don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 23 Settembre 2020

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CONVOCATI DAL CIELO PER PORTARE IL CIELO IN OGNI CASA

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Il Regno dei Cieli รจ vicino, gli Apostoli ne sono gli ambasciatori. Un giapponese in Italia, ovunque vada, faccia quel che faccia, manifesta chiaramente la propria origine. รˆ disegnata nei suoi occhi, l’annunciano le sue parole, la si intuisce dallโ€™approccio alle cose della vita. Cosรฌ รจ per gli Apostoli del Regno, ovunque giungano appare il Cielo. รˆ impresso nelle loro vite, cosรฌ diverse, cosรฌ scandalose. Vite trasformate nella Chiesa, la comunitร  cristiana dove ciascuno di loro รจ stato “convocato”. Il termine Chiesa, deriva infatti dalla radice ebraica ยซqฤƒhฤƒlยป, l’assemblea di popolo convocata da Dio. Come sottolineava l’allora Cardinal Ratzinger, “tali assemblee, esistevano tanto nel mondo greco quanto in quello semitico. La ยซqฤƒhฤƒlยป ebraica si differenzia perรฒ dallโ€™assemblea plenaria greca, costituita da cittadini con diritto di voto, in un duplice senso: alla ยซqฤƒhฤƒlยป partecipavano anche le donne e i bambini, che in Grecia non potevano essere soggetti attivi della vita politica; erano infatti gli uomini che con le loro decisioni a stabilire quello che si doveva fare, mentre lโ€™assemblea dโ€™Israele si riuniva per ascoltare lโ€™annuncio di Dio e darvi il proprio assenso, come accadde alle falde del Sinai.

Cristo morto e risorto รจ il Sinai vivente; quelli che si accostano a lui formano lโ€™assemblea eletta e definitiva del popolo di Dio, che stipula la Nuova ed Eterna Alleanza nel suo Mistero Pasquale. Con il battesimo gli apostoli sono stati inseriti in Cristo, non piรน molti, uno accanto allโ€™altro, ma uno solo in Cristo Gesรน”. Per questo la Chiesa diviene il luogo della Nuova ed Eterna Alleanza tra Dio e gli uomini, tra il Cielo e la terra. Come Israele (gli apostoli sono dodici come le tribรน del Popolo eletto) durante la teofania del Sinai, cosรฌ gli apostoli convocati nella comunitร  che ascolta la Parola e celebra il culto, vedono Dio e non muoiono. Quello che era stato profetizzato nel deserto si compie nella Chiesa: Dio ha riaperto la porta del Paradiso, l’uomo esule e ramingo nel deserto di morte come il figlio prodigo, puรฒ tornare a casa dove il Padre lo attende per accoglierlo nella sua intimitร . Gli apostoli sono i profeti che, convocati da Gesรน, hanno camminato nella Chiesa sulla via del ritorno, della teshuwร  (conversione); hanno sperimentato la propria debolezza e l’amore di Dio che li ha guariti dalla loro incapacitร  di restare in piedi e donarsi strappandoli alla menzogna del demonio.
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La Chiesa, infatti, รจ l’unico luogo dove l’uomo non รจ dio, e proprio per questo puรฒ testimoniare e annunciare il Paradiso dove รจ vivo e ci ama il Dio unico e vero. Nel Vangelo di oggi dunque, appare la Chiesa, e, quindi, la sua missione. Ciรฒ che gli apostoli sono inviati a fare รจ quello che Gesรน ha fatto e fa per loro nella comunitร . Come loro, nessuno di noi รจ passato per un ipotetico ufficio risorse umane della Chiesa. Siamo stati convocati, cosรฌ come siamo, perchรฉ in noi risplendessero la forza dell’amore e il potere sui peccati di Cristo. Uniti a Lui nel grembo della Chiesa, siamo inviati ogni giorno nella volontร  del Padre che รจ la salvezza di ogni uomo. Per questo ogni nostra parola e ogni nostro gesto saranno l’incarnazione delle parole e dei gesti di Gesรน. Come portare con noi bastone (segno di comando e potere umano), denaro, pane, bisacce per il viaggio? Sono i segni dell’uomo vecchio che si fa dio, apostoli di se stessi che nessun peccatore potrร  accogliere. Invece ogni missione, cioรจ ogni relazione รจ un vero e proprio “viaggio” da se stessi all’altro: ogni nuova giornata di lavoro, ogni mattina e serata in famiglia, ovunque siamo in cammino, senza radici e installazioni. Non abbiamo schemi per parlare ai figli. Come non abbiamo manuali per vivere le relazioni con i capi e i colleghi di lavoro.

Abbiamo “solo” la Parola da annunciare, garanzia della libertร  assoluta. Niente vincoli, nessuna catena, perchรฉ ogni giorno รจ nuovo e ogni relazione va costruita istante dopo istante, disposti a camminare e a viaggiare sino a dove si trova l’altro, nella libertร  di rinunciare a tutto pur di salvarlo. Per entrare nella casa delle persone, nella loro intimitร  e familiaritร , occorre portare una sola tunica, quella della nostra debolezza resa candida nel sangue dell’Agnello, identica a quella che indossa il prossimo a cui siamo inviati perchรฉ diventi per lui un segno di speranza. Non servono vestiti con cui cambiare a seconda delle situazioni, ma l’amore di Cristo che si รจ fatto peccato per noi, lasciandosi spogliare per raggiungerci nella nostra vergognosa nuditร , e riportarci con Lui nella nuditร  innocente del figlio di Dio che vive abbandonato al suo Papร  celeste. Coraggio, il Signore oggi ci convoca nella sua Casa dove ci sazia e trasforma nel suo amore, ci dona la sua forza e il suo potere, per entrare nelle case che ci accolgono a guarire e a scacciare il demonio, per fare di esse il luogo nel quale Gesรน possa rimanere. E, per amore, scuotere dai sandali la polvere pagana della terra di chi ci rifiuterร , perchรฉ si accorgano della terra del Cielo giunta sino alle soglie della loro vita.


AUTORE: don Antonello Iapicca
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