don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 26 Luglio 2020

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SIAMO IL TESORO DI CRISTO E PER QUESTO POSSIAMO VIVERE NELLA GIOIA AUTENTICA

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โ€œAvete compreso tutte queste cose?โ€. Questa domenica il Signore ci viene incontro chiedendoci se abbiamoย preso-conย noi le โ€œcose nuove e quelle vecchieโ€ che la Parola di Dio nasconde; se abbiamo discernimento per orientarci nella vita.

Esso, infatti, รจ la caratteristica fondamentale di ogni cristiano. Senza discernimento non si puรฒ seguire il Signore, si รจ vittime della storia e preda degli eventi, ripiegati su se stessi, ovvero incapaci di amare.

Vediamo, quanti โ€œselfieโ€ ci facciamo ogni giorno? Quanti ne scattano i nostri figli? Sembra che il senso e lโ€™obiettivo di qualunque cosa facciamo sia lo scattarsi una foto e postarla. Viaggi e gite, pranzi e cene, magliette e gonne nuove, i pomodori piantati in giardino, perfino una corsa nel parco con il cane, tutto รจ irrimediabilmente destinato allโ€™autoscatto, metafora triste dellโ€™autocompiacimento che cerchiamo nelle cose e nelle persone.

Per lโ€™uomo vecchio schiavo della carne e dei suoi desideri, infatti,ย tutto รจ โ€œautoโ€: autostima, autogestione, autocoscienza, autoironia, autoerotismo, riflessi di una generazione affetta da un inguaribile autismo dellโ€™anima.

Lโ€™altro รจ, semplicemente, uno specchio dove rifrangere la propria immagine; non esiste, vive nel prolungamento del proprio ego. Non serve neanche a farci una foto, oggi nemmeno un figlioโ€ฆ

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Vive attaccato a un respiratore artificiale, lo sguardo dellโ€™altro. Altro che Parola creatrice, sono gli occhi del mondo a dargli vita; una volta chiusi muore nellโ€™insignificanza.

Anche noi abbiamo dato โ€œvaloreโ€ a โ€œperleโ€ finte, considerando un โ€œtesoroโ€ essere importanti per gli altri. Eโ€™ triste una vita stretta nel sandwich crudele delย risparmio energetico di uno smartphoneโ€ฆ Eppure รจ la vita di chi non โ€œcomprendeโ€ le Parole del Signore.

Ma anche oggi, come ogni giorno sino โ€œalla fine del mondoโ€, il Signore โ€œmanda i suoi angeli a separare i pesci buoni da quelliย inutiliย (secondo lโ€™originale greco)โ€.

Hai dato valore a ciรฒ che non ne ha? Rapidamente sarร  โ€œgettato nel fuoco ardenteโ€, non ti preoccupare. Dove sono finiti iย selfieย che ti sei scattato una settimana fa? Nello stesso โ€œtrashโ€ dove รจ finita quella gita e quella cena,ย il cestinoย dove forse, con la foto, hai gettato il tuo matrimonio, quellโ€™amicizia, quel rapporto sessuale scatenato dagli ormoni in libera uscita.

La vita รจ seria, e porta con sรฉ le conseguenze di ogni pensiero, parola e gesto. Non si scappa, o sono โ€œbuoniโ€, o โ€œinutiliโ€, cattivi e dannosi. Chi non ha discernimento continuerร  a confonderli, prendendo unย selfieย appena sfornato sui social networks per compimento e felicitร .

Ma non siamo nati per questo; piuttosto per esserne salvati dalla Chiesa, la barca che, con Cristo a bordo, solca il mare per approdare โ€œallโ€™altra rivaโ€: โ€œcome infatti, il mare simboleggia il tempo, cosรฌ la spiaggia indica la fine, e la riva segnerร  che cosa la rete, cioรจ la Chiesa, aveva pescatoโ€ (San Gregorio Magno).

E che cosa aveva pescato? Noi, insieme ai fratelli. Anche le parabole di questa domenica, infatti, sono spiegate โ€œin casaโ€, nellโ€™intimitร  della comunitร . Ci parlano della โ€œgioiaโ€ di chi ha incontrato lโ€™Amato che aspettava da sempre, lโ€™unico che ha dato โ€œvaloreโ€ infinito alla sua persona, compresi i difetti, perdonando ogni peccato, e promettendogli una vita nuova e sorprendente, piena e felice nella sua compagnia. La vita che non si sazia diย selfie, ma ha nellโ€™altro il luogo dove compiersi nellโ€™amore.

Il cristiano, infatti, ha โ€œtrovatoโ€ questo โ€œtesoroโ€ grazie alle indicazioni fornitegli dalla predicazione della Chiesa. Ha pregustato, infatti, laย gioia della Torahย che ha fatto di Israele un Popolo diverso da tutti gli altri.

Sul Sinai Israele ha โ€œtrovatoโ€ lโ€™unica โ€œperla preziosaโ€ per la quale vale la pena vivere. Nella Parola รจ stato โ€œconosciuto, creato, chiamato e giustificatoโ€, e ha โ€œcompreso come vivere con discernimento.

Per questo, anticamente, ogni uomo conquistato dalla bellezza e dallโ€™autenticitร  della predicazione e della testimonianza della Chiesa, iniziava in essa un cammino di conversione e purificazione per giungere alle nozze con Cristo, alla Nuova ed eterna Alleanza preparata per lui.

Non a caso, lโ€™eucarestia che, nella Chiesa primitiva, dava compimento a tutto il percorso catecumenale, eraย un arcano, un โ€œtesoro nascostoโ€ che veniva svelato ai catecumeni nella notte di Pasqua, solo dopo che erano rinati da acqua e da Spirito Santo.

Bisognava uscire da se stessi, e โ€œscavareโ€ per โ€œtirarlo fuoriโ€, ovvero scendere i gradini che separavano dalle acque del battesimo. Solo cosรฌ gli scribi, ovvero i giudei che si avvicinavano alla Chiesa, โ€œdivenivano discepoli del Regno dei Cieliโ€.

Per questo si mettevano alla scuola della Chiesa che, allโ€™origine, veniva dalla circoncisione, olivastro innestato sullโ€™olivo buono,ย  che per loro era proprio โ€œcomeย un padre di famigliaย (secondo lโ€™originale)โ€ โ€“ la nuova famiglia cristiana che li accoglieva โ€“ โ€œcheย estraeย dal suo tesoro cose antiche e cose nuoveโ€.ย  La Torah illuminata da Cristo, ecco il tesoro!

A tutto questo siamo chiamati anche noi, che battezzati lo siamo giร . Ma se non percorriamo un serio cammino di conversione rischiamo di finire come i pesci โ€œinutiliโ€ della parabola.

Gesรน sta parlando ai suoi, a me e a te, non al mondo, che non capirebbe. E ci dice che nella Chiesa molti sono stati presi nella โ€œreteโ€ della predicazione. Questa era come una sciabica, e formava una parete nel mare: trascinata a terra raccoglieva tutto quello che vi trovava, anche le impuritร  e i pesci non commestibili.

Cosรฌ, molti hanno ascoltato lโ€™annuncio, ma, nonostante il catecumenato, e forse anche il battesimo, non si sono convertiti. Continuano a scattarsiย selfie, frustrando lโ€™opera di Dio e la missione per la quale sono stati chiamati.

E tu, ed io? Abbiamo trovato il โ€œtesoroโ€? Siamo, cioรจ, docili alla vanga della Parola e della guida della Chiesa che โ€œscavandoโ€ ci educa per tirare fuori il meglio da ciascuno di noi, ovvero la nuova natura di figli di Dio plasmata dalla Parola e dai sacramenti?

Accettiamo che gli โ€œangeliโ€, ovvero gli apostoli, ci visitino sulla โ€œrivaโ€ delle nostre storie, e ci illuminino โ€œseparandoโ€ le opere buone e commestibili per gli altri dalle โ€œinutiliโ€, che, come il sale che ha perduto il sapore, non hanno alcuna utilitร  per la salvezza nostra e degli altri?

Stiamo โ€œcercandoโ€œ, prima e piรน di ogni altra cosa, la โ€œperla preziosaโ€, ovvero il Regno di Dio e la sua Giustizia, per sperimentare il perdono e camminare in una vita โ€œgiustaโ€ e crocifissa nel dono di noi stessi? Oppure cerchiamo la nostra giustizia, come il fariseo di unโ€™altra parabola? Lo possiamo vedere se, tornando a casa dalle celebrazioni, siamo spinti a perdonare oppure no.

Abbiamo una missione, questo รจ il cuore delย discernimento. E per il suo compimento essa tutto concorre al bene. Anche la solitudine, il disprezzo, le frustrazioni. Perchรฉ chi ha trovato la โ€œperla preziosaโ€, che in epoca di Gesรน era il massimo della ricchezza, uno status symbol come potrebbe essere una Ferrari; non ha bisogno di niente altro, mentre il discernimento la sa riconoscere con la sapienza divina.

Ha celebrato le nozze nellโ€™amore che non si corrompe, e puรฒ lasciare tutto, vendere ogni bene, ma non per un eroismo moralistico o sentimentale, ma in virtรน dellโ€™evidenza che si impone nellโ€™esperienza. Perchรฉ la vita รจ una Pasqua, va verso verso il Cielo, dove ci attende Cristo!

Eโ€™ felice, โ€œpieno di gioiaโ€ si spoglia anche di se stesso, come San Francesco. A questo siamo chiamati, alla felicitร  che nessuno potrร  mai toglierci, che sorge dalla certezza di essere per Cristo la โ€œperla preziosaโ€ per la quale ha dato tutto se stesso, il โ€œtesoro nascostoโ€ nel campo del demonio, per il quale si รจ nascosto anchโ€™Egli nel sepolcro e cosรฌ riscattarci. E farci risorgere con Lui.


AUTORE: don Antonello Iapicca
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