ATTIRATI DA UN PIACERE PIU’ GRANDE
Nella nostra vita, ieri ad esempio, abbiamo davvero “udito” la voce del Padre? Abbiamo percepito, nel fondo del nostro intimo, quel moto dello Spirito che ci conduce a Cristo? Il Padre, infatti, ci parla attraverso il suo respiro, lo Spirito Santo che grida in noi “Abbร , Papร !”. E’ lo Spirito che ci fa uno con Cristo, spingendoci in ogni circostanza verso di Lui. Chi รจ mosso dallo Spirito di Dio impara da Lui ad appartenere a Cristo, a volere le cose che vuole Lui, a compiere la volontร del Padre. Chi ha “udito il Padre” ha imparato che la Croce non รจ un supplizio, ma il luogo dove “tutti sono ammaestrati da Dio”, il polo magnetico attraverso il quale il Padre “attira” verso Cristo ogni uomo.
AUTORE: don Antonello Iapicca
FONTE: Newsletter
SITO WEB
CANALE YOUTUBE
E’ inutile sforzarsi di “andare” verso Gesรน, perchรฉ solo attraverso la Croce si puรฒ essere suoi discepoli. Ciรฒ significa concretamente che occorre lasciarsi “attirare” da Dio negli eventi e nelle relazioni che ci crocifiggono, come l’ape dal miele. E’ naturalmente impossibile, perchรฉ tutti rifiutiamo la sofferenza e cerchiamo di evitarla; per questo รจ necessario convertirsi e lasciarsi inondare dallo Spirito Santo che ci annuncia le Parole del Padre. Esso ci sostiene, ci consola, ci incoraggia ad entrare nel rapporto difficile dal quale vorremmo scappare, perchรฉ lo Spirito Santo dร testimonianza al nostro spirito che siamo figli di Dio; e un padre non dร mai cose cattive ai suoi figli.
“Ascoltare Dio” e “imparare da Lui” significa sperimentare proprio questo, la tenerezza e la misericordia, la provvidenza e l’ereditร magnifica che il Padre ha preparato per noi. Non lo sai? Il Padre ci “attira” a Lui attraverso un piacere piรน grande di quelli del mondo, con cui ci illudiamo di sfuggire alla sofferenza, o di attutirla. Ci “attira” con un piacere alto, che punta diritto all’eternitร , che per l’uomo รจ impossibile da raggiungere e ottenere, e per questo รจ donato dal Cielo. Imparare dal Padre significa allora essere attirati dal desiderio di Cristo, e Cristo crocifisso, l’ascensore che unisce terra e Cielo, appunto. Dio, infatti, ci attira nella “logica della Croce, che non e’ prima di tutto quella del dolore e della morte, ma quella dell’amore e del dono di sรฉ che porta vita” (Papa Francesco).
Ogni nostro desiderio, anche quello tradotto in concupiscenza della carne con cui rifiutiamo la “logica della Croce” e del sacrificio, esprime il desiderio latente dell’unico piacere che puรฒ saziare, quello che non uccide ma dona la vita: “Quello che l’uomo cerca nel piacere รจ un infinito, e nessuno rinuncerebbe mai alla speranza di raggiungere questo infinito” (Cesare Pavese). Ma il demonio ci inganna sovente, illudendoci con un infinito che รจ pura alienazione che conduce alla morte, perchรฉ l’inferno comincia qui ed e’ l’assenza del desiderio autentico. Scriveva Sant’Agostino: “Se il poeta ha potuto dire [cita Virgilio, Ecl. 2 ]: โCiascuno e’ attratto dal suo piacereโ, non dalla necessitร ma dal piacere, non dalla costrizione ma dal diletto; a maggior ragione possiamo dire che si sente attratto da Cristo l’uomo che trova il suo diletto nella veritร , nella beatitudine, nella giustizia, nella vita eterna, in tutto ciรฒ, insomma, che รจ Cristo”.
Solo Lui ha “visto il Padre” e lo mostra a noi, perchรฉ possiamo “credere”. Ciรฒ significa che ciascuno di noi รจ avvolto dall’amore che unisce Padre e Figlio: il Padre ci attira verso il Figlio, mentre il Figlio ci rivela il volto misericordioso del Padre. Lasciamoci oggi “ammaestrare da Dio” attraverso la storia; anche le sofferenze, le delusioni, i fallimenti, gli stessi peccati ci ammaestrano e ci fanno umili sino a consegnarci tra le braccia del Padre, crocifisse e accoglienti in quelle del suo Figlio: “Lโamore รจ โestasiโ, ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall’io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sรฉ, e proprio cosรฌ verso il ritrovamento di sรฉ, anzi verso la scoperta di Dio” (Benedetto XVI, Deus caritas est).
E ciรฒ accade nella storia dove รจ deposta la nostra carne, e giunge a noi attraverso la Chiesa, la Parola e i sacramenti, dove spira fecondo lo Spirito Santo. In esso possiamo vivere ogni desiderio e ogni piacere come un dono celeste, perchรฉ nulla e’ contro l’uomo quando รจ vissuto in Cristo. E’ Lui il piacere compiuto, e per questo si รจ fatto carne da mangiare, per saziare la fame di bello, santo e buono che sentiamo, anche se sepolta dal brutto, dal peccato e dal male. In Cristo la carne รจ redenta, e la sessualitร risplende di una luce meravigliosa; attirati dall’amore del Padre e consegnati a Cristo, possiamo sperimentare la bellezza, la pace e la sazietร della nostra carne trasfigurata, fatta essa stessa pane consegnato per la vita di chi ci รจ accanto. Ogni relazione, lavoro, studio, svago, รจ il dono del Pane della vita, il mistero di un amore che non esige e non si appropria di nulla, vissuto come in una liturgia celeste celebrata nella carne.
Non a caso sul talamo nuziale veniva posto lo stesso baldacchino che sormontava gli altari, immagine della Shekinร divina, la presenza di Dio che dal Cielo discende sulle specie eucaristiche come sugli sposi; il letto coniugale infatti e’ un altare dove si consuma lo stesso mistero di vita che si compie sulla mensa eucaristica: il pane di vita che discende dal cielo e dona la vita. Ma vi รจ un baldacchino invisibile sopra ogni ufficio, su ogni aula scolastica, su ogni cinema e ristorante, su ogni campo sportivo e su ogni bosco, sulla tua stanza e sulla tua lavatrice. Ovunque e in ogni istante, perchรฉ in tutto Dio desta in noi il desiderio del suo Figlio, di “mangiare il pane vivo disceso dal Cielo”. E’ pane vivo tua moglie, tuo marito, tuo figlio, anche il nemico; non sono la morte, questa รจ una menzogna del demonio! E’ pane vivo ogni difficoltร , la croce che ci attende, perchรฉ รจ Cristo vivo nella volontร di Dio fatta carne. Solo “mangiandone avremo la vita eterna”, saremo felici e realizzati. Uniti a Lui “vivremo eternamente”, iniziando giร da oggi, da ora. Con Cristo quello che stai facendo, pensando, le parole che stai dicendo sono giร parte dell’eternitร , e recano in sรฉ il gusto dell’infinito, non possono svanire e corrompersi. Perchรฉ in Cristo ogni istante e ogni relazione diviene “pane che scende dal Cielo”, proprio nella sua carne unita alla nostra. Mamma mia! Questa carne che abbiamo obbligato a peccare puรฒ divenire lo scrigno da dove tirar fuori e donare i tesori del Cielo “al mondo”! Cosรฌ come ha fatto Cristo sulla Croce, quando ha offerto “la sua carne come pane per la vita” di ciascuno di noi. Che meraviglia fratelli essere “attirati” dal Padre per vivere in Cristo! Com’รจ che si dice oggi? “Non ha prezzo”…