don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 1 Ottobre 2020

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GESU’ E’ SCESO ALL’ULTIMO POSTO IN TERRA PER FARE DI OGNI ISTANTE E ย LUOGO DELLA NOSTRA VITA IL PRIMO NEL CIELO

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Come fu per Santa Teresina di Lisieux, โ€œle nostre immense aspirazioni sonoโ€, anche per noi, โ€œcome un martirioโ€: ne nascono sempre di nuove, mentre la maggior parte di esse restano frustrate. Ma anche quando riusciamo a realizzarne una, proprio nel momento di maggior soddisfazione spunta la solita insoddisfazione a ricordarci che cโ€™รจ sempre qualcuno di piรน grande che ha realizzato qualcosa di meglio. Eh sรฌ, perchรฉ tutte le โ€œimmense aspirazioniโ€, in fondo, mirano allโ€™unico obiettivo di diventare โ€œi piรน grandiโ€. Come Lucifero, che diceva โ€œin cuor suo:Io salirรฒ in cielo, innalzerรฒ il mio trono al di sopra delle stelle di Dio, mi siederรฒ sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione, salirรฒ sulle sommitร  delle nubi, sarรฒ simile all’Altissimoโ€; e โ€œinvece sei stato precipitato negli inferi, nelle profonditร  dell’abisso!โ€ (cfr. Is. 14,12-15). Vogliamo il primo posto, e ci ritroviamo allโ€™ultimo; ci sforziamo per essere i piรน grandi, e ci scopriamo ogni volta piรน piccoli. Cโ€™รจ in noi unโ€™irrefrenabile desiderio di primeggiare destinato perรฒ a restare incompiuto. Pensate ai tifosi di una squadra di calcio: conoscete qualcuno che tifi a perdere, sperando cioรจ che la propria compagine venga umiliata da quella avversaria? No di certo, anzi. Anche un โ€œbambinoโ€ si adira e protesta quando vede negare un rigore sacrosanto ai propri beniamini.

Puรฒ darsi che il padre lo abbia iniziato ad essere tifoso di quella squadra, ma quel pathos, quellโ€™ira che arriva a spaccare qualsiasi cosa trovi davanti, รจ tutta farina del suo sacco. Il rifiuto drastico dellโ€™umiliazione e del secondo posto fa il paio con le โ€œimmense aspirazioniโ€ ad essere i piรน grandi; e ciรฒ accade anche, e soprattutto, nei โ€œbambiniโ€, proprio quelli tra i quali Gesรน ha chiamato a sรฉ per parlare del Cielo. Ma se anche quel bambino รจ un superbo, che significano allora il gesto e le parole di Gesรน? Per capire dobbiamo capovolgere completamente la direzione del nostro sguardo, come guardare il mondo sottosopra, dal basso verso lโ€™alto. Provaci un momento, ora, mentre leggi… Se non ci convertiamo, infatti, non entreremo nel Regno dei Cieli; se cioรจ non cambiamo modo di pensare e guardare i fatti e le persone, cominciando da noi stessi, non ritroveremo mai la porta del Paradiso.ย Santa Teresina di Lisieux lโ€™ha scoperta al fondo di se stessa, e per questo San Giovanni Paolo II lโ€™ha dichiarata Dottore della Chiesa, invitando cosรฌ tutti noi ad ascoltare la sua voce e guardare alla sua esperienza. Illuminata dalla Parola di Dio, Teresina aveva scoperto che lโ€™unica via per entrare nel Regno dei Cieli era quella di sentirsi โ€œchiamare a sรฉโ€ da Gesรน, come un bambino; sentirsi cioรจ amata cosรฌ come era, piccola, capricciosa, sbadata, con aspirazioni immense, confuse perรฒ con i desideri della propria carne. Aveva capito che proprio nellโ€™orgoglio di un bambino che lotta per diventare il primo tra i fratelli ad essere considerato dai genitori, a mangiare il gelato e ad avere le scarpe da ginnastica, si cela il desiderio santo di essere amato in modo speciale ed esclusivo da Dio.

Per questo, esattamente come gli adulti, ottenuto il giocattolo che desiderava ardentemente, dopo averci giocato cinque minuti, un bambino lo lascia in un angolo, mosso da altri e nuovi desideri.ย Perchรฉ nulla ci puรฒ appagare se non il cuore del Padre nel quale essere accolti come i primogeniti.ย 

Ma Lucifero ci ha ingannato con la sua luce di menzogna trascinandoci con lui, in un posto lontanissimo da nostro Padre, quello che รจ diventata la nostra casa, la famiglia, lโ€™ufficio, la scuola, lโ€™ospedale e il parco giochi. Lโ€™ultimo posto dove non sopportiamo vivere perchรฉ lรฌ dentro, la luce sinistra di Lucifero ci fa sentire troppo piccoli e deboli per realizzare le nostre aspirazioni ed essere felici. Tutte le nostre sofferenze, infatti, sono in realtร  delle frustrazioni generate dal fallimento (significato originale del termine ebraico โ€œpeccatoโ€) della volontร  di Dio su di noi, amare cioรจ nellโ€™amore in cui ci ha creati. Ma Dio non ci ha abbandonato nella morte, e Teresina lo aveva sperimentato proprio laggiรน, nel posto piรน irrilevante del Carmelo. Nel buio dellโ€™infermeria, come nella solitudine delle scale da lavare o della cucina dove pelare le patate, aveva incontrato lo Sposo! Lโ€™ultimo posto, infatti, รจ quello dove รจ sceso Gesรน, per riportare in Cielo chi in esso รจ caduto. Per amore si รจ umiliato, รจ diventato cioรจ un bambino, il piรน piccolo, per sedersi accanto a tutti noi, bambini piccoli che senza Dio passiamo da una frustrazione allโ€™altra. Se Gesรน รจ sceso allโ€™ultimo posto vuol dire che quello รจ diventato il primo accanto a Dio! Ecco il segreto della piccola via scoperta da Teresina: il mondo capovolto, convertito a Dio dal suo stesso amore che ha fatto risplendere il Cielo nelle pozzanghere che sono le nostre esistenze.

Quello che abbiamo sotto gli occhi nel mondo, le lotte che ci sfiancano ogni giorno per ottenere un posto davanti alla massa, รจ solo la parodia triste e tragica della realtร ; la veritร  รจ la piccolezza fragile di un bambino, della creatura che dipende in tutto dal suo Creatore,ย amata proprio per la suaย piccolezza. Piรน รจ debole, goffo e insicuro, piรน รจ oggetto di tenerezze e attenzioni. Non si puรฒ non amarlo, anche quando sbaglia, cade, urla e strepita o si chiude nel silenzio dei sogni infranti. Teresa aveva sperimentato che Dio cerca, predilige e ama la piccolezza, la nostra realtร  senza ipocrisie. Per questo, convertirciย รจ cambiare verso allo sguardo del nostro cuore, โ€œdiventare come bambiniโ€ย nel senso letterale di โ€œtornare al principioโ€, riaccadere qui sulla terra nella storia di ogni giorno come una creazione che nasce dalย pensiero originale di Dio su ciascuno di noi. Significaย accettare la nostra piccolezza, come Teresa che ha aveva trovato il primo posto allโ€™ultimo del convento, quello dove accogliere lโ€™amore dello Sposo che ci fa grandi nel suo Regno. Eโ€™ il testacoda che redime lโ€™uomo sedotto da Lucifero, il mistero dellโ€™amore di Dio che puรฒ intuire e sperimentare come una primizia solo chi ha percorso un lungo cammino di umiliazione e veritร  nel grembo misericordioso della Chiesa. Come accadde a Dante al termine del โ€œcammin di nostra vitaโ€, quando, giunto nel Paradiso, contemplando lโ€™immagine della โ€œLuce etternaโ€ di Dio, โ€œdentro da sรฉ, del suo colore stesso, mi parve pinta de la nostra effige, per che โ€˜l mio viso in lei era tutto messoโ€; spiega Franco Nembrini: โ€œdice Dante: quando ho fissato il cuore di Dio, lโ€™intimitร  di Dio, la sua natura piรน profonda, laggiรน ho visto un volto dโ€™uomoโ€ฆ

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Ma a me piace pensare che voglia dire anche: ho riconosciuto in quel volto il mio. Ho visto lรฌ la mia vera immagine, la mia vera identitร โ€. Convertirsi รจ dunque fare lโ€™esperienza di Dante nel Paradiso, quella che ha fatto Teresina nel posto che, secondo il mondo, non cโ€™รจ che frustrazione: mentre pelava le patate, o aiutava una suora anziana che la trattava male, o soffriva i dolori lancinanti della tubercolosi, nella tomba di ogni emozione, nel buio del silenzio di Dio, quella โ€œbambinaโ€ pregustava il Cielo. Sapeva dโ€™essere la piรน grande nel cuore di Dio, anche se Egli taceva e la lasciava senza consolazioni, perchรฉ quello era il posto dei peccatori dove lo Sposo era disceso per unirsi alla sua sposa. Lรฌ, nel tuo e nel mio posto, lโ€™ultimo perchรฉ vero, โ€œgiร  volgeva il mio disio e โ€˜l velle, sรฌ come rota chโ€™igualmente รจ mossa, lโ€™amor che move il sole e lโ€™altre stelleโ€: in un letto dโ€™ospedale, nella precarietร  della missione, allโ€™ultimo posto dove gli eventi ci umiliano e ci fanno bambini, lโ€™Amore di Dio che muove lโ€™universo, volge, โ€œconverteโ€ a Dio il nostro desiderio, le โ€œimmense aspirazioniโ€, e la volontร  perchรฉ si muovano in comunione con il Cielo, nello stesso amore con cui Dio riempie e dร  vita a tutto. Coraggio, Gesรน ti chiama a sรฉ proprio perchรฉ bambino, e cosรฌ, in quella pozzanghera che รจ questa giornata, che รจ la tua vita e quella di chi ti รจ accanto, saprai contemplare il Cielo che vi รจ voluto discendere in Cristo fatto carne della tua carne. ย 


AUTORE: don Antonello Iapicca
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