Il cammino pasquale รจ iniziato alla tomba vuota, con la risurrezione di Gesรน. A partire da questo Avvenimento รจ iniziata la corsa delle donne e dei discepoli che continua ancora oggi nella Chiesa. Se รจ vero che oggi tante nostre corse sono dettate dalle mille urgenze che ci raggiungono, รจ altrettanto vero che ogni corsa del cristiano parte da unโunica veritร : ยซNoi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltatoยป (At 4,19). Da qui, e solo da qui, si spiegano le corse dentro lโesperienza della vita: caritร , educazione, catechesi, feste, ma lati, lavoroโฆ sono solo declinazioni dellโunico annuncio: Gesรน รจ vivo! Se perdessimo questo riferimento, nel nostro correre porteremmo solo noi stessi, ma non Gesรน Cristo. Questo e solo questo รจ quanto fino ad oggi ci ha aiutato a comprendere la liturgia domenicale: il profilo del credente e della comunitร dei discepoli del Risorto รจ andato formandosi a partire dallโincontro vivo con Gesรน risorto: Lui, ci ricorda la II lettura di questa domenica, ยซรจ la pietra dโangolo, scelta e preziosaยป, ยซรจ la pietra vivaโฆ che ci rende pietre viveโฆ per costruire un edificio spiritualeยป.
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v. 1a: ยซNon sia turbato il vostro cuoreยป.
Lโannuncio del distacco crea nei discepoli incertezza, smarrimento. La paura รจ il segno dellโuomo vecchio, solo, illuso di potersi salvare da sรฉ, con le proprie forze. Non un semplice timore interiore, ma una vera e propria instabilitร . La dipartita di Gesรน รจ crisi per la comunitร dei suoi discepoli. E il turbamento del cuore non riguarda solo la sfera emotiva e dei sentimenti, ma indica anche la paralisi della volontร e della capacitร di prendere decisioni, lโannebbiamento dellโintelligenza e del discernimento.
v. 1b ยซAbbiate fede in Dio e abbiate fede anche in meยป.
Gesรน, con le sue parole, sta facendo della sua partenza e del vuoto che egli lascia unโoccasione di rinascita deiย suoi discepoli. Chiedendo fede, li spinge a trasformare la paura del nuovo e il terrore dellโabbandono nel coraggio di vivere appoggiandosi sul Signore; promettendo che va a preparare un posto per loro, egli vive la suaย partenza in relazione con chi resta e mostra che non li sta abbandonando, ma che sta inaugurando una faseย nuova e diversa di relazione con loro. Il distacco รจ in vista di una nuova accoglienza (cf. Gv 14,2-3). Ma questoย passaggio, come ogni novitร , comporta anche smottamento, instabilitร . ร nellโordine delle cose.
ยซLa fede – ricorda la lettera agli Ebrei โ รจ fondamento di ciรฒ che ci si spera e prova di ciรฒ che non si vedeยป (Eb 11,1). Se รจย vero che con lโassunzione in cielo il ยซvedereยป viene meno, la ยซcompagniaยป di Gesรน non verrร mai meno: รจ unย essere presente in modo diverso. Vale per i discepoli e vale per noi oggi: Gesรน cโรจ, lo ha promesso: ยซIo sarรฒย con voi fino alla fine del mondoยป (Mt 28,20). Gesรน suggerisce ai discepoli, e oggi a ciascuno di noi, che la fedeย non toglie i problemi della vita, ma li aiuta ad affrontarli imparando a confidare in Lui, pietra viva: questo รจ unย lavorรฌo quotidiano, che comporta โ dicevamo โ anche la fatica del credere. Non dobbiamo dunque spavenย
tarci della fatica del credere, dellโariditร , dello sconfortoโฆma siamo invitati a ravvivare la fede in Dio, la nostra fiducia in Lui, la nostra amicizia con Lui. In cielo, tutto cambierร , perchรฉ vedremo Dio faccia a faccia, lรฌ ci sarร certezza.
v. 2 ยซNella casa del Padre mio vi sono molte dimoreโฆ Vado a prepararvi un postoยป.ย Oggi la stabilitร รจ data dalla fede, che comporta anche tempi di crisi e difficoltร , in attesa di raggiungere laย ยซdimoraยป che Gesรน รจ andato a prepararci nella Casa del Padre; solo lรฌ ci sarร la tanto sospirata stabilitร cheย tutti cerchiamo, che รจ data dalla relazione con il Padre, certi che niente e nessuno potrร rapirli dalla sua manoย (cf. Gv 10,28-29). A noi restare uniti a Lui, pietra viva (cfr II lettura), e uniti tra noi, concorrendo nellโaiutarci aย vicenda secondo le necessitร (I lettura), come costruttori dellโedificio spirituale che รจ la Chiesa, dove noi tuttiย siamo chiamati ad ยซOffrire sacrifici spirituali graditi a Dioยป (II lettura). I โsacrifici spirituali graditi a Dioโ nonย sono legati solo alla Liturgia ma anche alla vita quotidiana, quale luogo-esperienza dellโadorazione di Dio nelย servizio ai fratelli. Culto spirituale che nasce e si nutre dellโEucaristia e si trasforma in preghiera quotidiana eย in impegno di tradurre la preghiera in opere di misericordia.ย ย
v.3-5: ยซQuando sarรฒ andato e vi avrรฒ preparato un posto, verrรฒ di nuovo e vi prenderรฒ con me, perchรฉ dove sono io siate anche voiยป.
Gesรน invita i discepoli a pensare e vivere la vita in modo nuovo nellโattesa di ritrovarsi insieme. Si tratta di un passaggio importante che neanche i discepoli comprendono subito, come emerge dalla domanda di Tommaso – ยซSignore, non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?ยป – e di Filippo – ยซSignore, mostraci il Padre e ci bastaยป. Quanto potrebbe apparire impossibile, Gesรน lo rende possibile facendo della sua stessa esperienza la Via di Veritร che porta alla Vita. Tra tutte le religioni, solo il cristianesimo โ ed รจ una differenza fondamentale โ ha un Dio che si รจ fatto Uomo in Gesรน, il quale ha aperto un sentiero a senso unico per andare a Dio: ormai per conoscere Dio si deve conoscere Gesรน, per credere in Dio si deve credere in Gesรน. Lui solo, dicevamo domenica scorsa, รจ LA Porta per entrare in relazione con Dio. Perchรฉ la veritร รจ una persona, Gesรน Cristo: รจ Lui che con la sua vita ci ha mostrato la via per andare al Padre, dunque la via รจ il modo di vivere di Gesรน, e vivendo come lui noi possiamo partecipare alla sua vita, che รจ vita vera in pienezza, โvita eternaโ! Questo รจ il tempo della fede, il tempo della speranza, il tempo dellโattesa. ร la nostra vita, qui ed ora, in attesa di partecipare alla Vita eterna in cielo, come recitiamo ad ogni Messa: ยซAnnunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nellโattesa della tua venutaยป. Possiamo cosรฌ dire che in queste domeniche pasquali il Signore Gesรน ci ha aiutati a tener presente che noi esistiamo in Lui, morto e risorto (Pasqua); che siamo chiamati a portare a tutti lโannuncio di questa realtร (II e III domenica), imparando a stare e restare dietro a Lui, buon pastore (IV domenica), sapendo che Lui cโรจ e sempre resterร con noi e del quale possiamo fare esperienza nella vita quotidiana e in particolare nel ritrovarci insieme alla domenica. Si comprende allora perchรฉ il salmo cosรฌ ci fa cantare: A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.
Leggi qui la preghiera per questa domenica.
Il commento al Vangelo di domenica 7 maggio 2023 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.