป. R.

Seconda Lettura

Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 1,6-8.13-14

ย 
Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che รจ in te mediante lโ€™imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di caritร  e di prudenza.
ย 
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, nรฉ di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
ย 
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e lโ€™amore, che sono in Cristo Gesรน. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti รจ stato affidato.

Parola di Dio

Vangelo

Se aveste fede!

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 5-10

ย 
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: ยซAccresci in noi la fede!ยป.
ย 
Il Signore rispose: ยซSe aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: โ€œSrร dicati e vai a piantarti nel mareโ€, ed esso vi obbedirebbe.
ย 
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirร , quando rientra dal campo: โ€œVieni subito e mettiti a tavolaโ€? Non gli dirร  piuttosto: โ€œPrepara da mangiare, strรญngiti le vesti ai fianchi e sรฉrvimi, finchรฉ avrรฒ mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tuโ€? Avrร  forse gratitudine verso quel servo, perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti?
ย 
Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: โ€œSiamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareโ€ยป.

Parola del Signore

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