Siamo giunti alla IV ed ultima domenica del tempo di Avvento. Abbiamo iniziato questo cammino volgendo loย sguardo alla Meta della vita, lโincontro con Gesรน, il Signore Re dellโUniverso, imparando a vegliare, ossia a custodireย e coltivare la vita (cfr Gen 2,15).
Un cammino, dicevamo nella II domenica, che chiede costantemente di essereย preparato affinchรฉ nulla sia lasciato al caso: un tempo cโera Giovanni Battista che gridava nel deserto, oggi cโรจย sempre un profeta che grida nel deserto dei nostri cuori e della nostra vita per richiamare la nostra attenzione suย ciรฒ che รจ giusto, vero, bello, perchรฉ a volte si rischia di vivere con superficialitร e banalitร , senza accorgersi che ilย Signore รจ giร in mezzo a noi, in noi. Eโ la conversione.
Il Signore cโรจ, viene per salvarci, non per condannarci,ย dicevamo nella III domenica: viene per tutti, non cโรจ nessuno che non venga abbracciato dallโattenzioneย misericordiosa di Dio. Ecco perchรฉ, come la Vergine Maria, anche noi siamo invitati a dire il nostro ยซEccomiยป, dareย cioรจ la nostra disponibilitร al Signore affinchรฉ ancora oggi, qui ed ora, Lui possa prendere dimora; Lui possaย diventare ยซcarneยป in noi. ร il tema di questa IV domenica.ย ย
Il testo evangelico viene preparato dalla prima lettura, oggi tratta dal secondo libro di Samuele. Quando il re Davide pensava di aver ottenuto tutto dalla vita grazie alle sue vittorie in battaglia, a tal punto da voler pure costruire una casa a Dio, ecco che il profeta Natan lo invita a fermarsi, perchรฉ sarร Dio stesso a ยซfare casaยป, come successivamente lโautore della Lettera agli Ebrei bene esprimerร : ยซCristo non รจ entrato in un santuario fatto da mani dโuomo, ma nel cielo stessoยป (Eb 9,24). Quella ยซcasaยป Dio la costruisce nel grembo di Maria attraverso il piccolissimo mattone del suo Eccomi.
v. 26: ยซIn quel tempo, lโangelo Gabriele fu mandatoโฆยป.
Gabriele โ che significa forza di Dio -, viene mandato da Dio in una cittร della Galilea. Ci si potrebbe aspettare tale visita nella Giudea, la regione santa, nel luogo dove risiedeva Dio nel tempio di Gerusalemme. Invece il Signore decide di entrare nella storia per una โporta secondariaโ. Lo aveva giร fatto con Giovanni Battista, nel deserto,ย lontano dal tempio di Gerusalemme (cfr II domenica di Avvento); e oggi porta a compimento le sue โsorpreseโ. Inย Galilea, dunque, regione disprezzata, che deve il nome al profeta Isaia (cap 8,23: โGalilea delle gentiโ): regione cheย indica questo posto come il โdistretto dei pagani, dei miscredentiโ. Per di piรน a Nazareth, cittร mai nominataย nellโAntico Testamento (cfr 1Cor 1,27-29: โMa Dio ha scelto ciรฒ che nel mondo รจ stolto per confondere i sapientiโ).ย v. 27: ยซA una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppeยป.ย
Con una donna, Eva, si chiuse il dialogo tra Dio e il suo popolo (Gen 3); con unโaltra donna, Maria โ nuova Eva โ si dร inizio-archรจ a un nuovo inizio (cfr prima domenica di Avvento). Sposa di un uomo: il matrimonio avveniva in due tappe: prima lo sposalizio โ, come dire il fidanzamento ufficiale e, dopo uno o due anni, il matrimonio vero e proprio, la convivenza. Maria e Giuseppe sono โfidanzati ufficialmenteโ, ma non ancora marito e moglie. Il riferimento โalla casa di Davideโ รจ collegato alla prima lettura, dove appunto Dio promette di costruire una โcasaโ al re Davide: Giuseppe, discendente di questo โcasatoโ, permetterร a Gesรน di essere della โcasa di Davideโ (cfr Mt 1,1: Genealogia di Gesรน Cristo, figlio di Davideโฆโ).
v. 27b: ยซA una donna di nome Mariaโฆยป.
Dio, per la prima volta, manda lโangelo a una donna, Maria. NellโAntico Testamento troviamo solo una volta questo nome: Maria รจ la sorella di Mosรจ castigata con la lebbra per aver parlato contro il fratello (cfr Nr 12,9) e siccome il nome richiamava la donna castigata, era un nome che non veniva scelto.
v. 28: ยซRallegratiโฆ piena di graziaยป.
โChaireโ, non un semplice saluto. Come a dire: โAve (da qui la nostra Ave Maria), gioisci, sii feliceโ. Lโangelo non chiede a Maria di inginocchiarsi, di pregareโฆ ma di aprirsi alla gioia. Egli porta una promessa di felicitร , dovuta al fatto che la bontร di Dio lโha โriempita di graziaโ, amata da e per sempre.
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v. 29ss: ยซA queste parole rimase turbataโฆCome avverrร questoยป.
Inizia un dialogo tra Maria e lโangelo Gabriele. Maria non mette in discussione la sua parola o la volontร di Dio, ma ne chiede le modalitร , il come potersi mettere correttamente a servizio di questo โprogettoโ di Dio. Nella seconda domenica di Avvento dicevamo che Dio si fa presente in Giovanni Battista, nel deserto, non a Gerusalemme nel tempio; qui lโangelo appare in una cittร ignota, a una ragazza ignota, in una casa ignota. In parallelo, lโangelo appare al sacerdote Zaccaria, nel luogo piรน solenne, il tempio, nel momento solenne di una liturgia (cfr Lc 1,10ss). Ebbene, Zaccaria esprimerร timore e perplessitร , chiederร un โsegnoโ, โCome potrรฒ conoscere questo?, e resterร muto. Maria, dopo il โturbamentoโ, riflette, entra in dialogo con se stessa e con lโangelo e chiede il senso e il come: โCome avverrร questo?โ. E genererร vita. Un atteggiamento che vedremo anche in altre due circostanze, con i pastori e dopo il ritrovamento di Gesรน al tempio: โMaria custodiva nel cuoreโ Lc 2,19.51. Maria appare cosรฌ come la donna coraggiosa, che di fronte allโinaudito mantiene lโautocontrollo in una profonda e intima disponibilitร .
v. 31: ยซConcepirai un Figlioโฆ lo chiamerai Gesรน. Il Signore Dio gli darร il trono di Davideยป. โEcco la vergine concepirร e partorirร un figlio, che chiamerร Emmanueleโ (Is 7,14). Ritorna ancora una volta il rimando al โcasato di Davideโ dove si pone in luce che รจ Dio a โdareโ questo casato e il โsuo regno non avrร fineโ. La promessa rivolta al re Davide trova cosรฌ il suo compimento.
vv35 ss. โLo spirito Santo scenderร su di teโ.
โLo Spirito ti prenderร sotto la sua ombraโ, come la nube luminosa che guidรฒ Mosรจ (Es 13,22). Troviamo lโazione dello Spirito santo due volte in Maria: qui, al momento dellโannunciazione, e alla fine, nel Cenacolo (cfr At 1,14; 2,1- 4).
v. 37: โNulla รจ impossibile a Dioโ.
Con il riferimento allโanziana cugina Elisabetta, si conclude l’incontro con lโangelo che porterร Maria a dire il suo โsiโ.
v. 38 โEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaโ.
La casa per Dio, quindi, non viene costruita da un uomo, il re Davide, ma dalla disponibilitร di una donna, Maria. Di fronte a questa fedeltร di Dio che rompe tutti gli schemi, non si potrร che โcantareโ con le parole del salmo che la liturgia propone e che ancora una volta richiamano il patto con il re Davide: โCanterรฒ per sempre lโamore del Signoreโ, perchรฉ il suo รจ un amore edificato per sempreโฆ perchรฉ Dio ha stretto con il suo eletto, Davide, unโalleanza che dura per sempre (cfr salmo). A Dio solo, dunque โ come ricorda san Paolo nella II lettura tratta dalla lettera ai Romani – il nostro canto, la nostra lode, la nostra gloria.
Mancano ormai pochi giorni al Natale di nostro Signore Gesรน. Lโaspetto che piรน colpisce e provoca รจ che non spetta a noi โcostruire il Nataleโ, ma dobbiamo lasciar fare a Dio. Far sรฌ che il Natale diventi โdonoโ per me, qui ed ora. E questo chiede di mettere da parte le pur belle idee e sogni che coltiviamo โ come fu bella lโidea del re Davide di costruire il tempio – e permettere a Dio di โincarnarsiโ nella nostra storia e nella nostra vita, come Lui crede meglio per noi. E la via migliore, รจ imparare dalla vergine Maria, dando piena disponibilitร al Signore: solo cosรฌ la mia/nostra vita vedrร un nuovo inizio/archรจ, una nuova storia (cfr I domenica di Avvento).
Due sono le coordinate che Maria ci indica. La prima รจ credere: fidarsi e affidarsi a Dio, certi che nulla รจ a Lui impossibile (Lc 1,37). Maria lo fa dialogando con lโangelo, mettendosi in gioco. Come con Maria, Dio non nega neanche a noi il tempo del capire, del sintonizzarci con i suoi pensieri: Dio non sforza, ma permette che la creatura maturi, giunga da sola a dire il suo โsiโ: โCome avverrร questoโฆ Avvenga per me secondo la tua parolaโ (Lc 1,37). Prima del peccato, ยซcredereยป era un fatto normale e si lasciava liberamente che Dio intervenisse nella storia, che fosse Lui il Signore e lโautore della vita; il peccato ha incrinato, minato questa relazione, questa fiducia, perchรฉ Adamo ha scelto di gestire da sรฉ la propria esistenza, senza lโintervento della mano di Dio; il contrario cioรจ di ciรฒ che era nel desiderio di Dio. Ma ciรฒ che lโuomo fa da sรฉ, prima o poi crolla. Ciรฒ che viene da Dio, rimane per sempre. In Maria riprende questa fiducia piena grazie alla quale Dio ยซcostruisce casaยป nel suo grembo e Dio entra nella Storia facendosi storia con noi. Credere รจ dunque ascoltare, accogliere, fidarsi, offrirsi.
La seconda coordinata รจ accettare di entrare nel tempo di Dio, nei suoi ritmi. E i tempi di Dio chiedonoย tempo, chiedono di andare in profonditร . Tra la promessa a Davide e lโincarnazione son passati circa mille anni (2Ptย 3,8: โDavanti al Signore un giorno e come mille anni e mille anni come un giorno soloโ). Cosรฌ devโessere per noi.ย Dio chiede di entrare nella nostra storia, nella nostra vita attraverso il โnostro siโ, ma chiede anche a noi di entrareย nel suo โritmoโ, nel suo โtempoโ. Non si tratta del Chronos, ossia il tempo cronologico dove tutto dipende dalloย scorrere delle ore, delle nostre prioritร e frenesie, dominato dallo slogan โnon ho tempoโ, โil tempo รจ denaroโ. Inย Africa si dice che noi occidentali abbiamo lโorologio, loro hanno il tempo! Sullโesempio di Maria, anche noiย dobbiamo permettere che Colui che รจ generato in me per mezzo del Vangelo (cfr 1Cor 4,15) possa manifestarsi inย tutta la sua pienezza. Questo chiede di cambiare โritmoโ, di imparare perciรฒ a sintonizzarci con โil tempo di Dioโ,ย il Kairos.
ร lโarchรจ, il nuovo inizio, il tempo opportuno, il tempo pieno, che esige il tempo della responsabilitร ย personale. ร il tempo nuovo che qualifica il Chronos. ร il tempo delle opportunitร e delle sorprese; รจ il tempo dellaย qualitร , della gratuitร , dellโamore. ร il tempo in cui agisce Dio, in cui non รจ piรน chronos/lo scorrere delle ore aย definire le nostre vite, ma il tempo di Cristo-amore. E solo entrando in questo tempo, si scopre il โnuovoโ che Dioย ha giร generato in noi, come un tempo in Maria. Maria ci insegna oggi a fidarci di Dio e prima ancora a imparareย ad ascoltarLo. A lasciar risuonare nel cuore la sua Parola, a far sรฌ che questa Parola vibri in me e in ciascuno. Perchรฉย Dio ha una Parola per me/noi, qui ed ora, oggi. E solo dando spazio a Lui, solo fidandoci di Lui potremo scoprireย cosa Lui stesso sta pensando per noi, con noi.
I segni ce li offre, debbiamo essere capaci di coglierli. A Maria lโangeloย ha indicato la cugina Elisabetta: โimpossibileโ, si potrebbe dire umanamente parlando. Impossibile che una donnaย anziana attenda un figlio. Ma se cโรจ una cosa che deve guidare il nostro agire non รจ il nostro criterio, ma quello diย Dio: โNulla รจ impossibile a Dioโ. ร questa certezza che ci aiuterร a vivere il Natale per quello che รจ: potrร sembrareย anche impossibile, eppure รจ vero. Natale non รจ una favola, รจ un Avvenimento, un Fatto: Dio si รจ fatto Bimbo perย me/noi, si รจ fatto uomo per me/noi. Per salvarci, per renderci partecipi, qui ed ora della sua salvezza, del suo amore.ย
Come a Maria, anche a noi lโangelo di Dio ha una parola da rivolgere e attende una risposta: โRallegratiโฆ sii feliceโฆ per sua grazia sei ricolmo di amoreโฆ gioisci! Dio nasce per teโ! Sarร solo questa certezza ad aiutarci a capire il Nataleย di nostro Signore Gesรน, a darci quella gioia nel vivere la vita perchรฉโฆ so che Dio mi ama. Da morire (e la Pasqua neย รจ โil segnoโ). Una gioia che non vale solo per il giorno di Natale, ma, a partire dal Natale, รจ gioia che illumina la vitaย intera. ร โhabitusโ.ย
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.
