don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 24 Dicembre 2023

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Siamo giunti alla IV ed ultima domenica del tempo di Avvento. Abbiamo iniziato questo cammino volgendo loย  sguardo alla Meta della vita, lโ€™incontro con Gesรน, il Signore Re dellโ€™Universo, imparando a vegliare, ossia a custodireย  e coltivare la vita (cfr Gen 2,15).

Un cammino, dicevamo nella II domenica, che chiede costantemente di essereย  preparato affinchรฉ nulla sia lasciato al caso: un tempo cโ€™era Giovanni Battista che gridava nel deserto, oggi cโ€™รจย  sempre un profeta che grida nel deserto dei nostri cuori e della nostra vita per richiamare la nostra attenzione suย  ciรฒ che รจ giusto, vero, bello, perchรฉ a volte si rischia di vivere con superficialitร  e banalitร , senza accorgersi che ilย  Signore รจ giร  in mezzo a noi, in noi. Eโ€™ la conversione.

Il Signore cโ€™รจ, viene per salvarci, non per condannarci,ย  dicevamo nella III domenica: viene per tutti, non cโ€™รจ nessuno che non venga abbracciato dallโ€™attenzioneย  misericordiosa di Dio. Ecco perchรฉ, come la Vergine Maria, anche noi siamo invitati a dire il nostro ยซEccomiยป, dareย  cioรจ la nostra disponibilitร  al Signore affinchรฉ ancora oggi, qui ed ora, Lui possa prendere dimora; Lui possaย  diventare ยซcarneยป in noi. รˆ il tema di questa IV domenica.ย ย 

Il testo evangelico viene preparato dalla prima lettura, oggi tratta dal secondo libro di Samuele. Quando il re  Davide pensava di aver ottenuto tutto dalla vita grazie alle sue vittorie in battaglia, a tal punto da voler pure  costruire una casa a Dio, ecco che il profeta Natan lo invita a fermarsi, perchรฉ sarร  Dio stesso a ยซfare casaยป, come  successivamente lโ€™autore della Lettera agli Ebrei bene esprimerร : ยซCristo non รจ entrato in un santuario fatto da mani  dโ€™uomo, ma nel cielo stessoยป (Eb 9,24). Quella ยซcasaยป Dio la costruisce nel grembo di Maria attraverso il  piccolissimo mattone del suo Eccomi.  

v. 26: ยซIn quel tempo, lโ€™angelo Gabriele fu mandatoโ€ฆยป. 

Gabriele โ€“ che significa forza di Dio -, viene mandato da Dio in una cittร  della Galilea. Ci si potrebbe aspettare tale visita nella Giudea, la regione santa, nel luogo dove risiedeva Dio nel tempio di Gerusalemme. Invece il Signore decide di entrare nella storia per una โ€œporta secondariaโ€. Lo aveva giร  fatto con Giovanni Battista, nel deserto,ย  lontano dal tempio di Gerusalemme (cfr II domenica di Avvento); e oggi porta a compimento le sue โ€œsorpreseโ€. Inย  Galilea, dunque, regione disprezzata, che deve il nome al profeta Isaia (cap 8,23: โ€œGalilea delle gentiโ€): regione cheย  indica questo posto come il โ€œdistretto dei pagani, dei miscredentiโ€. Per di piรน a Nazareth, cittร  mai nominataย nellโ€™Antico Testamento (cfr 1Cor 1,27-29: โ€œMa Dio ha scelto ciรฒ che nel mondo รจ stolto per confondere i sapientiโ€).ย  v. 27: ยซA una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppeยป.ย 

Con una donna, Eva, si chiuse il dialogo tra Dio e il suo popolo (Gen 3); con unโ€™altra donna, Maria โ€“ nuova Eva โ€“ si  dร  inizio-archรจ a un nuovo inizio (cfr prima domenica di Avvento). Sposa di un uomo: il matrimonio avveniva in  due tappe: prima lo sposalizio โ€“, come dire il fidanzamento ufficiale e, dopo uno o due anni, il matrimonio vero e  proprio, la convivenza. Maria e Giuseppe sono โ€œfidanzati ufficialmenteโ€, ma non ancora marito e moglie. Il  riferimento โ€œalla casa di Davideโ€ รจ collegato alla prima lettura, dove appunto Dio promette di costruire una โ€œcasaโ€  al re Davide: Giuseppe, discendente di questo โ€œcasatoโ€, permetterร  a Gesรน di essere della โ€œcasa di Davideโ€ (cfr Mt  1,1: Genealogia di Gesรน Cristo, figlio di Davideโ€ฆโ€). 

v. 27b: ยซA una donna di nome Mariaโ€ฆยป. 

Dio, per la prima volta, manda lโ€™angelo a una donna, Maria. Nellโ€™Antico Testamento troviamo solo una volta questo  nome: Maria รจ la sorella di Mosรจ castigata con la lebbra per aver parlato contro il fratello (cfr Nr 12,9) e siccome il  nome richiamava la donna castigata, era un nome che non veniva scelto. 

v. 28: ยซRallegratiโ€ฆ piena di graziaยป. 

โ€œChaireโ€, non un semplice saluto. Come a dire: โ€œAve (da qui la nostra Ave Maria), gioisci, sii feliceโ€. Lโ€™angelo non  chiede a Maria di inginocchiarsi, di pregareโ€ฆ ma di aprirsi alla gioia. Egli porta una promessa di felicitร , dovuta al  fatto che la bontร  di Dio lโ€™ha โ€œriempita di graziaโ€, amata da e per sempre. 

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v. 29ss: ยซA queste parole rimase turbataโ€ฆCome avverrร  questoยป.

Inizia un dialogo tra Maria e lโ€™angelo Gabriele. Maria non mette in discussione la sua parola o la volontร  di Dio, ma  ne chiede le modalitร , il come potersi mettere correttamente a servizio di questo โ€œprogettoโ€ di Dio. Nella seconda  domenica di Avvento dicevamo che Dio si fa presente in Giovanni Battista, nel deserto, non a Gerusalemme nel  tempio; qui lโ€™angelo appare in una cittร  ignota, a una ragazza ignota, in una casa ignota. In parallelo, lโ€™angelo  appare al sacerdote Zaccaria, nel luogo piรน solenne, il tempio, nel momento solenne di una liturgia (cfr Lc 1,10ss).  Ebbene, Zaccaria esprimerร  timore e perplessitร , chiederร  un โ€œsegnoโ€, โ€œCome potrรฒ conoscere questo?, e resterร   muto. Maria, dopo il โ€œturbamentoโ€, riflette, entra in dialogo con se stessa e con lโ€™angelo e chiede il senso e il come:  โ€œCome avverrร  questo?โ€. E genererร  vita. Un atteggiamento che vedremo anche in altre due circostanze, con i  pastori e dopo il ritrovamento di Gesรน al tempio: โ€œMaria custodiva nel cuoreโ€ Lc 2,19.51. Maria appare cosรฌ come la  donna coraggiosa, che di fronte allโ€™inaudito mantiene lโ€™autocontrollo in una profonda e intima disponibilitร .  

v. 31: ยซConcepirai un Figlioโ€ฆ lo chiamerai Gesรน. Il Signore Dio gli darร  il trono di Davideยป. โ€œEcco la vergine concepirร  e partorirร  un figlio, che chiamerร  Emmanueleโ€ (Is 7,14). Ritorna ancora una volta il  rimando al โ€œcasato di Davideโ€ dove si pone in luce che รจ Dio a โ€œdareโ€ questo casato e il โ€œsuo regno non avrร  fineโ€.  La promessa rivolta al re Davide trova cosรฌ il suo compimento.  

vv35 ss. โ€œLo spirito Santo scenderร  su di teโ€. 

โ€œLo Spirito ti prenderร  sotto la sua ombraโ€, come la nube luminosa che guidรฒ Mosรจ (Es 13,22). Troviamo lโ€™azione  dello Spirito santo due volte in Maria: qui, al momento dellโ€™annunciazione, e alla fine, nel Cenacolo (cfr At 1,14; 2,1- 4).  

v. 37: โ€œNulla รจ impossibile a Dioโ€. 

Con il riferimento allโ€™anziana cugina Elisabetta, si conclude l’incontro con lโ€™angelo che porterร  Maria a dire il suo  โ€œsiโ€.  

v. 38 โ€œEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaโ€.  

La casa per Dio, quindi, non viene costruita da un uomo, il re Davide, ma dalla disponibilitร  di una donna, Maria. Di  fronte a questa fedeltร  di Dio che rompe tutti gli schemi, non si potrร  che โ€œcantareโ€ con le parole del salmo che la  liturgia propone e che ancora una volta richiamano il patto con il re Davide: โ€œCanterรฒ per sempre lโ€™amore del  Signoreโ€, perchรฉ il suo รจ un amore edificato per sempreโ€ฆ perchรฉ Dio ha stretto con il suo eletto, Davide, unโ€™alleanza  che dura per sempre (cfr salmo). A Dio solo, dunque โ€“ come ricorda san Paolo nella II lettura tratta dalla lettera ai  Romani – il nostro canto, la nostra lode, la nostra gloria.  

Mancano ormai pochi giorni al Natale di nostro Signore Gesรน. Lโ€™aspetto che piรน colpisce e provoca รจ che non spetta  a noi โ€œcostruire il Nataleโ€, ma dobbiamo lasciar fare a Dio. Far sรฌ che il Natale diventi โ€œdonoโ€ per me, qui ed ora. E  questo chiede di mettere da parte le pur belle idee e sogni che coltiviamo โ€“ come fu bella lโ€™idea del re Davide di  costruire il tempio – e permettere a Dio di โ€œincarnarsiโ€ nella nostra storia e nella nostra vita, come Lui crede meglio  per noi. E la via migliore, รจ imparare dalla vergine Maria, dando piena disponibilitร  al Signore: solo cosรฌ la  mia/nostra vita vedrร  un nuovo inizio/archรจ, una nuova storia (cfr I domenica di Avvento). 

Due sono le coordinate che Maria ci indica. La prima รจ credere: fidarsi e affidarsi a Dio, certi che nulla รจ  a Lui impossibile (Lc 1,37). Maria lo fa dialogando con lโ€™angelo, mettendosi in gioco. Come con Maria, Dio non nega  neanche a noi il tempo del capire, del sintonizzarci con i suoi pensieri: Dio non sforza, ma permette che la creatura  maturi, giunga da sola a dire il suo โ€œsiโ€: โ€œCome avverrร  questoโ€ฆ Avvenga per me secondo la tua parolaโ€ (Lc 1,37).  Prima del peccato, ยซcredereยป era un fatto normale e si lasciava liberamente che Dio intervenisse nella storia, che  fosse Lui il Signore e lโ€™autore della vita; il peccato ha incrinato, minato questa relazione, questa fiducia, perchรฉ  Adamo ha scelto di gestire da sรฉ la propria esistenza, senza lโ€™intervento della mano di Dio; il contrario cioรจ di ciรฒ  che era nel desiderio di Dio. Ma ciรฒ che lโ€™uomo fa da sรฉ, prima o poi crolla. Ciรฒ che viene da Dio, rimane per sempre.  In Maria riprende questa fiducia piena grazie alla quale Dio ยซcostruisce casaยป nel suo grembo e Dio entra nella  Storia facendosi storia con noi. Credere รจ dunque ascoltare, accogliere, fidarsi, offrirsi

La seconda coordinata รจ accettare di entrare nel tempo di Dio, nei suoi ritmi. E i tempi di Dio chiedonoย  tempo, chiedono di andare in profonditร . Tra la promessa a Davide e lโ€™incarnazione son passati circa mille anni (2Ptย  3,8: โ€œDavanti al Signore un giorno e come mille anni e mille anni come un giorno soloโ€). Cosรฌ devโ€™essere per noi.ย  Dio chiede di entrare nella nostra storia, nella nostra vita attraverso il โ€œnostro siโ€, ma chiede anche a noi di entrareย  nel suo โ€œritmoโ€, nel suo โ€œtempoโ€. Non si tratta del Chronos, ossia il tempo cronologico dove tutto dipende dalloย scorrere delle ore, delle nostre prioritร  e frenesie, dominato dallo slogan โ€œnon ho tempoโ€, โ€œil tempo รจ denaroโ€. Inย  Africa si dice che noi occidentali abbiamo lโ€™orologio, loro hanno il tempo! Sullโ€™esempio di Maria, anche noiย  dobbiamo permettere che Colui che รจ generato in me per mezzo del Vangelo (cfr 1Cor 4,15) possa manifestarsi inย  tutta la sua pienezza. Questo chiede di cambiare โ€œritmoโ€, di imparare perciรฒ a sintonizzarci con โ€œil tempo di Dioโ€,ย  il Kairos.

รˆ lโ€™archรจ, il nuovo inizio, il tempo opportuno, il tempo pieno, che esige il tempo della responsabilitร ย  personale. รˆ il tempo nuovo che qualifica il Chronos. รˆ il tempo delle opportunitร  e delle sorprese; รจ il tempo dellaย  qualitร , della gratuitร , dellโ€™amore. รˆ il tempo in cui agisce Dio, in cui non รจ piรน chronos/lo scorrere delle ore aย  definire le nostre vite, ma il tempo di Cristo-amore. E solo entrando in questo tempo, si scopre il โ€œnuovoโ€ che Dioย  ha giร  generato in noi, come un tempo in Maria. Maria ci insegna oggi a fidarci di Dio e prima ancora a imparareย  ad ascoltarLo. A lasciar risuonare nel cuore la sua Parola, a far sรฌ che questa Parola vibri in me e in ciascuno. Perchรฉย  Dio ha una Parola per me/noi, qui ed ora, oggi. E solo dando spazio a Lui, solo fidandoci di Lui potremo scoprireย  cosa Lui stesso sta pensando per noi, con noi.

I segni ce li offre, debbiamo essere capaci di coglierli. A Maria lโ€™angeloย  ha indicato la cugina Elisabetta: โ€œimpossibileโ€, si potrebbe dire umanamente parlando. Impossibile che una donnaย  anziana attenda un figlio. Ma se cโ€™รจ una cosa che deve guidare il nostro agire non รจ il nostro criterio, ma quello diย  Dio: โ€œNulla รจ impossibile a Dioโ€. รˆ questa certezza che ci aiuterร  a vivere il Natale per quello che รจ: potrร  sembrareย  anche impossibile, eppure รจ vero. Natale non รจ una favola, รจ un Avvenimento, un Fatto: Dio si รจ fatto Bimbo perย  me/noi, si รจ fatto uomo per me/noi. Per salvarci, per renderci partecipi, qui ed ora della sua salvezza, del suo amore.ย 

Come a Maria, anche a noi lโ€™angelo di Dio ha una parola da rivolgere e attende una risposta: โ€œRallegratiโ€ฆ sii feliceโ€ฆ per sua grazia sei ricolmo di amoreโ€ฆ gioisci! Dio nasce per teโ€! Sarร  solo questa certezza ad aiutarci a capire il Nataleย  di nostro Signore Gesรน, a darci quella gioia nel vivere la vita perchรฉโ€ฆ so che Dio mi ama. Da morire (e la Pasqua neย  รจ โ€œil segnoโ€). Una gioia che non vale solo per il giorno di Natale, ma, a partire dal Natale, รจ gioia che illumina la vitaย  intera. รˆ โ€œhabitusโ€.ย 

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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