don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 17 Novembre 2020

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LA NECESSITA’ DELL’AMORE SINO ALLA FINE DOVUTA AI NOSTRI PECCATI SENZA FINE

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Come quel giorno a Gerico, cosรฌ oggi Gesรน cerca ciascuno di noi, schiavi dei nostri peccati, incapaci di perdonare e di chiedere perdono, ma con un desiderio insopprimibile di โ€œvederloโ€.ย Ma, come Zaccheo, cerchiamo Gesรน ancora con occhi troppo umani; lo crediamo simile a noi, e pensiamo che per incontrarlo dovremmo fare come siamo abituati con gli altri: โ€œsalireโ€ sul โ€œsicomoroโ€ per essere diversi dalla โ€œfollaโ€, cambiare in qualche modo la nostra realtร , che ci sembra inadeguata e di inciampo. Ma Gesรน ci stupisce con il suo amore che fa proprio del sicomoro cosรฌ meschino e ridicolo sul quale ci issiamo, il โ€œkatalymaโ€, come la grotta di Betlemme e il Calvario, – nei cui brani รจ usato lo stesso termine – il “seno” benedetto dove si rinasce a vita nuova.

Gesรน, che conosce il nostro nome come quello di Zaccheo, ci guarda e ci dice: “Puro, (un significato del nome Zaccheo) scendi subito, che devo fermarmi a casa tuaโ€. Non importa se puri non siamo, i suoi occhi intrisi di misericordia ci vedonoย giร ย cosรฌ, โ€œanche noi figli di Abramoโ€, nonostante tutto; per questo โ€œdeveโ€ venire, e โ€œfermarsiโ€ a casa nostra per โ€œpurificarciโ€ riconciliandoci con Dio e con i fratelli. E non c’รจ tempo di mettere ordine, di spazzare, di prepararci all’incontro, perchรฉย Lui ci anticipa sempre. Solo la Sua Parola puรฒ ย compiere il Perdono: “scendi”, convertiti, torna in te, scendi i gradini del cammino che ti conduce al battesimo, “non temere, io ti amo cosรฌ come sei”.ย 

Gesรน anche oggi รจ in ginocchio davanti a ciascuno di noi per lavarci ogni peccato; ci guarda dal basso, โ€œalza lo sguardoโ€ e, se ci chiama a โ€œscendereโ€, รจ perchรฉ Lui รจ giร  lรฌ, dove abbiamo โ€œderubato e frodatoโ€. Per amarci il Signore non pone condizioni: la conversione รจ il frutto del suo amore, perchรฉ โ€œl’agire segue sempre l’essereโ€, e l’essere deve essere prima rinnovato. โ€œE il Signore vide proprio Zaccheo. Fu visto e vide; ma se non fosse stato veduto, non avrebbe visto… Siamo stati veduti perchรฉ potessimo vedere; siamo stati amati affinchรฉ potessimo amareโ€ (S. Agostino, Discorso 174). Zaccheo, nevrotico e sempre in lotta con se stesso e con i suoi complessi, si รจ specchiato in Cristo e ha trovato in Lui la pace, laย statura idealeย per la sua vita: รจ tornato ad essere il โ€œfiglio di Abramoโ€ che sโ€™era โ€œperdutoโ€ a causa del peccato.

Zaccheo, โ€œcercatoโ€ e โ€œsalvatoโ€ senza condizioni, vede il suo cuore ormai trasformato gratuitamente in una sorgente d’amore, nonostante le โ€œmormorazioniโ€ e lo โ€œscandaloโ€ che sempre provoca una conversione impensata.ย Liberato da se stesso si dona senza misura ai fratelli, โ€œpoveriโ€ come lui. Accogliendo โ€œoggiโ€ Cristo che siย auto-invitaย nella nostra casa, possiamo vivere in pienezza ogni giorno come Yom Kippur, il grande giorno del perdono, nel quale ogni ebreo era invitato a visitare coloro con i quali aveva qualche cosa in sospeso per riconciliarsi. Ed รจ proprio quello che ha fatto Gesรน con Zaccheo; Lui, senza peccato, si รจ fatto peccato e ha preso l’iniziativa andando a cercare in Zaccheo ogni peccatore per offrirgli il perdono e la riconciliazione. Ecco perchรฉ era โ€œnecessarioโ€, come recita il greco originale, che Cristo si โ€œfermasseโ€ nella casa di Zaccheo, doveva sciogliere l’inganno che lo aveva separato da Dio! Come anche “oggi”ย รจ necessarioย che ci visiti, con la Parola o con gli eventi attraverso i quali sempre Dio ci parla, e cosรฌ si possaย fermareย nella nostra vita, per salvarci, e non solo.

E’ย necessarioย che ci faccia una cosa con Lui, nella nostra casa, nei pensieri, nelle parole, nei gesti, perchรฉ noi si possa finalmente restituire โ€œquattro volte tantoโ€ quanto abbiamo sottratto ingiustamente a chi ci รจ accanto, lโ€™amore di cui avevano diritto moltiplicato dalla misericordia di Dio. E per fare di noiย altrettanti Gesรนย cheย devonoย fermarsi a casa di ogni uomo, sino al piรน lontano, per farviย entrare la salvezzaย e trasformare ogniย oggiย nel giorno di Pasqua, offrendo la riconciliazione con il Padre e issare in Cielo questa generazione. Come accadde a San Francesco a Spoleto mentre si dirigeva incontro alla vana gloria e incontrรฒ il Re che si donava a lui perchรฉ anche lui si donasse a Cristo.

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AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE

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