Divine Creature dal 23 gennaio al 3 marzo 2018 – Hall dei Musei Vaticani

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Lunedì 22 gennaio 2018, presso la Hall dei Musei Vaticani è stata inaugurata la mostra Divine Creature, da un progetto ideato da Adamo Antonacci-Stranemani International, realizzato insieme a Silvia Garutti, e curata da Micol Forti.

Dopo essere stata presentata al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, la mostra approda ora ai Musei Vaticani e propone al pubblico dieci lavori fotografici di Leonardo Baldini, che ricreano altrettanti capolavori di arte sacra. Le opere rivisitate spaziano dal Rinascimento all’inizio del Novecento e creano un percorso iconografico intorno alle principali tappe della vita di Gesù, dall’Annunciazione fino alla Resurrezione. Gli “attori” coinvolti per dare volto, corpo ed espressione ai personaggi del racconto sacro, sono uomini, donne, ragazzi e bambini portatori di disabilità, insieme ai loro familiari.

La mostra presenta, oltre alle fotografie e alle riproduzioni delle opere originali, anche alcuni oggetti di scena e foto del backstage allo scopo di mostrare la qualità e la complessità del lavoro dei ragazzi e dei tanti specialisti coinvolti nella realizzazione dei set e del processo di postproduzione. Più di 45 persone, tra disabili e i loro familiari, sono stati affiancate da circa 20 tecnici tra truccatori, costumisti, scenografi, direttori delle luci e della fotografia.

L’esposizione è ad ingresso gratuito; il visitatore, tuttavia, è tenuto al rispetto della fila d’accesso ai Musei e al consueto controllo di sicurezza.

La mostra è accompagnata dal catalogo italiano/inglese (Edizioni Mandragora, Firenze), con testi di Adamo Antonacci, Leonardo Baldini, Micol Forti, Barbara Jatta, Andrea Mannucci, Antonio Natali, Mons. Timothy Verdon.

I capolavori che compongono questa sorta di ‘passeggiata mistica’ sono: l’Annunciata di Palermo di Antonello da Messina (1476), l’Annunciazione di Caravaggio (1609), l’Adorazione del bambino di Gherardo delle Notti (1620), l’Angiolino musicante di Rosso Fiorentino (1521), Il bacio di Giuda di Giuseppe Montanari (1918), l’Ecce Homo di Lodovico Cardi detto il Cigoli (1607), Cristo e il Cireneo di Tiziano (1560 circa), il Lamento sul Cristo morto di Mantegna (1475-80), il Trasporto di Cristo al sepolcro di Antonio Ciseri (1870) e la Cena in Emmaus di Caravaggio (1606).

Info utili
Mostra: Divine Creature
Luogo: hall dei Musei
Biglietto: gratuito. Il visitatore è comunque tenuto al rispetto della fila d’ingresso ai Musei e al consueto controllo di sicurezza
Durata: 23 gennaio – 3 marzo 2018
Orario: segue quello dei Musei (ore 9.00 – 16.00 con chiusura alle ore 18.00); con eccezione dell’ultima domenica del mese (ore 9.00-14.00 con chiusura alle ore 12.30)

Introduzione di Barbara Jatta Direttore dei Musei Vaticani

Quando, il 9 marzo dello scorso anno, ho partecipato nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze all’inaugurazione della mostra “Divine Creature” ho pensato che dovevo assolutamente portare l’esposizione nei Musei del papa.

E così è stato, grazie al lavoro e alla disponibilità di tante persone desiderose come me di condividere e diffondere il messaggio insito in un’iniziativa del genere.

Un annuncio di bellezza, di arte, di speranza, di umanità e di amore.

L’incontro con Adamo Antonacci e Silvia Garutti, con Timothy Verdon, Antonio Natali e Leonardo Baldini, ma anche con tutti i ragazzi protagonisti della mostra, insieme alle loro famiglie, mi ha immediatamente coinvolta e resa sensibile al valore dell’iniziativa.

Con “Divine Creature” è stato realizzato un raffinatissimo prodotto artistico, di alta fotografia, ispirato e mediato da grandi capolavori artistici, che non può che toccare il cuore di ognuno di noi.

Ma “Divine Creature” è anche altro: è l’impegno tecnico e professionale, serio e meticoloso di tanti mesi di lavoro e il risultato di un profondo rispetto della disabilità.

Antonello da Messina, Rosso Fiorentino, Tiziano, Caravaggio, Gherardo delle Notti, il Cigoli, sono solo alcune delle fonti di ispirazione per questa iniziativa, che però è andata oltre.

Nei Musei Vaticani è conservata un’opera fra le dieci selezionate per la mostra: Il bacio di Giuda di Giuseppe Monta­nari del 1918.

Abbiamo pensato di esporla accanto alla fotografia: originale accanto ad originale.

Sì, perché l’immagine fotografica realizzata non è solo una riproduzione artistica mediata con altre tecniche, ma un ori­ginale e delicato frutto dell’amore e della creatività artistica di tanti. La stessa amorevole genialità creativa che ritroviamo in tutta l’iniziativa delle “Divine Creature”.

Papa Francesco ci ricorda che «Gesù è il medico che guarisce con la medicina dell’amore, perché prende su di sé la nostra sofferenza e la redime» (Giubileo Straordinario della Misericordia, omelia del 12 giugno 2016).

La risposta è l’amore: non quello falso, sdolcinato e pietistico, ma quello vero, concreto e rispettoso. Nella misura in cui si è accolti e amati, inclusi nella comunità … si sviluppa il vero percorso della vita e si fa esperienza della felicità duratura. Questo — lo sappiamo — vale per tutti … La fede è una grande compagna di vita quando ci consente di tocca re con mano la presenza di un Padre che non lascia mai sole le sue creature, in nessuna condizione della loro vita (Sala Clementina, udienza del 21 ottobre 2017).

Grazie quindi a chi ha progettato l’iniziativa, a chi l’ha sostenuta e a chi è riuscito a concretizzarla qui nei Musei Vaticani: Micol Forti, responsabile per l’arte contemporanea; Roberto Pulitani, architetto della Direzione dei Servizi Tecnici, che ha realizzato un allestimento incisivo e che mette subito il visitatore in dialogo con le opere; monsignor Paolo Nicolini, Roberto Romano e Andrea Carignani, che curano sempre gli aspetti organizzativi che sono dietro iniziative del genere.

Ed infine Giulio Fossi, per la sua anima sensibile e coinvolgente.