Cosa dice la Parola/Gesรน
Continuiamo il nostro cammino alla Scuola della Liturgia. In queste ultime domeniche abbiamo compreso che il ย Signore chiede di essere seguito con โconvinzioneโ e passione (XIII domenica, 26 giugno); che la missione di evangelizzare รจ affidata a tutti e con determinati atteggiamenti da assumere (XIV domenica, 3 luglio); oggi ci viene ย indicato un ulteriore stile su cui confrontarsi: il farsi prossimo. Un testo talmente famoso, bello, importanteโฆ direi ย talmente facile che preferiamo dimenticarlo quanto sia scomodo al nostro modo di vedere le cose, di vivere il ย tempo, di darci le prioritร . Per noi spesso vengono sempre prima i nostri interessi, la nostra libertร , le nostre ย coseโฆmentre il Signore capovolge le prioritร . Ecco la scomoditร , ecco perchรฉ preferiamo dimenticarci il significatoย di questo brano
Eppure il Signore non si stanca di ri-presentarcelo pur che noi ne impariamo lo stile. Perchรฉ Lui sa che questo impegno, ci ricorda il testo del Deuteronomio scelto come prima lettura, che โNon รจ troppo alto per te, nรฉ troppo lontano da te. Non รจ nel cielo perchรฉ tu dica: Chi salirร per noi lassรนโฆe non รจ al di lร del mareโฆQuesta parola รจ molto ย vicina a te, รจ nella tua bocca e nel tuo cuoreโ. E aderire a questa proposta, dirร il salmista, รจ causa di gioia: โI precetti ย del Signore fanno gioire il cuoreโ. Ma entriamo ora nel testo del vangelo.ย
vv 25-28: โEd ecco, un dottore della Legge si alzรฒ per metterlo alla prova e chiese: “Maestro, che cosa devo ย fare per ereditare la vita eterna?”. 26Gesรน gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?”. 27Costui ย rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con ย tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso“. 28Gli disse: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”.ย
La prima cosa che subito colpisce รจ il fatto che il dottore della legge si alza per โmettere alla prova Gesรนโ. Si tratta ย dello stesso verbo utilizzato dallโevangelista Luca al capitolo 4, quando Gesรน nel deserto รจ tentato dal diavolo (Lc ย 4,2). Unโespressione che dice che dietro la parola del dottore della legge cโรจ una tentazione, ossia il tentativo di ย falsare la proposta di Dio. Gesรน non reagisce, ma rilancia con unโaltra domanda, riportando lโinterlocutore sul terreno della Scrittura: โCosa sta scritto nella Legge?…โ. E su questo terreno il dottore della legge dimostra di sapere ย perfettamente la risposta, tanto che Gesรน risponderร : โHai risposto bene, faโ questo e vivraiโ. Gesรน non aggiunge ย alcun commento e si potrebbe ritenere chiuso il discorso. ย
29: Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesรน: “E chi รจ mio prossimo?”.
Se nella prima parte abbiamo evidenziato il tentativo del dottore della legge di mettere alla prova Gesรน, di tentarlo, ย ora questi rilancia con una seconda domanda: โMa quello, volendo giustificarsi, disse a Gesรน: โE chi รจ mio prossimo?โ. ย Quindi il dottore prima โtentaโ Gesรน, poi โsi giustificaโ. Dietro le domande di questo maestro cโรจ in fondo la tentazione di chiudere Dio dentro i confini della logica umana, di possederlo e quindi manipolarlo, di farlo a propria ย immagine anzichรฉ noi diventare a sua immagine. Sembra quasi che questo dottore della legge cerchi ogni scusa ย per sentirsi a posto semplicemente perchรฉ โsaโ qualcosa, dimenticando che la fede non si puรฒ ridurre a sapere ย qualcosa, ma รจ incontro con Qualcuno, รจ fissare lo sguardo sul Dolce Volto che con โfermezzaโ si dirige verso Gerusalemme (cfr XIII domenica). ย
30-37: Gesรน riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacer dote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passรฒ oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passรฒ oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe ย compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciรฒ le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricรฒ sulla sua cavalcatura, ย lo portรฒ in un albergo e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, tirรฒ fuori due denari e li diede all’albergatore, ย dicendo: “Abbi cura di lui; ciรฒ che spenderai in piรน, te lo pagherรฒ al mio ritorno”. 36Chi di questi tre ti sembra ย sia stato prossimo di colui che รจ caduto nelle mani dei briganti?”. 37Quello rispose: “Chi ha avuto compassione ย di lui”. Gesรน gli disse: “Va’ e anche tu fa’ cosรฌ”.ย
Allโennesima domanda del dottore della legge, Gesรน risponde attraverso la parabola del buon samaritano, testo ย che pone questโuomo di fronte a se stesso e alle sue responsabilitร . I pellegrini si recavano verso Gerusalemme per ย andare al Tempio e quindi pregare, offrire sacrificiโฆ Il fatto che lโevangelista indichi che questโuomo fa il cammino ย inverso, suggerisce che il malcapitato si sta allontanando da Dio, piรน che avvicinarsi. ร un poโ lโesperienza del figliol ย prodigo che si allontana da casa (cfr Lc 15,11ss). Ebbene, alla fine i briganti lo assalgono, lo derubano e lo lasciano ย mezzo morto. Una situazione limite per far emergere i contrasti che ora seguiranno. ย
Passano un sacerdote e un levita, quindi uomini religiosi, che conoscono bene la Legge di Dio ma, per non โcontaminarsiโ e quindi perdere la possibilitร di prestare servizio al Tempio, passano dallโaltra parte, passano oltre. Lo ย hanno fatto anteponendo una regola umana โ non contaminarsi col sangue โ legata al culto, al grande comanda mento di Dio che vuole anzitutto la misericordia: โSe aveste compreso cosa che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificiโฆโ (Os 6,6; Mt 12,7).ย ย
Dimenticano che piรน si allontanano dal โprossimoโ, piรน si allontanano da Dio. ย
Poi passa un โsamaritanoโ, il โnemicoโ per eccellenza dei giudei (cfr Lc 9,53; Gv 4,9). Non รจ un caso che Gesรน scelga ย un samaritano, un escluso dal popolo eletto per portare il suo esempio: in questo modo Egli vuole superare il pre giudizio, mostrando che anche lo straniero, lo scartato puรฒ conoscere e amare Dioโฆ: come il samaritano, cosรฌ ย molti, forse anche ai nostri giorni, non conoscono bene Dio e i suoi insegnamenti o comandamenti, ma mossi dallo ย
Spirito santo sanno amare, e โDove cโรจ amore, lรฌ cโรจ Dio perchรฉ Dio รจ amoreโ (1Gv 4,7ss). Il Samaritano si fa โprossimoโ, si fa vicino, prendendosi cura del malcapitato. Notiamo, quasi al rallentatore, quanto fa: lo vide, innanzitutto. Potremmo dire che prima di fare la strada per raggiungerlo, il Samaritano ha fatto ย spazio nella casa del suo cuore non in forza di essere della stessa โcomunitร religiosaโ, ma della stessa โfamiglia ย umanaโ: Fratelli tutti.
Ne โebbe compassioneโ, quindi si lasciรฒ toccare le viscere, non รจ una vista solo animata da emozione. Tutta la sua ย persona รจ coinvolta in quel โvedereโ e โprovare compassioneโ. โGli si fece vicinoโ: il Samaritano non ha paura di ย โuscireโ dalle sue sicurezze, dalla sua corsia: non teme di andare oltre, e si compromette per lui e con lui. Fino ad ย ora รจ lโesatto contrario di quanto hanno fatto i due uomini che si ritengono giusti e religiosi! โEd ecco gli fasciรฒ le ย ferite, versandovi olio e vinoโ. โLo caricรฒ sulla sua cavalcaturaโฆlo portรฒ in un albergoโ e lasciรฒ del denaro. Possiamo ย dire che cโรจ quasi un crescendo di coinvolgimento: il vedere tocca lo sguardo, il com-patire tocca mente e cuore, ย lโavvicinarsi riguarda i piedi, il fasciare riguarda le mani. Tutta la persona รจ dunque coinvolta. Solo alla fine, toccherร ย le tasche, quando lascerร le monete. In questo โritoโ non cโรจ un solo gesto religioso, eppure lui ha mostrato lโamore piรน degli altri due. Basterebbe ricordare il giudizio universale di Matteo: โAvevo fame, seteโฆโ. Anche qui non cโรจ ย un solo gesto religioso, ma tutti gesti profani, quotidiani. Ed รจ su questi gesti che saremo pesati alla fine della vita. ย A volte, credo, ce lo dimentichiamo. Con questo non dico che non servono i gesti religiosi: ma se questi non portano ย a vivere autentici gesti umani, allora i gesti religiosi sono solo una โmessa in scenaโ. ย
Gesรน concluderร la narrazione con una domanda: ยซChi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che รจ incappato nei briganti?ยป. Lโaltro risponde: ยซChi ha fatto misericordiaยป, cioรจ chi ha avuto compassione di lui. E Gesรน a lui: ย ยซVaโ e anche tu faโ lo stessoยป. Con questa risposta Gesรน rinvia alla responsabilitร personale, unica garanzia per ereditare la vita eterna. Non basta quindi โdireโ la Legge di Dio: questa va vissuta nel saper fare misericordia. Non รจ ย tanto il โChi รจ il mio prossimoโ ciรฒ che conta davvero, ma โA chi io devo farmi prossimo; a chi io devo farmi vicinoโ. ย
Possiamo stare in mezzo a una folla eppur restare da soli e non accorgerci di chi ci sta accanto. ย In questo agire, in fondo, troviamo la dinamica del Padre che nel suo Figlio Gesรน si รจ fatto prossimo verso lโumanitร ย ferita e che ora cโinvita a prenderci cura del fratello che ci sta accanto, della โmonetaโ che ci ha affidato sapendo ย che al suo ritorno saremo ricompensati. ย
Se riguardiamo al cammino fin qui compiuto in queste ultime domeniche, noteremo che il Signore ci ha invitati a ย fissare il nostro volto nel suo dolce Volto; ci ha fatto prendere coscienza che a partire da questo Incontro-esperienza tutti siamo evangelizzatori; che la cartina di tornasole per verificare la veritร della nostra testimonianza รจ ย lโamore, รจ il farsi prossimo, come ha fatto Gesรน per noi, il quale pur essendo Dio, non ha esitato ad abbassarsi sino ย a farsi uomo e a dare la vita per noi.ย
Non dimentichiamo che siamo in cammino, che stiamo cercando di capire e imparare come divenire sempre piรน e ย sempre meglio annunciatori della gioia che Dio ha portato, sconfinando oltre i confini del cielo nascendo per noi ย (Natale), facendosi solidale con noi, ponendosi accanto ai deboli e peccatori fino a morire in croce e risorgere il ย terzo giorno (Pasqua); salendo al cielo ci ha donato lo Spirito Santo (Pentecoste) per renderci capaci di amare ย come Lui, di narrare con la vita quanto รจ buono e grande il Signore.
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Colletta anno C
Padre Misericordioso, che nel comandamento dellโamore hai portato a compimento la legge e i profeti, donaci unย cuore capace di misericordia affinchรฉ, a immagine del tuo Figlio, ci prendiamo cura dei fratelli che sono nel bisogno e nella sofferenza.
Signore Gesรน,
Tu sei il buon samaritano dellโumanitร . Della mia vita.
Sei sceso dal Cielo
per soccorrermi sulla strada ย della mia esistenza:
hai guarito le ferite del mio animo con lโattenzione della fiducia, con lโolio dellโamore
e il vino della speranza.
Soccorso, amato, guarito
ora tocca a me a fare lo stesso: divenire prossimo di quanti incontro. Purifica il mio sguardo
affinchรฉ veda chi necessita
della mia compagnia;
infondi in me coraggio,
affinchรฉ vada oltre i confini
della mia tranquillitร ;
riscalda il mio cuore,
affinchรฉ mi faccia prossimo
di chi ha bisogno.
E quando sentirรฒ fatica e resistenza, aiutami a ricordare
che farmi prossimo verso gli altri รจ farmi vicino a Te,
รจ amare Te
รจ servire Te.
E tutto diventa possibile.
Il commento al Vangelo di domenica 10 luglio 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.



