CON LA PAZIENZA DI CRISTO ACCANTO ALLA ZIZZANIA PER SALVARLAย
La Parabola della zizzania illumina la natura della Chiesa e l’identitร dei cristiani: sono figli di un Regno che non รจ di questo mondo, dove si trovano gomito a gomito con la “zizzania”, con i “figli del maligno”. E qui Gesรน precipita inesorabilmente nel politicamente e religiosamente scorrettissimi:ย esistono i figli del demonio. Cioรจ, coloro che ne compiono i desideri, che obbediscono a un padre che รจ nemico acerrimo di Dio. Sono assassini, e cercano di uccidere Cristo.ย Intorno a noi c’รจ il male perchรฉ esiste il demonio che, come annuncia l’Apocalisse, cerca il bambino per divorarlo, per farci cioรจ rinunciare alla primogenitura, all’immagine di Cristo in ciascuno di noi, figli del Regno. E gli attacchi non sono solo quelli del sesso, del denaro, del potere. Esistono i fendenti piรน subdoli, quelli con cui il demonio cerca di ancorare la menzogna nella mente attraverso l’evidente ragionevolezza della lotta all’ingiustizia.
La parabola รจ come il bozzetto del quadro che Gesรน stesso dipingerร con il colore del suo sangue. Con i tratteggi del grano e della zizzania il Signore stava profetizzando l’episodio che sarebbe andato in scena davanti a Pilato, anticipando indirettamente ai discepoli la domanda che il Procuratore avrebbe rivolto al Popolo: “chi volete che vi liberi, Gesรน o Barabba?”.ย Il grano o la zizzania?ย La Chiesa sarร sempre posta al fianco di Barabba, come ciascuno di noi, ogni giorno. E sempre seguirร le orme del suo Signore; di fronte al dilagare delle persecuzioni e del male, ascolterร di nuovo le parole che Gesรน rivolse a Pietro nel Getsemani: “Rimetti la spada nel fodero, perchรฉ tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada;ย Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito piรน di dodici legioni di angeli?ย Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali cosรฌ deve avvenire?” (Mt. 26, 52-54).ย Gesรน sapeva infatti che quella “spada” era preparata per Lui, e non per quelli che lo volevano morto. Per Lui, l’unico “seme buono” che il Padre aveva seminato nel seno della Vergine Maria, l’unica “terra buona”. Gesรน sapeva che “proprio per quello era giunto a quell’ora”, perchรฉ “se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv. 12, 24).
Dovevaย portare fruttoย e moltiplicare il “seme buono”: con la sua morte e la sua resurrezione, infatti, avrebbe seminato nel mondo i “figli del Regno”, perchรฉ “completassero in loro quello che sarebbe mancato alla sua Passione” in ogni generazione, ovvero carne e sangue da versare per salvare il mondo, la Chiesa martire del suo amore. Sul Golgota era scesa, violenta la “spada” che doveva colpire e purificare il mondo giunto al “colmo delle sue malvagitร ”.ย Ma il Golgota รจ preparato anche per noi, “figli del Regno” rinati dall’acqua e dal sangue zampillati dal costato di Cristo trafitto dalla “spada”.ย Sappiamo bene che,ย giudei o greci non importa, tutti eravamo peccatori, “ma siamo stati lavati, santificati, giustificati nel nome del Signore Gesรน Cristo e nello Spirito del nostro Dio!” (1 Cor 6,4).ย Per questo, anche per noi รจ pronto il flagello: proprio come la zizzania che cresce e si distende quasi a soffocare il grano, ci percuoteranno le ingiustizie, ci feriranno le calunnie con cui ci toglieranno l’onore, con l’inganno ci ruberanno quello che ci appartiene; perfino quelli di casa saranno i nostri nemici, e poi gli amici, i colleghi, i professori che vorranno imporre le loro vuote ideologie, e il governo che vorrร impedirci di annunciare la veritร , e la cultura, e i media; esattamente come fu giร contro Gesรน, e, nei secoli, contro la sua Chiesa.
Il mondo sceglierร ancora Barabba, e lo lascerร libero, illudendosi di avere ragione delle ingiustizie con la violenza. Gli aborti si moltiplicheranno, con i divorzi, le guerre e gli abomini. La “spada” giungerร ancora sulla terra, e colpirร i cristiani, come accadde a Nagasaki, dove la bomba atomica fu gettata attraverso l’unico spazio che s’era aperto tra le nuvole, e cadde proprio sul quartiere cristiano, distruggendo la cattedrale e mietendo migliaia di vittime. E’ il Mistero Pasquale di Cristo nel quale siamo stati salvati e che si compirร in noi, perchรฉ la pazienza di Dio si estenda anche a tuo figlio, a quel collega che ha appena divorziato, a quella cugina che ha abortito, ai signori della guerra e ai mafiosi.ย La misericordia di Dio, infatti, ci haย “seminati nel campo” per “fiorire e fruttificare”: รจ un immagine profetica del battesimo,ย “per mezzo del quale siamo stati sepolti con Cristo nella morte, e siamo risuscitati con Lui per camminare in una vita nuova” (Rm 6,4). La morte รจ vinta, esiste il Regno dei Cieli, ed esiste un giudizio! Il male non trionferร , non si scherza. Lo sappiamo per esperienza… Ma proprio perchรฉ scampati alla “spada” solo per la misericordia di Dio, siamo ora inviati ad annunciare e a testimoniareย a tuttiย la stessa misericordia, prendendo su di noi i colpi della “spada”, nella consapevolezza cheย “la nostra lotta non รจ contro le creature di sangue e di carne, ma contro il nemico” che ha seminato con la menzogna i suoi figli nel mondo.
Fratelli, con questa parabola il Signore ci invita a tornare al nostro battesimo, per vivere intimamente uniti a Cristo. Mentre il mondo sradica ciรฒ che secondo il suo pensiero avvelenato รจ zizzania, la Chiesa ama, sino alla fine.ย Anche oggi siamo inviati a non opporre resistenza “ai figli del maligno”; sรฌ, non andrai a sradicare tuo figlio, nรฉ tuo marito, nessuno. SantโAgostino diceva che โmolti prima sono zizzania e poi diventano buon grano… se costoro, quando sono cattivi, non venissero tollerati con pazienza, non giungerebbero al lodevole cambiamentoโ. Non scandalizzatevi, ma accogliete oggi questo “paradosso divino”: il grano รจ accanto alla zizzania per proteggerla sino alla “fine del mondo”, per dare, cioรจ, occasione di convertirsi ai “figli del maligno seminati dal diavolo”. Perchรฉ, sino all’ultimo istante della loro vita, possano alzare lo sguardo e implorare la misericordia, quell’amore impresso nei fratelli di Cristo.ย I figli del regno, infatti, sono come il miele per le api, come la dolcezza dell’amore di Cristo tra i pungiglioni della morte che sono i peccati di ogni generazione. L’amore infinito che sperimentiamo nella comunitร cristiana รจ come miele che cola dall’arnia della scuola, del lavoro, del condominio, del mercato; della malattia e della precarietร , di ogni istante che ci รจ donato. Miele dolcissimo, capace di salvare, per sempre, anche il peggior figlio del maligno, perchรฉ non cada nella fornace ardente ed eterna. Il miele di Cristo, che ci attrae e ricrea ogni istante.
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AUTORE: don Antonello Iapicca
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