don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 6 Giugno 2020

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NULLA ASSOLUTAMENTE ANTEPORRE A CRISTO PERCHE’ CRISTO NULLA HA ANTEPOSTO A NOI

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Gesรน ci insegna: “guardatevi dagli scribi, e guardate questa vedova”. Quelli vivono in superficie e nell’ipocrisia, questa vive nell’intimo e nell’autenticitร . Gli uni sfuggono la propria realtร  di lupi affamati che, sfruttando la propria posizione di stima presso il popolo, entrano nelle case delle vedove come consulenti e “divorano” i loro beni; lei, “divorata”, non si ribella, ma entra nel nulla, scende cioรจ ancora piรน giรน della sua “estrema indigenza” per inoltrarsi nella morte. Se, infatti, dร  “tutto quello che ha per vivere”, significa che si consegna volontariamente alla morte.

E’ come se, con quel gesto, accettasse la sua realtร  sino in fondo: “sono vedova, non ho piรน l’ereditร  di mio marito, mi restano solo questi “due spiccioli”, รจ tutto quello che ho per vivere; ma รจ inutile che mi inganni, anche questo denaro finirร , e poi non avrรฒ null’altro, perchรฉ la veritร  รจ che senza il mio sposo non posso vivere”.ย  Proprio questa รจ la realtร  che dovremmo riconoscere e accettare. Senza di Lui non possiamo vivere, e quello che abbiamo tra le mani รจ destinato ad esaurirsi presto. Per giungere alla statura di fede della vedova dobbiamo “guardarci” dall’ipocrisia di quegli scribi che รจ anche in noi. “Amiamo”, infatti, le stesse cose:ย “passeggiare in lunghe vesti”: รจ il culto dell’apparenza;ย “amiamo” poi “ricevere saluti nelle piazze”, cioรจ che ci riconoscano, perchรฉ abbiamo terrore dell’irrilevanza.ย “Amiamo” ancheย “avere i primi seggi nelle sinagoghe”, quelli che erano riservati agli scribi, ma che, curiosamente, davano le spalle ai rotoli della Torah perchรฉ erano situati di fronte all’assemblea.

Quanto ci piace stare nella nostra comunitร  esibendo noi stessi e le nostre โ€œlunghe preghiereโ€, la generositร , la presunta coerenza e onestร , la familiaritร  con la Scrittura, lo zelo nel cantare e nel leggere; insomma, ci piace metterci di fronte agli altri dai “primi seggi” per affermare in tutto di non essere come loro, che ovviamente giudichiamo e dai quali perรฒ esigiamo stima e rispetto. Senza renderci conto che stiamo nella Chiesa voltando le spalle alla Parola che ci chiama a conversione. E per questo viviamo ipocritamente, belli fuori e brutti dentro.ย Per questo Gesรน ci chiama a conversione dicendoci: “guardatevi” dal “dare del vostro superfluo”. “Guardatevi” cioรจ dal vivere superficialmente e ipocritamente, e prendete oggi in mano la vostra vita, come ha fatto la “vedova,”:ย chiedetevi per quale motivo ci viene data e per che cosa “valga la pena” viverla. Letteralmente, per chi e per cosa ha valore “penare”, soffrire, sacrificarsi, offrirsi, donarsi. Per un briciolo di stima e di affetto degli altri?

Allora, attenzione all’atteggiamento deiย “ricchi” che รจ anche in noi; non c’entrano solo i soldi, ma le nostre cose, i beni in generale, anche la famiglia, il coniuge, i figli, gli amici, il lavoro. Attenzione perchรฉ chi si sente “ricco”, chi รจ cioรจ โ€œsuper-boโ€ e getta nel tesoro del Tempio dal suo “super-fluo” รจ un โ€œsuper-ciecoโ€ su stesso perchรฉ ha voltato le spalle a Dio. Non sa che si sta difendendo vivendo nell’ipocrisia ogni relazione, con Dio prima e con gli altri poi.ย “Ama” ciรฒ che non ha alcun valore perchรฉ non ha dentro di sรฉ Colui che dร  valore a ogni cosa.ย Come dice l’angelo dell’Apocalisse non sappiamoย di essere infelici, miserabili, poveri, ciechi e nudi. Esattamente quello che la vedova stava sperimentando, e per questo si accingeva a fare il passo decisivo del suo cammino di fede. Molto aveva camminato nella sofferenza che l’aveva umiliata e resa autentica; non aveva piรน nulla da difendere, le rimanevano solo due spiccioli, l’ultimo respiro dell’uomo vecchio.

Gettandoli nel tesoro del Tempio si sarebbe spogliata completamente per immergersi nuda nella misericordia di Dio, l’unica sua speranza; perchรฉ ha sperimentato che nulla di mondano ha potuto difenderla, nรฉ saziarla, mentre invece crede cheย “Le lacrime della vedova scendono sulla guancia di Dio” (Sap 35,18 testo ebraico) perchรฉ ha cominciato a sperimentarlo.ย E noi, abbbiamo sperimentato di essere miserabili e peccatori, e che Dio ci ama e perdona? Se sรฌ,ย convertiamoci perchรฉ Gesรน, il tesoro del Tempio che รจ la nostra persona e la nostra vita, รจ di fronte a noi. Attende solo che ci lasciamo andare, che cioรจ, con un gesto serio e concreto, consegniamo la nostra vita a Lui e, appoggiati nella stessa fede della vedova alla quale ci gesta la Chiesa, gettare via tutto quello che abbiamo per vivere. Vuoi davvero essere libero e autentico? Vuoi amare? Pensa a che cosa oggi hai tu per vivere e gettalo nel tesoro del Tempio, che era il segno della comunione nel popolo di Israele.

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Tutti, infatti, vi contribuivano, anche gli ebrei della diaspora. Gettiamo nella comunione della comunitร  le nostre due monete: il denaro, i beni, perchรฉ li daremo a Cristo, che ce li renderร  moltiplicati nel perdono, nella gioia, nella pace, e anche in tutto di cui abbiamo bisogno. Il tuo Sposo รจ pronto per riunirsi a te e dare senso e pienezza alla tua vita; donagli tutto e vedrai meraviglie.ย 


AUTORE: don Antonello Iapicca
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