L’AMORE DI DIO FATTO CARNE IN MARIA VIENE ANCHE OGGI A VISITARCI
Il Signore viene a visitarci sempre attraverso una carne concreta, il seno purissimo di Maria, tabernacolo della presenza di Dio. Ambasciatrice dellโamore di Dio, รจ sempre Lei che ci visita e ci dona il Signore, celato nelle Sue castissime viscere.
Lei รจ lโimmagine piรน fedele della storia di salvezza che Dio ha preparato per ogni uomo, lo specchio fedele di quel che accade ogni giorno nelle nostre povere vite: Dio incarnato, adagiato nel seno dโuna donna, disceso alla nostra vita, per impregnare del suo amore le nostre ore.
In noi รจ giร seminato il miracolo dโuna vita celeste, come lo fu Giovanni per Elisabetta. Proprio ora รจ vivo in noi qualcosa che le nostre forze, le nostre opere, i nostri desideri non hanno avuto il potere di generare. Sterili siamo, come ogni uomo, incapaci di darci vita, e di donarla. Sterili per accogliere la Grazia.
Come Elisabetta intuiamo e cominciamo a sperimentare la novitร , ma abbiamo bisogno dโuna visita perchรฉ il miracolo di Grazia si schiuda in un canto di lode. Viviamo lโamore di Dio dentro di noi, ne sentiamo spesso tutta la portata soprannaturale, proprio come una donna incinta vive ogni cosa in modo particolare, afferrata da una presenza interna, misteriosa che le appartiene e, allo stesso tempo, le sfugge.
Ma, con Elisabetta, abbiamo bisogno di Maria, immagine della Chiesa, e del โsalutoโ che il nostro cuore attende, lโannuncio della Parola capace di sciogliere in noi quello che, da sempre, la Grazia ha seminato, che muove in noi la Vita in un sussulto di gioia.
Ed รจ vero che fuori della Chiesa non vโรจ salvezza, perchรฉ in ogni istante della storia che scorre in ogni angolo della terra, risuona la Parola, lโunica che reca la salvezza, Cristo Gesรน, nascosto nel seno verginale di Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra.
La Chiesa, con la sua voce, abbraccia lโuniverso in attesa della salvezza. La storia, infatti, รจ il tabernacolo del Figlio incarnato. Da quel giorno a Nazaret, quando Dio ha deposto il Suo seme nel seno di Maria, nulla รจ piรน lo stesso. Tutta la storia, passata, presente e futura รจ stata inondata dโuna Grazia nuova, e tutte le cose sono state rinnovate, e il Signore, lโEmmanuele, ha preso dimora in ogni istante del tempo.
Tutto di noi dunque, miracolosamente, รจ stato santificato, salvato, redento. La vita non รจ piรน una corsa verso la morte, perchรฉ Il Cielo sโรจ dischiuso irrevocabilmente da quellโistante nascosto in una remota cittร della Galilea.
Ogni esistenza, anche quella che appare piรน distrutta dal peccato, anche quella che odora di morte, la piรน sterile, รจ pronta ormai per essere visitata, salvata e liberata per lasciar posto a unโesultanza di gioia.
Scriveva san Gregorio di Nissa: ยซLโuomo che, tra gli esseri, non conta nulla, che รจ polvere, erba, vanitร , una volta che รจ adottato dal Dio dellโuniverso come figlio, diventa familiare di questo Essere, la cui eccellenza e grandezza nessuno puรฒ vedere, ascoltare e comprendere. Con quale parola, pensiero o slancio dello spirito si potrร esaltare la sovrabbondanza di questa grazia? Lโuomo sorpassa la sua natura: da mortale diventa immortale, da perituro imperituro, da effimero eterno, da uomo diventa dioยป (Sulle beatitudini, Sermone VII).
Eโ bastato un annuncio, la parola feconda che, discesa dalle labbra dellโAngelo, ha deposto la Vita divina in Maria dal cui seno รจ poi rimbalzata divenendo il saluto eterno sulle labbra della Chiesa. I passi veloci della Figlia di Sion sul crinale delle montagne di Giuda sono i passi urgenti degli apostoli di ogni tempo, mossi dallo โzeloโ, il termine originale greco tradotto con โin frettaโ.
La โcuraโ con la quale Dio ci ama attraverso lโincedere degli eventi che ci visitano per accoglierci quotidianamente, rivela il suo progetto: โInfatti io so i pensieri che medito per voiยป, dice il Signore: ยซpensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranzaโ (Ger. 29,11).
โShalom!โ Il saluto โsguainatoโ da Maria, secondo il senso sotteso al verbo greco salutare, giunge alla cugina come il sorriso di Dio che finalmente si affaccia dal Cielo come una spada pronta ad infilzare la tristezza della sterilitร ; la cura di Maria per la bellezza della vita sorta nel seno di Elisabetta, come lโattenzione premurosa della Chiesa per ogni vagito della Grazia in ciascuno dei suoi figli, lโamore compassionevole e gratuito capace di destare la gioia nel seno di tutti noi, finalmente amati e fecondati per offrire al mondo il dono ricevuto.
โPace!โ รจ Il saluto di Maria che accende la speranza e la benedizione dimenticate nella sfiducia per ciรฒ che pensiamo come perso irrimediabilmente; la gioia della risurrezione di tutto quello che in noi era morto, e invece รจ vivo nel perdono, ed รจ bello perchรฉ โvisitatoโ dalla Bellezza di Cristo, il frutto benedetto del seno di Maria consegnatoci ogni giorno dalla Chiesa.
La storia nostra di oggi, e di ogni giorno, ci arriva al cuore attraverso il saluto di Maria. โLa maternitร della Chiesa รจ riflesso dellโamore premuroso di Dio, di cui parla il profeta Isaia: โCome una madre consola un figlio, cosรฌ io vi consolerรฒ; a Gerusalemme sarete consolatiโ (Is 66,13).
Una maternitร che parla senza parole, che suscita nei cuori la consolazione, una gioia intima, una gioia che paradossalmente convive con il dolore, con la sofferenza. La Chiesa, come Maria, custodisce dentro di sรฉ i drammi dellโuomo e la consolazione di Dio, li tiene insieme, lungo il pellegrinaggio della storia.
Attraverso i secoli, la Chiesa mostra i segni dellโamore di Dio, che continua ad operare cose grandi nelle persone umili e sempliciโ (Benedetto XVI, 11 febbraio 2010). E tutto si illumina, anche il passato oscuro che ci ha preparato a questo incontro. Nellโascoltare la voce di Maria, anche le debolezze, anche i peccati, brillano dโuna luce nuova, la stessa del Figlio risorto: โPace a voi!โ.
