Cosa dice la Parola/Gesรน
Dopo il testo delle beatitudini di domenica scorsa, attraverso il quale il Signore Gesรน ci ha โsvelatoโ il sogno che Lui ha su ciascuno di noi, oggi i testi della liturgia ci fanno sfogliare pagine in cui emerge il modo nuovo con il quale vivere la vita secondo il vangelo. Certo, serve uno โsguardo nuovoโ, dicevamo domenica scorsa, ma allo sguardo devono seguire atteggiamenti, stili di vita. ร richiesto quel โtoccareโ, quel โfarsi carneโ che non รจ altro che il prolungamento dello stile di Dio che si รจ โfatto carneโ, che ha voluto โtoccareโ la nostra umanitร in Gesรน (Natale) pur di guarirla e salvarla.
Il testo del vangelo, come ogni domenica, viene preceduto dalla prima lettura tratta oggi dal primo libro di Samuele: il brano descrive la misericordia di Davide verso Saul. โIl Signore renderร a ciascuno secondo la sua giustizia e fedeltร โ โ dice Davide โ nel motivare il perchรฉ non ha alzato la spada verso il suo Re. Un gesto che riflette quanto Dio fa con ciascuno di noi. Un fatto cosรฌ vero che si fa canto nella preghiera con la quale lโorante โ uomo di preghiera โ risponde a Dio: โBenedici il Signore anima miaโฆEgli perdona tutte le tue colpe, guarisce le tue infermitร . Salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontร e di misericordiaโฆ Non ci tratta secondo i nostri peccatiโ (salmo 103). Entriamo cosรฌ nel testo del vangelo.
vv. 27-28: โA voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano maleโ.
Gesรน si sta ancora rivolgendo agli Apostoli, appena scelti sul monte (cfr Lc 6,12-16) e alla folla radunata sulla pianura. Ha appena finito di presentare il vangelo delle beatitudini (cfr domenica scorsa, Lc 6,17ss). A questi โascoltatoriโ Gesรน rivolge un invito ulteriore: amare i nemici, fare loro del bene, benedirli, pregare per loro. Lโinvito รจ quello di non adeguarsi al modo corrente di vivere e comportarsi, a non adeguarsi al male ricevuto, a non seguire lโantica logica dellโโOcchio per occhio, dente per denteโ (Es 21,24), un tempo regola necessaria affinchรฉ la โvendettaโ fosse proporzionata al danno ricevuto (se ti rompo una mano, puoi romperla a me, ma non andare oltre la mano!) Questo non deve essere piรน il criterio per agire, spiega Gesรน. Lโamore al nemico รจ un atteggiamento che non svilisce la dignitร , anzi, la riconquista perchรฉ obbedienti alla parola di Gesรน: โla vostra ricompensa sarร grande e sarete figli dellโAltissimoโ, ascolteremo al versetto 35.
vv. 29-31: โA chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, cosรฌ anche voi fate a loroโ.
Gesรน entra ancor piรน nel dettaglio, smontando le ragioni di un certo modo di pensare e agire e indicando il giusto fondamento delle relazioni umane: il rispetto, a cominciare dal piรน debole e povero. Si tratta di andare alla โradiceโ della fratellanza, della sua motivazione, ossia a Dio, quando ci creรฒ uguali. Non lasciarsi quindi ingannare dalla logica che conduce a deviare dalla vera fratellanza. Pensiamo solo ad Adamo ed Eva (Gn 3), a Caino e Abele (Gn 4), alla Torre di Babele (Gn 11).
vv. 32-35: โSe amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi รจ dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi รจ dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi รจ dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarร grande e sarete figli dell’Altissimo, perchรฉ egli รจ benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
In questi versetti sono condensati alcuni detti che mostrano che la regola proposta da Gesรน non รจ una legge del mondo, dove vige la reciprocitร . Come Dio รจ buono in modo โincondizionatoโ verso tutti, cosรฌ sono chiamati a diventare coloro che accettano, nella loro libertร , di seguirlo. I Discepoli di Gesรน sono โfigli dellโAltissimoโ e tali devono dimostrarsi: โNon rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da soliโฆโ (cfr Rm 12,18). Gesรน stesso ce ne ha dato lโesempio quando, percosso sulla guancia dalla guardia del sommo sacerdote, ha obiettato: โSe ho parlato bene, perchรฉ mi percuoti?โ (Gv 18,23); oppure in croce, quando ha perdonato i suoi crocifissori (cfr Lc 23,33ss); o quando Pietro lo ha rinnegato e Lui lo ha riaccolto nellโamore senza fargli pesare nulla (cfr Gv 21)
vv. 36-38: โSiate misericordiosi, come il Padre vostro รจ misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarร dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarร versata nel grembo, perchรฉ con la misura con la quale misurate, sarร misurato a voi in cambio”.
Il metro di misura non รจ dunque il โragionare buonoโ del mondo, ma รจ Dio: โCome il Padre vostro รจ misericordiosoโโฆ cosรฌ fate voi. ร questo โcomeโ la ragione dellโagire โirragionevoleโ agli occhi del mondo. Un โcomeโ che non รจ solo imitazione, ma รจ โdonoโ: di quel โcomeโ Gesรน stesso ci ha resi capaci, con il suo Spirito, per amare โcome Luiโ. Una ragione radicata nella speranza che รจ Dio stesso: โNon giudicate, e non sarete giudicatiโฆsarete perdonatiโฆperchรฉ con la misura con la quale misurate, sarร misurato a voi in cambioโ. Prima di tutto รจ necessario partire dal fatto che Dio ci ha amato per primo, seppur noi non ne eravamo degni, e in secondo luogo perchรฉ alla fine saremo giudicati su quanto avremo amato, su quanto saremo stati โcomeโ Lui.
Cosa dice a me oggi la Parola/Gesรน
Non bastavano le beatitudini di domenica scorsa, che giร ci avevano obbligato a coltivare uno sguardo nuovo e a riordinare la gerarchia valoriale con la quale eravamo โ e forse ancora troppo siamo abituati ad agire: quanto รจ difficile mettere i poveri al primo posto, innalzare gli umili, saziare ogni affamatoโฆ Ebbene, non bastava questo: oggi Gesรน gioca al rialzo invitandoci ad amare coloro che non ci amano, anzi, il nemico. Come si fa ad amare il nemico? Come si fa ad accogliere le persone malvage? Come si fa a porgere lโaltra guancia? Cosa cโentro io con tutto questo?
Forse cโentro piรน di quel che immagino, perchรฉ quello che Gesรน chiede oggi a me, Lui lo ha giร fatto a me! Mi ha amato quando ancora ero suo โnemicoโ: โMentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morรฌ per gli empiโฆper noiโฆSe infatti quandโeravamo nemici, siamo stati riconciliati con Di per mezzo della morte del Figlio, molto piรน ora che siamo riconciliati saremo salvatiโ (cfr Rm 5,6-9). Con questo comando, che Gesรน stesso ha vissuto fino alla fine sulla croce chiedendo a Dio di perdonare i suoi assassini (cf. Lc 23,34), Gesรน chiede ciรฒ che solo per grazia รจ possibile. Con questo sentimento dellโamore verso i nemici รจ morto il primo testimone di Gesรน, Stefano, il quale ha chiesto al suo Signore di non imputare ai suoi persecutori la morte violenta che riceveva da loro (cf. Lc 7,60). Gesรน prima di tutto ha colmato la distanza che si era creata col peccato di Adamo; in secondo luogo quanto chiede, Lui lo ha giร fatto suo, lo ha giร vissuto. Infine, per rendermi capace di farlo, mi ha donato lo Spirito santo affinchรฉ possa fare โcome Luiโ. Quindi amare i nemici potrร anche essere impossibile per gli uomini, ma non per Dio e per quanti vivono in Dio.
E poi, come nasconderlo? Non vorrei anchโio, non vorremmo anche noi, avere accanto, avere per amico qualcuno con cui piangere per i nostri peccati, per le nostre inconsistenze? Non vorrei/non vorremo anche noi avere accanto un amico capace di accoglierci, di perdonarci, di ridarci fiducia? Messa cosรฌ, forse la proposta di Gesรน non ci pare piรน tanto irrazionale.
In secondo luogo, se ogni mio gesto, parola, azioneโฆ la misuro con il โbilancinoโ, se le mie relazioni di amicizia le costruisco solo sul โtanto io ho datoโ e ora โtanto io mi attendoโ, non rischio di soffocare ogni amore, ogni relazione? Questa รจ logica devastante, che rende la vita infelice. Lโamore, quello vero, quello a senso unico (Agape, do senza attendermi il contraccambio) รจ lโunica via per una vita fraterna e felice. Poichรฉ lโamore comporta sempre anche la dimensione del perdono, della misericordia. Perchรฉ nessuna relazione, nessuna, รจ esente dalla necessitร della misericordia. Il perdono รจ parte dellโamore, delle relazioni, della vita. Quello che Gesรน ci chiede, quindi, รจ prendere atto che tutti โsiamo sulla stessa barcaโ. Un genitore perdona il figlio che sbaglia, i figli perdonano ai genitori incongruenze educative, due amici veri si comprendono e si perdonano, una coppia regge se sa perdonarsiโฆ Ossia ri-dare fiducia, opportunitร . Perchรจ ogni relazione di amicizia, di amore, di fraternitร รจ comunque segnata dalla ferita del peccato (Gn 3, 4, 11). Non cโรจ via di scampo: questa รจ la realtร ! E io, noi tutti, ci siamo dentro.
Il cristiano, il discepolo non รจ colui che รจ immune dal peccato, ma รจ colui che quando sbaglia sa di poter sempre contare sulla Misericordia di Dio, che sempre perfeziona il nostro amore. E come noi necessitiamo dellโamore misericordioso di Dio, cosรฌ le nostre relazioni di amicizia, di amoreโฆ necessitano di amore, di pazienza, di perdono, di comprensione, di fiducia. Se cominciamo ad eliminare dal nostro circuito coloro con i quali non andiamo dโaccordo, coloro che ci fanno uno sgarroโฆ il cerchio comincerebbe a restringersi sempre piรน e a lungo andare resteremo soli, perchรฉ comunque qualunque relazione prima o poi avrร bisogno di perdono, di misericordia, di fiducia. Allora la proposta di Gesรน รจ piรน umana di quello che noi pensiamo. Non solo umana, รจ anche umanizzante. Il metro di misura dellโamore, quindi, non possiamo essere noi stessi, ma Gesรน, misura senza misura! Amare lโaltro piรน di quanto io ami me stesso, ossia anteporre a me lโaltro, anzi, anteporre a me Dio e in Dio anche lโaltro. E cosรฌ saprรฒ amarlo anche se mi tradisce, anche se mi fa un tortoโฆ perchรฉ Dio ha fatto cosรฌ con me. In questo modo costruirรฒ con lโaltro un rapporto di amicizia-amore unico: nessuna ferita che lโaltro mi recherร mi potrร impedire la relazione con lui, perchรฉ io non posso vivere senza amare lโaltro, cosรฌ come esso รจ, non come io vorrei che fosse: โSiate misericordiosi, come il Padre vostro รจ misericordiosoโ.
La cosa interessante รจ che domenica scorsa abbiamo iniziato volgendo lo โsguardoโ sui poveri, su chi nella vita รจ โultimoโ e fa fatica a vivere. E ci pareva una proposta che ci avrebbe portati fuori dai โgrandi circuitiโ della vita. Ma non รจ cosรฌ. La conclusione odierna, infatti, mi e ci offre la ragione ultima del nostro agire โcome Luiโ: โVi sarร datoโฆuna misura colma e traboccanteโ. Perchรฉ in fondo, ci ricorda lโevangelista Matteo, ogni qual volta abbiamo fatto queste cose a un fratello piรน piccolo, lo abbiamo fatto a Lui (cfr Mt 25). Nellโultimo giorno incontrerรฒ Lui che mi ricolmerร quanto fatto: e sarร gioia traboccante in eterno, per sempre. Confidiamo e preghiamo, allora, affinchรฉ quanti incontriamo lungo il cammino possano dire di ciascuno di noi, โTale Padre, tale figlio!โ. Questa รจ la differenza cristiana, capace di divenire sale e luce, lievito della terra (cfr Mt 5,13).
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Colletta (anno C)
Padre misericordioso, che fai sorgere il sole sui buoni e suoi malvagi, rendici capaci di perdonare chi ci fa del male, affinchรฉ il nostro amore non conosca nemici, e viviamo da figli e da fratelli in Cristo Signore.
Io rispondo cosรฌ
MISERICORDIATO
Signore Dio,
Amico e Maestro di vita,
che Ti sei fatto infinitamente piccolo pur di ricolmarmi della tua misericordia, lode a Te!
Lode a Te per non avermi tolto nuove opportunitร tutte le volte in cui ho tradito le tue attese.
Lode a Te per non avermi puntato il dito contro tutte le volte in cui non ho mantenuto la parola.
Lode a Te per non avermi allontanato dal tuo sguardo tutte le volte in cui ho ferito la mia dignitร di uomo.
Lode a Te per non avermi abbandonato a me stesso tutte le volte in cui mโilludevo di poter fare senza di Te. Signore Dio,
Amico e Maestro di vita, che io comprenda
che per vincere me devo adorare Te;
per diventare misericordioso con gli altri devo essere misericordiato da Te.
Solo cosรฌ quanti incontrerรฒ lungo il cammino diranno: โtale Padre, tale figlioโ.
Figlio dellโAltissimo.
Il commento al Vangelo di domenica 20 febbraio 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube. SCARICA IL FILE PDF



