SIAMO IL TESORO DI CRISTO E PER QUESTO POSSIAMO VIVERE NELLA GIOIA AUTENTICA
โAvete compreso tutte queste cose?โ. Questa domenica il Signore ci viene incontro chiedendoci se abbiamoย preso-conย noi le โcose nuove e quelle vecchieโ che la Parola di Dio nasconde; se abbiamo discernimento per orientarci nella vita.
Esso, infatti, รจ la caratteristica fondamentale di ogni cristiano. Senza discernimento non si puรฒ seguire il Signore, si รจ vittime della storia e preda degli eventi, ripiegati su se stessi, ovvero incapaci di amare.
Vediamo, quanti โselfieโ ci facciamo ogni giorno? Quanti ne scattano i nostri figli? Sembra che il senso e lโobiettivo di qualunque cosa facciamo sia lo scattarsi una foto e postarla. Viaggi e gite, pranzi e cene, magliette e gonne nuove, i pomodori piantati in giardino, perfino una corsa nel parco con il cane, tutto รจ irrimediabilmente destinato allโautoscatto, metafora triste dellโautocompiacimento che cerchiamo nelle cose e nelle persone.
Per lโuomo vecchio schiavo della carne e dei suoi desideri, infatti,ย tutto รจ โautoโ: autostima, autogestione, autocoscienza, autoironia, autoerotismo, riflessi di una generazione affetta da un inguaribile autismo dellโanima.
Lโaltro รจ, semplicemente, uno specchio dove rifrangere la propria immagine; non esiste, vive nel prolungamento del proprio ego. Non serve neanche a farci una foto, oggi nemmeno un figlioโฆ
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Vive attaccato a un respiratore artificiale, lo sguardo dellโaltro. Altro che Parola creatrice, sono gli occhi del mondo a dargli vita; una volta chiusi muore nellโinsignificanza.
Anche noi abbiamo dato โvaloreโ a โperleโ finte, considerando un โtesoroโ essere importanti per gli altri. Eโ triste una vita stretta nel sandwich crudele delย risparmio energetico di uno smartphoneโฆ Eppure รจ la vita di chi non โcomprendeโ le Parole del Signore.
Ma anche oggi, come ogni giorno sino โalla fine del mondoโ, il Signore โmanda i suoi angeli a separare i pesci buoni da quelliย inutiliย (secondo lโoriginale greco)โ.
Hai dato valore a ciรฒ che non ne ha? Rapidamente sarร โgettato nel fuoco ardenteโ, non ti preoccupare. Dove sono finiti iย selfieย che ti sei scattato una settimana fa? Nello stesso โtrashโ dove รจ finita quella gita e quella cena,ย il cestinoย dove forse, con la foto, hai gettato il tuo matrimonio, quellโamicizia, quel rapporto sessuale scatenato dagli ormoni in libera uscita.
La vita รจ seria, e porta con sรฉ le conseguenze di ogni pensiero, parola e gesto. Non si scappa, o sono โbuoniโ, o โinutiliโ, cattivi e dannosi. Chi non ha discernimento continuerร a confonderli, prendendo unย selfieย appena sfornato sui social networks per compimento e felicitร .
Ma non siamo nati per questo; piuttosto per esserne salvati dalla Chiesa, la barca che, con Cristo a bordo, solca il mare per approdare โallโaltra rivaโ: โcome infatti, il mare simboleggia il tempo, cosรฌ la spiaggia indica la fine, e la riva segnerร che cosa la rete, cioรจ la Chiesa, aveva pescatoโ (San Gregorio Magno).
E che cosa aveva pescato? Noi, insieme ai fratelli. Anche le parabole di questa domenica, infatti, sono spiegate โin casaโ, nellโintimitร della comunitร . Ci parlano della โgioiaโ di chi ha incontrato lโAmato che aspettava da sempre, lโunico che ha dato โvaloreโ infinito alla sua persona, compresi i difetti, perdonando ogni peccato, e promettendogli una vita nuova e sorprendente, piena e felice nella sua compagnia. La vita che non si sazia diย selfie, ma ha nellโaltro il luogo dove compiersi nellโamore.
Il cristiano, infatti, ha โtrovatoโ questo โtesoroโ grazie alle indicazioni fornitegli dalla predicazione della Chiesa. Ha pregustato, infatti, laย gioia della Torahย che ha fatto di Israele un Popolo diverso da tutti gli altri.
Sul Sinai Israele ha โtrovatoโ lโunica โperla preziosaโ per la quale vale la pena vivere. Nella Parola รจ stato โconosciuto, creato, chiamato e giustificatoโ, e ha โcompreso come vivere con discernimento.
Per questo, anticamente, ogni uomo conquistato dalla bellezza e dallโautenticitร della predicazione e della testimonianza della Chiesa, iniziava in essa un cammino di conversione e purificazione per giungere alle nozze con Cristo, alla Nuova ed eterna Alleanza preparata per lui.
Non a caso, lโeucarestia che, nella Chiesa primitiva, dava compimento a tutto il percorso catecumenale, eraย un arcano, un โtesoro nascostoโ che veniva svelato ai catecumeni nella notte di Pasqua, solo dopo che erano rinati da acqua e da Spirito Santo.
Bisognava uscire da se stessi, e โscavareโ per โtirarlo fuoriโ, ovvero scendere i gradini che separavano dalle acque del battesimo. Solo cosรฌ gli scribi, ovvero i giudei che si avvicinavano alla Chiesa, โdivenivano discepoli del Regno dei Cieliโ.
Per questo si mettevano alla scuola della Chiesa che, allโorigine, veniva dalla circoncisione, olivastro innestato sullโolivo buono,ย che per loro era proprio โcomeย un padre di famigliaย (secondo lโoriginale)โ โ la nuova famiglia cristiana che li accoglieva โ โcheย estraeย dal suo tesoro cose antiche e cose nuoveโ.ย La Torah illuminata da Cristo, ecco il tesoro!
A tutto questo siamo chiamati anche noi, che battezzati lo siamo giร . Ma se non percorriamo un serio cammino di conversione rischiamo di finire come i pesci โinutiliโ della parabola.
Gesรน sta parlando ai suoi, a me e a te, non al mondo, che non capirebbe. E ci dice che nella Chiesa molti sono stati presi nella โreteโ della predicazione. Questa era come una sciabica, e formava una parete nel mare: trascinata a terra raccoglieva tutto quello che vi trovava, anche le impuritร e i pesci non commestibili.
Cosรฌ, molti hanno ascoltato lโannuncio, ma, nonostante il catecumenato, e forse anche il battesimo, non si sono convertiti. Continuano a scattarsiย selfie, frustrando lโopera di Dio e la missione per la quale sono stati chiamati.
E tu, ed io? Abbiamo trovato il โtesoroโ? Siamo, cioรจ, docili alla vanga della Parola e della guida della Chiesa che โscavandoโ ci educa per tirare fuori il meglio da ciascuno di noi, ovvero la nuova natura di figli di Dio plasmata dalla Parola e dai sacramenti?
Accettiamo che gli โangeliโ, ovvero gli apostoli, ci visitino sulla โrivaโ delle nostre storie, e ci illuminino โseparandoโ le opere buone e commestibili per gli altri dalle โinutiliโ, che, come il sale che ha perduto il sapore, non hanno alcuna utilitร per la salvezza nostra e degli altri?
Stiamo โcercandoโ, prima e piรน di ogni altra cosa, la โperla preziosaโ, ovvero il Regno di Dio e la sua Giustizia, per sperimentare il perdono e camminare in una vita โgiustaโ e crocifissa nel dono di noi stessi? Oppure cerchiamo la nostra giustizia, come il fariseo di unโaltra parabola? Lo possiamo vedere se, tornando a casa dalle celebrazioni, siamo spinti a perdonare oppure no.
Abbiamo una missione, questo รจ il cuore delย discernimento. E per il suo compimento essa tutto concorre al bene. Anche la solitudine, il disprezzo, le frustrazioni. Perchรฉ chi ha trovato la โperla preziosaโ, che in epoca di Gesรน era il massimo della ricchezza, uno status symbol come potrebbe essere una Ferrari; non ha bisogno di niente altro, mentre il discernimento la sa riconoscere con la sapienza divina.
Ha celebrato le nozze nellโamore che non si corrompe, e puรฒ lasciare tutto, vendere ogni bene, ma non per un eroismo moralistico o sentimentale, ma in virtรน dellโevidenza che si impone nellโesperienza. Perchรฉ la vita รจ una Pasqua, va verso verso il Cielo, dove ci attende Cristo!
Eโ felice, โpieno di gioiaโ si spoglia anche di se stesso, come San Francesco. A questo siamo chiamati, alla felicitร che nessuno potrร mai toglierci, che sorge dalla certezza di essere per Cristo la โperla preziosaโ per la quale ha dato tutto se stesso, il โtesoro nascostoโ nel campo del demonio, per il quale si รจ nascosto anchโEgli nel sepolcro e cosรฌ riscattarci. E farci risorgere con Lui.
AUTORE: don Antonello Iapicca
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