LA MALEDIZIONE DELL’UOMO VECCHIO SENZA FRUTTI GESTA E GENERA IN NOI L’UOMO NUOVO COLMO DI FRUTTI DI PERDONO IN OGNI TEMPO
AUTORE: don Antonello Iapicca
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Anche oggi Gesรน “ha fame”. Ha fame della salvezza di ogni uomo, e cerca un albero che dia i frutti capaci di saziarlo. Trova un “fico”, ma non ha frutti. Nella Scrittura e nella Tradizione ebraica la feconditร del fico รจ un’immagine profetica di Israele che attende con fede il Messia e vive obbedendo alla Torah, mentre quello sterile รจ immagine della sua infedeltร con la quale ha frustrato la sua missione tra le nazioni. Oggi Gesรน cerca ciascuno di noi che facciamo parte del nuovo Israele che รจ la Chiesa; per mezzo di essa Dio ha deposto in noi il seme della fede perchรฉ, crescendo, potessimo dare sull’albero della Croce i frutti soprannaturali capaci di sfamare e salvare chi ci รจ accanto. Li abbiamo?
Quando il Signore viene a cercarli “fuori stagione”, ad esempio nelle situazioni che sperimentiamo “innaturali” in cui siamo chiamati ad amare il nemico, ci ribelliamo perchรฉ ci sentiamo traditi e trattati ingiustamente. Pensiamo che Dio pretenda da noi, invece di provvedere alla nostra vita cambiando le circostanze a nostro favore. Ma ribellandoci a Dio ci ritroviamo senza la linfa dell’amore soprannaturale di Dio che fa crescere la “fede” e maturare i “frutti” anche fuori stagione, proviamo vergogna dei nostri fallimenti, e ricopriamo di “foglie di fico” la nostra vita nuda e senza amore. Foglie invece di frutti, cioรจ pura apparenza come la relazione corrotta con Dio dei “ladri” che avevano pervertito il Tempio. Preghiere e belle catechesi fuori e un cuore lontano da Dio dentro. E Gesรน non puรฒ far altro che “maledire”, “dire male” a te e a me di quell’albero tutto foglie e niente frutti che รจ il nostro uomo vecchio. Ma coraggio fratelli, la maledizione di Gesรน รจ il segno del suo amore autentico e puro, che non รจ falso buonismo, ma porta alla luce la nostra realtร profonda, e spinge all’epilogo il processo di corruzione giร iniziato in noi. Per puro amore Gesรน scaccia il demonio che vende e compera nel tempio che siamo chiamati ad essere; rovescia i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe, immagine del nostro cuore che cede ai compromessi affettivi con il prossimo; per impedire che si portino nel Tempio le nostre preghiere incredule e idolatriche e strapparci all’ipocrisia.
Per questo la maledizione eterna che colpisce il fico senza frutti รจ oggi per noi una buona notizia! E’ maledetto e seccato alle radici per l’eternitร l’uomo vecchio che si corrompe e non puรฒ amare. La maledizione del fico รจ la porta alla benedizione di un albero nuovo, creato da Dio in Cristo, la vita nuova e crocifissa con Lui nella quale siamo chiamati a camminare per dare i frutti della fede adulta. E ciรฒ si compie nel battesimo e in ogni sacramento amministrato dalla Chiesa che realizza in noi l’opera di Dio compiuta da Cristo, quella che รจ stata il suo cibo: Egli ha spinto la sua vita sino a farsi “maledizione”, la stessa inflitta al fico, per trasformarla in benedizione con la sua resurrezione, e capovolgere cosรฌ la sorte di ogni uomo. Il Signore รจ venuto sulla terra per scendere nell’abisso della morte, giungere al fondo toccato dai peccatori e accoglierli nel “perdono” capace di risuscitarli.
Nella Chiesa, infatti, Dio puรฒ fare di un drogato un sacerdote santo, ricreare un matrimonio distrutto dal tradimento e dalla violenza, far apparire la vita nel grembo sterile di una donna che ha gettato la sua maternitร nella pattumiera dell’egoismo per lunghi anni; puรฒ trasformare il peccatore piรน incallito in un’immagine cristallina del suo Figlio. Dio puรฒ “dire a questo monte”, cioรจ a ogni superbo e orgoglioso: “Lรจvati e gettati nel mare” e questi si immergerร nelle acque della misericordia per rinascere umile e capace di amare gratuitamente. E noi fratelli siamo chiamati proprio a questo! A compiere in Cristo l’impossibile, a cambiare il corso della natura corrotta dal peccato! A “dire” cioรจ ad ogni “monte” che si innalza superbo nel cuore delle persone di “levarsi e gettarsi” nelle viscere misericordiose di Dio che sono nella Chiesa, cioรจ in noi. Non ti sei accorto che la “fame” di Gesรน incarnato nei fratelli e in ogni persona che vive nel mondo, bussa ai rami della tua vita? Marito, moglie, figli, parenti, amici e colleghi, conoscenti e sconosciuti, proprio quando “hanno qualcosa contro di noi” vengono a cercare i frutti del “perdono” sulle nostre braccia distese con Cristo sulla Croce!
Per cogliere i “frutti di stagione” non รจ necessaria la Chiesa, basta rivolgersi a un giudice che provveda a fare giustizia. Per chi vive nei limiti di una natura ferita e schiava del peccato รจ “naturale” risolvere le questioni con coloro “contro cui si ha qualcosa” attraverso le cause, le querele, le citazioni per danni, i divorzi e perfino le guerre. Ma nulla di ciรฒ risolve alla “radice” le relazioni, perchรฉ il male resta resta “radicato” nel cuore e continua a produrre frutti di divisione e infelicitร . Per questo i frutti che il prossimo estenuato nell’infruttuosa ricerca della pace “chiederร ” a noi perchรฉ siamo nella Chiesa saranno sempre “fuori stagione”, fuori cioรจ dalla logica della natura e della ragione soggiogate dal peccato. “Per questo” Gesรน ci dice oggi: “tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarร accordato”. Ci dice cioรจ di crescere nella “fede” per “domandare nella preghiera” il “perdono” di “tutto” quello che nella carne tentata dal demonio abbiamo “contro” il prossimo. Il “perdono” dei nemici รจ il frutto maturato nella Chiesa che rende visibile sulla terra la “fede” che ha “ottenuto” dal “Padre che รจ nei Cieli” il “perdono dei propri peccati”.
Il “frutto” che fa della Chiesa “una casa di preghiera per tutte le genti”, il luogo cioรจ dove tutti possano chiedere, ottenere e sperimentare la misericordia di Dio che fa possibile l’impossibile.



