don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 23 Luglio 2019

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UNITI ALLA SUA OBBEDIENZA SIAMO FRATELLI E MADRI DI GESU’ IN QUESTA GENERAZIONE

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I figli hanno in comune la carne e il sangue. Per questo Dio si รจ incarnato, per farci figli del suo Padre. Figli nel Figlio, carne della sua carne nel suo corpo che ha compiuto la Volontร  di Dio. Essa รจ stata la ragione di vita del Figlio di Dio, il “luogo” dove il Figlio di Maria ha manifestato la sua misteriosa figliolanza divina.ย Figlio di Dio dunque, perchรฉ crocifisso. Accoglierlo dice Giovanni, รจ diventare figli di Dio, partecipando della sua stessa natura: “Dio vuole fare di te un Dio, non perรฒ per natura come รจ colui che ha generato, ma per suo dono e per adozione. Come infatti egli, assumendo la natura umana, si รจ fatto partecipe della tua mortalitร , cosรฌ, per elevazione, ti rende partecipe della sua immortalitร ” (S. Agostino). Diceva Benedetto XVI:ย “Non la mia volontร  ma la tua. In questa trasformazione del “no” in “sรฌ”, in questo inserimento della volontร  creaturale nella volontร  del Padre, Gesรน trasforma l’umanitร  e ci redime. E ci invita a entrare in questo suo movimento: uscire dal nostro “no” ed entrare nel “sรฌ” del Figlio” (Benedetto XVI,ย Catechesi del 20 aprile 2011).ย Entrare nel sรฌ del Figlio, nel fiume di Grazia che compie in noi la volontร  del Padre, costituisce il cammino che ci fa figli:ย “nell’obbedienza del Figlio siamo presenti tutti noi,ย veniamo tutti tirati dentro la condizione di figli” (Benedetto XVI,ย Ibid.).ย I Getsemani che ci attendono oggi e ogni giorno sono i “luoghi” dove “siamo”, in Cristo, figli di Dio.ย La nostra vita รจ dunque un pellegrinaggio ai luoghi santi del compimento dei desideri del Padre. Essi sono la nostra felicitร , la nostra gioia, la nostra pace come ripeteva Giovanni XXIII. Le persone e i fatti delle nostre storie, semplici e quotidiane, sono gli appuntamenti che attendono la nostra obbedienza al destino eterno che ci ha preparato nostro Padre.ย 

Ci aiuta il Catechismo della Chiesa Cattolica: “E’ in Cristo e mediante la sua volontร  umana che la Volontร  del Padre รจ stata compiuta perfettamente e una volta per tutte… Gesรน, โ€œpur essendo Figlio, imparรฒ tuttavia l’obbedienza dalle cose che patรฌโ€; a maggior ragione, noi, creature e peccatori, diventati in lui figli di adozione.ย Noi chiediamo al Padre nostro di unire la nostra volontร  a quella del Figlio suo per compiere la sua Volontร , il suo Disegno di salvezza per la vita del mondo. Noi siamo radicalmente incapaci di ciรฒ, ma, uniti a Gesรน e con la potenza del suo Santo Spirito, possiamo consegnare a lui la nostra volontร  e decidere di scegliere ciรฒ che sempre ha scelto il Figlio suo: fare ciรฒ che piace al Padre.ย Aderendo a Cristo, possiamo diventare un solo Spirito con lui e cosรฌ compiere la sua Volontร ; in tal modo essa sarร  fatta perfettamente in terra come in cielo [Origene, De oratione, 26]” (Cfr. CCC nn. 2824. 2825).ย Possiamo dunque dire che siamo fratelli di Cristo –ย figli dello stesso Padre –ย perchรฉ abbiamo, in Lui, nella sua carne unita alla nostra attraverso la comunitร  cristiana, il “potere”ย di fare la volontร  di Dio.ย Abbiamo in comune con Lui nostro fratelloย la volontร  di Dio, il pensiero di Dio, il suo cuore, e le sue stesse viscere di misericordia nelle quali siamo rigenerati e cresciamo nella fede. Per questo, compiendo la volontร  di Dio, siamo anche “madre” di Gesรน, perchรฉ ogni giorno lo partoriamo continuamente per il mondo, attraverso la nostra stessa vita, in ogni evento e relazione. Siamo deboli, poveri, piccoli. Ma nulla ci impedisce di abbandonarci completamente al suo amore, accogliendo, nell’ascolto, la sua Parola di vita che ci fa figli. Non temiamo dunque, perchรฉ รจ nella nostra debolezza che Dio agisce con potenza: “Quando lโ€™intero essere dellโ€™uomo si รจ, per cosรฌ dire, mescolato allโ€™amore di Dio, allora lo splendore della sua anima si riflette anche nellโ€™aspetto esteriore” (Giovanni Climaco,ย Scala Paradisi, XXX).

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Fonte e approfondimenti

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Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 1-8

In quel tempo, disse Gesรน ai suoi discepoli:
ยซIo sono la vite vera e il Padre mio รจ l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto. Voi siete giร  puri, a causa della parola che vi ho annunciato.

Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchรฉ senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarร  fatto. In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoliยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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