don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 2 Luglio 2020

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NELLA CHIESA SIAMO RISUSCITATI DAL PENSIERO MALVAGIO PER CAMMINARE NELLA BENEDIZIONEย 

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“Perchรฉ pensiamo cose malvagie nel cuore”? Perchรฉ pensiamo che Gesรน “bestemmi”? Perchรฉ portiamo dentro lo scandalo della sofferenza e non crediamo che Gesรน abbia il potere di giungere alla radice del male ed estirparlo. Non riusciamo a credere in un perdono che cancelli e dimentichi i peccati e possa ricreare una persona sino a fare di un assassino un santo. Sappiamo che Dio รจ buono, onnipotente, e nel Credo professiamo la fede nel perdono dei peccati. E cosรฌ cominciamo a pensare male di Gesรน, proprio quando la Chiesa ci chiama alla fede, ad abbandonarci all’amore di Dio e a portare ai piedi di Gesรน e aspettare che Lui operi la guarigione nelle situazioni difficili, nelle relazioni paralizzate, o di quello che in noi vi รจ di infermo.ย “Pensiamo male di Gesรน” perchรฉ, indurito il cuore per l’inganno del demonio, non accettiamo che alla radice di qualsiasi problema vi siano i peccati.

Come nel Vangelo, la mormorazione e il giudizio scattano quando Gesรน, invece di operare il miracolo che guarisca le situazioni, punta diritto i peccati. Quando la Chiesa vorrebbe deporci ai piedi di Gesรน perchรฉ ci perdoni e trasformi il cuore ci ribelliamo perchรฉ vorremmo un miracolo che cambi la realtร  attorno a noi. Non accettiamo chi ci annuncia che vi รจ il peccato dietro la paralisi del dialogo e della comunione con il coniuge o le esplosioni continue dei figli che non siamo capaci di far ragionare e ci trascinano in altrettante esplosioni di ira. Vorremmo capire i perchรฉ di tante atrocitร , di tante ingiustizie, ma rifiutiamo di accettare che esista una radice del male, la paralisi del peccato perchรฉ il pensiero unico che domina la nostra cultura non la prevede. Adagiati nel peccato pensiamo cose malvagie. Non riconoscerlo, guardarlo con supponenza, sorvolarne la serietร  e la drammaticitร  รจ dare del bestemmiatore a Gesรน. Significa essere nemici della sua Croce.ย Ignorare il peccato รจ ignorare Dio, il suo potere, il suo amore.

Restare appiattiti sulle sue conseguenze, cercando come eluderle o sbianchettarle, dimenticando la Rivelazione che indica nel peccato la radice di ogni male, anche quelli che chiamiamo malattie o disastri naturali, conduce a pensare male di Dio, o a escluderlo dalla vita; non possiamo accettare un Dio che sembra non agire contro le ingiustizie, e preferiamo dimenticarlo, o cercare comunque e ad ogni costo un capro espiatorio su cui riversare il dolore e il risentimento. Il giustizialismo e lโ€™indignazione di questi tempi nascondono negli armadi gli scheletri di una societร  che ha legittimato lโ€™omicidio piรน efferato, quello perpetrato sulle creature piรน indifese.ย Il cortocircuito demoniaco stringe come un cappio mortale le nostre vite, cadute nellโ€™illusione che si possa vincere il male con un male piรน grande travestito da bene. Insieme con la cultura mondana, non crediamo che la paralisi indichi il disordine del peccato, ma รจ piuttosto un incidente cui ribellarsi.ย La Scrittura ci rivela che la morte รจ entrata nel mondo per invidia del demonio e ne fanno esperienza quelli che gli appartengono. Vi รจ un solo cammino per guarire: guardare in faccia la Veritร , lasciarci giudicare dalle Parole dโ€™amore di Gesรน. In Lui i peccati sono rimessi e sperimentiamo la vera liberazione, perchรฉ il mistero del male si svela nel perdono.

A Boezio che si chiedeva โ€œSe Dio esiste, da dove il male?โ€, San Tommaso dโ€™Aquino rispondeva capovolgendo i termini: โ€œSi il male รจ, Dio รจโ€, perchรฉ lโ€™esistenza di Dio รจ affermata e argomentata proprio a partire dalla realtร  del male (Contra Gentiles, 1. III, c.71). Il perdono ci fa accettare le conseguenze dei nostri peccati e, in esse, le conseguenze dei peccati di ogni uomo. Da questa attitudine nasce lโ€™umiltร  e spariscono i pensieri malvagi, i giudizi, la malizia. Sulla roccia della Veritร  si infrangono le onde del male, e sorge un pensiero nuovo, di pazienza e misericordia. Nella Veritร  si dischiude la porta della vita davanti ad ogni peccatore, a ciascuno di noi: lasciarsi amare, riconciliare, perdonare. Accettare dโ€™essere peccatori, e gettarsi ai piedi di Gesรน, aiutati e accompagnati dalla Chiesa: โ€œO Signore, non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesaโ€. Perchรฉ Gesรน รจ mosso dalla fede degli amici del paralitico a compiere il miracolo del perdono riconsegnando forza e vigore alle membra paralizzate. Abbiamo bisogno della comunitร  cristiana, dei pastori e dei fratelli, del Popolo santo che รจ capace, per amore del povero e del debole, di scoperchiare i tetti e deporre i malati ai piedi di Gesรน.

Abbiamo bisogno della fede della Chiesa che apre per noi un cammino distruggendo pareti e tetti che ci accerchiano e ci impediscono di andare a Cristo, per essere liberati e tornare a casa, nella storia di ogni giornoย con il letto che รจ la memoria dei nostri peccati e la consapevolezza della nostra debolezza nella quale si rivela pienamente la potenza dell’amore di Dio. A noi la memoria di quello che siamo, a Gesรน lโ€™amore e il perdono.

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AUTORE: don Antonello Iapicca
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