don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 26 Ottobre 2020

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L’AMORE DI DIO SVELA L’IPOCRISIA SATANICA E SLEGA LE CATENE CON CUI CI TIENE SCHIAVI ALL’EGOISMO

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La Parola guarda, chiama a sรฉ e libera. La Parola si fa mani che toccano le infermitร , e raddrizzano. La Parola schiude alla lode chi รจ curvo, incapace di raddrizzarsi in alcun modo. La Parola compie il sabato del riposo, il destino cercato, sperato e mai raggiunto.ย 
ย 
E finalmente sei arrivato Signore, mi hai guardato, mi hai chiamato. Mi hai guarito. Curvo sui miei pensieri, sulle mie ansie, sulle mie nevrosi. Le paure per un passato non risolto, pesante come un macigno sul mio presente. Una offesa, chissร . Un’ingiustizia non digerita, ed eccomi da anni accasciato e incapace di sollevare lo sguardo. Si, questa รจ la mia vita. I peccati, gli inganni del demonio come una mano sulla nuca a obbligarmi con gli occhi abbassati. Non un pezzo di cielo, lo sguardo sempre sul selciato, senza sapere da dove vengo e dove vado. Ma sei arrivato, oggi, con il tuo amore. Hai vinto l’ipocrisia moralista delle regole di facciata, buone solo a far schiava la gente. Il cuore hai cercato. Eccolo allora il mio cuore. E’ pronto per te, guariscilo Signore. E’ giunto finalmente il sabato eterno delle tue nozze con la mia povertร .ย 

Per questo Gesรน insegna di sabato proprio per rivelare cosa sia il sabato. Esso vede, chiama a sรฉ e guarisce: shabbat รจ la porzione di Cielo dischiusa nel tempo, ilย kairosย che, come una ferita, spezza la trama grigia dei giorni; shabbat impedisce al tempo di chiudersi su se stesso, e spegnere cosรฌ la speranza.ย La donna inferma, curva e incapace di drizzarsi รจ immagine del nostro tempo senza shabbat. La nostra storia che ha smarrito il sigillo dell’Alleanza, la caparra della vita eterna, la breccia cheย circoncideย la carne aprendola ad un destino piรน grande. Questa donna รจ immagine di ciascuno di noi curvo sui suoi pensieri, sulle ansie, sulle nevrosi. Incapaci di rizzarci dalle paure per un passato non risolto, pesante come un macigno sul presente. Una offesa, chissร . Un’ingiustizia non digerita. I peccati, gli inganni del demonio come una mano sulla nuca a obbligarci con gli occhi abbassati. Non un pezzo di cielo, lo sguardo sempre sul selciato, senza sapere da dove veniamo e dove andiamo.ย 

Ma Gesรน colma shabbat; Egli denuncia l’ipocrisia che si indigna della libertร  facendo di shabbat un idolo muto. Di chi rende le nostre chiese, la Parola, il Signore stesso come lo shabbat pervertito dal capo della sinagoga: un peso in piรน, un moralismo, una garanzia sulla vita che uccide la vita. Gesรน guarda oggi la nostra vita, non se ne scandalizza, e dischiude le porte di shabbat perchรจ esso accolga il nostro tempo curvo sul non senso. Gesรน ci dona oggi shabbat in tutto il suo splendore, nel suo sapore unico di festa e libertร . Oggi ci scioglie dalle catene delle menzogne e ci conduce a mangiare e a bere i frutti della terra, la vita autentica per la quale siamo nati. ย ย 


AUTORE: don Antonello Iapicca
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