APPROFITTANDO DI OGNI OCCASIONE PER AMARE
Le dieci vergini erano damigelleย diย onore allo sposo che, secondo la tradizione ebraica, dovevano accompagnare alla casa della sposa e da qui alla sala del banchetto. Loro compito era tenere accese le lampade nel momento in cui lo Sposo tornava dalle spesso lunghe trattative pre-matrimoniali, e per questo avevano anche unย “piccolo vaso”ย che conteneva l’olio di riserva.ย Esse rappresentanoย i chiamati ad essere cristianiย ai quali รจ stata donata laย primogenitura, cheย vivono senza timore nel sonno della morte che ogni giorno prende le nostre vite, tenendo desto il cuore colmo di Spirito Santo. E ciรฒ accade se camminiamo nella Chiesa, se alimentiamo i piccoli vasi con l’ascolto della Parola di Dio, con i sacramenti, con la frequenza alle liturgie; nel seno della Chiesa, infatti, impariamo a nutrire l’uomo nuovo che vi รจ gestato: e ogni gravidanza inizia con un “ritardo”… Per questo il ritardo del Signore รจ fecondo, perchรฉ in esso si cela il suo mistero di Pasqua, di vita che distrugge la morte.
Gli stessi verbi utilizzati da Matteo rimandano a questo significato:ย le vergini si “destano” come il Signore si “desta” dalla morte! Il ritardo รจ l’occasione per crescere nell’amore, per prepararsi all’incontro con lo Sposo, per assomigliare a Lui in tutto. Cosรฌ ogni ritardo nella nostra vita, quello della moglie nello stirare la camicia e del marito nel comprendere le esigenze della sposa, quello dei figli nell’obbedire e dei genitori nell’ascoltare i figli, quello del corpo che non ce la fa a guarire, quello del datore di lavoro nel promuoverci o nel darci le ferie o lo stipendio;ย tutto ciรฒ che ritarda il compimento dei nostri desideri e delle nostre speranze costituisce l’occasione per vivere come primogeniti che hanno i nomi iscritti nei cieli, pronti al sacrificio, a crocifiggere la propria carne con le sue passioni, e a vivere la vita nuova secondo lo Spirito.
Essere “vigilanti” รจ, secondo il grande esegeta H. Schlier, essereย sobrii, che “significaย vedere e prendereย le cose cosรฌ come esse sonoยป. Prenderle anche quando richiedono unย sacrificio, che รจ l’unico polo capace di attrarre l’attesa e tenerla desta orientandola verso la bellezza.
Il cristianesimo รจ una cosa seria, non รจ sentimentalismo e amore sdolcinato. E’ una missione, e chi รจ chiamato ad essere cristiano, deve sapere che diventarlo significa essere trasformati in sale, luce e lievito del mondo, offrendo se stesso per salvezza di ogni uomo.ย Le “dieci vergini” erano delle damigelleย diย onore allo sposo che, secondo la tradizione ebraica, dovevano accompagnare alla casa della sposa e da qui alla sala del banchetto. Loro compito era tenere accese le lampade nel momento in cui lo Sposo tornava dalle spesso lunghe trattative pre-matrimoniali, e per questo avevano anche unย “piccolo vaso”ย che conteneva l’olio di riserva.ย Esse rappresentanoย i chiamati ad essere cristianiย ai quali รจ stata donata laย primogenitura: i cristiani sono chiamati a fare da corona allo Sposo quando tornerร , a sedere sui troni accanto a Lui e a giudicare le Nazioni. Essiย sonoย promessi a un unico sposo, per essere presentati qualiย verginiย caste a Cristo (cfr. 2 Cor. 11,2).ย E San Paolo sta parlando del battesimo.ย Durante la “Veglia” Pasquale, dopo essere scesi nel fonte battesimale e aver ricevuto l’unzione con l’olio crismale (la cresima), colmi dello Spirito Santo i neofiti attendevano lo Sposo per entrare con Lui al banchetto. Eranoย “vergini”, cioรจ rinnovati e senza peccato originale, e “nei piccoli vasi” avevano l’olio dello Spirito Santo che ย aveva compiuto in loro segni e prodigi durante l’iniziazione cristiana conducendoli alla statura adulta della fede. Avevano “vigilato” e ora, con i loro piccoli vasi colmi del crisma, erano pronti ad accendere le “fiaccole” con la luce delle opere sante e soprannaturali che rivelavano in essi la nuova natura ricevuta.
E proprio nel cuore della notte di Pasqua, un grido li destava: “ecco lo sposo!”, รจ risorto, “andategli incontro”. Allora essi si alzavano dal sonno, andavano ad accogliere il Signore che li conduceva con Lui al banchetto dell’Eucarestia, culmine e fonte della liturgia. Anche per noi,ย la chiamata che abbiamo accolto nelle diverse circostanze, ha inaugurato un cammino attraverso la storia reale e concreta di ciascuno per giungere alla maturitร della fede.ย Creati a sua immagine dobbiamo crescere in esso perchรฉ, al giungere dello Sposo, al termine del nostro catecumenato come poi alla fine del mondo, Egli possaย “riconoscerci”ย quali suoi fratelli,ย chiamarci, destarci e farci nascere alla vita che non muore.ย Per questo,ย le nozze eterne si preparano durante tutta la vita. Un fidanzamento, un matrimonio, il ministero presbiterale, la consacrazione religiosa, la maternitร e la paternitร , anche un’amicizia, non sono cose di un momento, non sono avventure e passioni, roba da grandi quanto effimeri entusiasmi. Tutto si costruisce passo dopo passo, attraverso la fedeltร nelle piccole cose: “afferro le occasioni che si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie in modo straordinario” (Card. Van Thuan).ย La saggezza รจ questa fedeltร paziente e semplice; la stoltezza รจ la superficialitร che disprezza il sacrificio quotidiano aspettando il grande slancio, le emozioni forti. La “sapienza” รจ l’umiltร fondata nella veritร . La “stoltezza” รจ la superbia radicata nella menzogna.ย La vita รจ moltoย seria, e quella eterna ce la giochiamo qui, come ogni uomo; per questo il cristianesimo รจ quanto di piรนย serioย vi sia.ย Soloย percorrendo un serio cammino di conversione potremo ascoltare il grido che annuncerร l’arrivo dello Sposo e trovarci pronti per entrare con Lui nelle nozze. I “piccoli vasi”ย indicano le orme che precedono i nostri passi: essi sono immagine delleย piccole occasioniย che Dio ci offre nella nostra storia; รจ in esse che occorre essere fedeli, pronti, colmi di olio. Per questo la vera saggezza รจ procurarsi l’olio dello Spirito Santo, rinnovare ad ogni evento della vita l’Alleanza che ci fa primogeniti.
Ci si puรฒ addormentare, siamo deboli, ma รจ proprio nella debolezza che si manifesta la potenza di Dio.ย Anche Adamo si รจ addormentato, e fu vita tratta dalla sua stessa carne. Anche Abramo fu preso da un torpore, e fu l’Alleanza incorruttibile. Anche i discepoli cedettero agli occhi appesantiti, e fu il compimento definitivo della Volontร di Dio. In comune tutti hanno la propria debolezza e il potere di Dio: รจ Lui che fa tutto, perchรฉย Dio dona il pane ai suoi amici nel sonno: mentre dormiamo pulsa la vita autentica, ed รจ il mistero a cui siamo chiamati, la vita nella morte.ย La primogenitura รจ, essenzialmente, vivere senza timore nel sonno della morte che ogni giorno prende le nostre vite, tenendo desto il cuore colmo di Spirito Santo. E ciรฒ accade se camminiamo nella Chiesa, se alimentiamo i piccoli vasi con l’ascolto della Parola di Dio, con i sacramenti, con la frequenza alle liturgie; nel seno della Chiesa, infatti, impariamo a nutrire l’uomo nuovo che vi รจ gestato: e ogni gravidanza inizia con un “ritardo”…
Per questo il ritardo del Signore รจ fecondo, perchรฉ in esso si cela il suo mistero di Pasqua, di vita che distrugge la morte. Gli stessi verbi utilizzati da Matteo rimandano a questo significato:ย le vergini si “destano” come il Signore si “desta” dalla morte! Il ritardo รจ l’occasione per crescere nell’amore, per prepararsi all’incontro con lo Sposo, per assomigliare a Lui in tutto. Cosรฌ ogni ritardo nella nostra vita, quello della moglie nello stirare la camicia e del marito nel comprendere le esigenze della sposa, quello dei figli nell’obbedire e dei genitori nell’ascoltare i figli, quello del corpo che non ce la fa a guarire, quello del datore di lavoro nel promuoverci o nel darci le ferie o lo stipendio;ย tutto ciรฒ che ritarda il compimento dei nostri desideri e delle nostre speranze costituisce l’occasione per vivere come primogeniti che hanno i nomi iscritti nei cieli, pronti al sacrificio, a crocifiggere la propria carne con le sue passioni, e a vivere la vita nuova secondo lo Spirito.ย Essere “vigilanti” รจ, secondo il grande esegeta H. Schlier, essereย sobrii, che “significaย vedere e prendereย le cose cosรฌ come esse sonoยป. Prenderle anche quando richiedono unย sacrificio, che รจ l’unico polo capace di attrarre l’attesa e tenerla desta orientandola verso la bellezza.
San Paolo, dopo aver ricordato ai Galati che โil tempo รจ breveโ,ย concludeย dicendo: โDunque, fino a quando abbiamo tempo, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede!โ.ย Operare il bene che lo Spirito Santo ispira e compie attraverso di noi, nei fatti e con le persone di ogni giorno: il lavoro con le sue difficoltร , le occasioni per prendere su di sรฉ le pratiche dei colleghi e, per amore, rinunciare al proprio prestigio; il fidanzamento ancorato alla speranza di veder compiuto il desiderio di amare, attraverso il combattimento per la castitร , per il rispetto, per la libertร dell’altro, imparando nei piccoli frammenti di vita a rinunciare a se stessi; il matrimonio aperto alla vita, alla volontร di Dio, nelle occasioni di fedeltร che si presentano ogni giorno, nella pazienza e nel dono del proprio tempo, dei propri gusti, accompagnando il coniuge, in tutto, verso l’obbedienza a Cristo; i genitori a cui obbedire anche nelle cose piรน banali, come lavare i piatti, rifare il letto e lavarsi i denti; la scuola nella quale approfittare per imparare a fare anche ciรฒ che non piace, rinunciando alle piรน allettanti e gratificanti per compiere la volontร di Dio; la vita religiosa nella quale cogliere l’occasione per obbedire ai superiori, che ci appaiono cosรฌ spesso meno perspicaci e illuminati di noi, per imparare ad ancorare la vita in Cristo e non negli uomini attraverso i quali Egli ci parla.
Tutto quello che ci รจ dato di vivere รจ un’occasione per crescere e prepararsi all’ultima opportunitร , quella che ci attende sulla soglia del banchetto escatologico. Solo gli stolti si lasciano scappare i kairos pieni di amore, i fatti e le persone che Dio ci invia ogni giorno perchรฉ sianoย vissuti cristianamente,ย intrisi cioรจ nell’unzione del Crisma profetico, sacerdotale e regale.ย In tutto come profeti del Cielo, re della carne e dei suoi desideri, sacerdoti che intercedono per ogni uomo.ย Le vergini stolte sono, infatti, immagine di chi non persevera nelle opere di Cristo, preferendo, per sciatteria e superficialitร , le proprie.ย Dormono ma il loro cuore non veglia. Ogni relazione, ogni esperienza รจ per loro come quella di un corpo addormentato dopo un’ubriacatura, preda di sogni e passioni, ma incapace di cogliere la realtร nella sua essenza. Vivono tutto addormentate nel sonno drogato della carne, con il cuore assente e vuoto, come i loro piccoli vasi. Non possono colmare d’amore le occasioni che Dio dona loro. Fanno, disfano e non resta nulla: opere morte, opere addormentate.ย Cosรฌ รจ di tanti matrimoni, di tanti fidanzamenti, di tante amicizie: “Invece che spalancare le braccia ad abbracciare il mondo, si vuole ridurre l’abbraccio all’oggetto che piace, che ci รจ davanti, e cosรฌ uno lancia le braccia – secondo il paragone dell’Eneide – e stringe il nulla, abbraccia e stringe il niente” (Mons. Luigi Giussani).ย Sono stolte perchรฉ nemmeno si rendono conto di essere state chiamate ad accompagnare lo Sposo, ad esserne le damigelle d’onore; hanno dimenticato l’abito nuziale, l’olio per le lampade, la primogenitura:ย sono stolte perchรฉ senza memoria. Hanno, come tanti di noi, partecipato al memoriale della Pasqua del Signore, sorgente e compimento della vocazione, maย non hanno mai rinnovato nulla, non hanno mai accolto davvero la Grazia offerta dalla Chiesa: sacramenti, preghiere, riunioni, forse anche buone opere, ma tutto come vasi forati, incapaci di trattenere lo Spirito Santo.
Stolte come chi pensa di poterla comunque sfangare alla fine, anche se nella vita ha sempre schivato il sacrificio, le piccole occasioni, dissipando l’olio ricevuto senza provvederne dell’altro.ย La stoltezza รจ negare la Croce, ed รจ sempre opera dell’anticristo che nega l’incarnazione, le piccole occasioni dove incontrare il Signore.ย Ma, alla resa dei conti, la stoltezza si rivela per quello che รจ: zizzania cresciuta accanto al grano, buona solo per essere gettata fuori.ย Si muore come si รจ vissuti: benedicendo per chi ha benedetto; amando per chi ha amato. Per questo, come alla fine della vita, anche ogni giorno occorre pensare seriamente e saggiamente a se stessi. Vi sono cose che nessuno potrร mai fare per noi. Non รจ possibile distribuire l’olio destinato a ciascuno, perchรฉ non ne venga a mancare a tutti. Si puรฒ amare, pregare, offrire la propria vita, ma l’olio dello Spirito Santo capace di far compiere le opere per le quali siamo predestinati, quello รจ dono esclusivo di Dio.ย A Lui bisogna chiederlo al tempo opportuno. Non c’รจ sentimentalismo o pietismo che tenga: nulla possiamo anteporre a Cristo. Nulla all’obbedienza e all’intimitร con Lui.ย Vi รจ sempreย un ordine fondamentale,ย perduto il quale si inciampa e ci si perde: una madre non puรฒ trascurare il proprio rapporto con il Signore per tentare di aiutare suo figlio. Sarebbe assorbita dalle stesse sabbie mobili.
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Cosรฌ per ogni relazione: quanti ragazzi distruggono la propria vita per tentare di salvare l’amico o la fidanzata drogata, perdendo il proprio olio e non offrendo nulla se non la propria indifesa debolezza. E’ Cristo e solo Lui che scende nella morte, che perdona e risuscita: noi possiamo e siamo chiamati ad annunciarLo, a condurre al suo trono di misericordia chi amiamo, non a sostituirci a Lui. Per questo l’amore autentico agli altri sorge da un’intimitร profonda con il Signore:ย spesso รจ meglio parlare a Dio delle persone che alle persone di Dio.ย La libertร รจ la firma di Dio nella vita di ciascunoย e spesso ci procura dolore; la stoltezza di un figlio, di un amico, di una persona cara ci spezza il cuore, ma non possiamo sostituirci a lui. L’unico che รจ morto al posto di ciascuno di noi รจ Cristo! Amare autenticamente, saggiamente, รจ dunque curare il nostro cuore, tenerlo desto, ricevere e custodire lo Spirito Santo perchรฉ in noi ogni stolto possa incontrare Lui, e, se ancora in tempo, accogliere il suo amore.



