Ogni settimana i frati della Basilica ti proporranno una video-riflessione sulle domande della fede, della vita e dei fratelli.
Salvare la dignità di chi ha perso il lavoro
Introduzione
Salvare la dignità di chi ha perso il lavoro è opera di misericordia quanto mai attuale, dato che da sempre uomo e lavoro sono binomio indissolubile, ma soprattutto oggi per molti si tratta di un rapporto spezzato e da ricostruire. Nella sua meditazione p. Giorgio evoca l’aiuto di sant’Antonio per le persona che non hanno lavoro, soprattutto i giovani a cui oggi spesso viene negata la speranza nel futuro.
Ascoltiamo
«Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento, versa sangue chi rifiuta il salario all’operaio». (Sir 34,22)
Meditiamo
La storia del mondo inizia con un lavoro divino: la creazione, gioia di Dio e anche dell’uomo. Per la disobbedienza di Adamo la gioia si mutò in pianto e divenne fatica, inizio di ogni disarmonia cui pose rimedio la redenzione, con Gesù che ridona dignità anche al lavoro, lavorando con le sue stesse mani. Gli squilibri economici e sociali, che oggi si manifestano pure nella perdita del lavoro, vanno affrontati ponendo al primo posto la dignità della persona. Nuove realtà come la globalizzazione della finanza, dell’economia, dei commerci e del lavoro, mai devono violare la dignità e la centralità della persona umana. (cfr. San Giovanni Paolo II – Omelia in occasione del Giubileo dei lavoratori a Tor Vergata, 1 maggio 2000).
Preghiamo
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