Dehoniane – Commento al Vangelo del 22 Novembre 2018

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Il commento alle letture del 22 Novembre 2018 a cura del sito Dehoniane.

S. Cecilia, vergine e martire (memoria)
ย XXXIII settimana del tempo ordinario II settimana del salterio

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Il Vangelo di Luca ci fa seguire molto da vicino e con grande partecipazione emotiva lโ€™ingresso di Gesรน nella cittร  santa di Gerusalemme. Attraverso la scelta di incarnazione sembra che Dio non abbia voluto lasciare nessuna dimensione della nostra esperienza umana fuori dallo spettro della sua compassione e della sua fedeltร . Proprio alla vigilia della sua passione, Gesรน scoppia in pianto nel suo approssimarsi a Gerusalemme, cittร  simbolo del nostro destino, ma anche della nostra ostinata chiusura allโ€™incontro con Dio e al dono della sua misericordia: ยซInย ย  quel tempo, Gesรน, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della cittร  pianse su di essa dicendo: โ€œSe avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!โ€ยป (Lc 19,41-42).ย  Le lacrime, quando sono libere di scendere dagli occhi, non possono mai essere giudicate inopportune o puerili. La capacitร  di piangere, al contrario, attesta una modalitร  molto naturale di saper entrare in relazione con se stessi e con il mondo quandoย  ย la sofferenza si impone come esperienza ineludibile. Sono un linguaggio potente per dire lโ€™indicibile e per dire se stessi senza doversi nรฉ capire, nรฉ spiegare. Piangere รจ, piรน semplicemente, quanto ci accade quando la realtร  smette di essere il luogo dove si avverano i nostri desideri, ma diventa un libro chiuso e sigillaย  to davanti al quale essi si infrangono: ยซIo piangevo molto, perchรฉ non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarloยปย ย ย  (Ap 5,4).

Le lacrime del Signore Gesรน non sgorgano solo dal dolore per il nostro peccato o dal rammarico per la nostra sorda indifferenza nei confronti della sua parola di veritร . Sono anche il frutto della compassione per la nostra umanitร , cosรฌ sigillata e chiusa di fronte allโ€™orizzonte della vita eterna nellโ€™amore. Proprio a causa di queste lacrime โ€“ versate per noi e su di noi โ€“ possiamo entrare in un rapporto libero e redento con la nostra debolezza. Avendo conosciuto il nostro peccato e la fragilitร  della nostra carne umana, nel santuario del cielo il Signore Gesรน รจ ormai ยซun Agnello, in piedi, come immolatoยป (5,6) che resta davanti al Padre con cuore risolutamente a nostro favore. Il frutto che riceviamo da questa intercessione dโ€™amore non รจ solo la libertร  di poterci manifestare per quello che siamo, anche quando ciรฒ non coincide con la convenienza delle circostanze in cui ci troviamo o con le aspettative degli altri. Grazie alle lacrime e al sangue di Cristo siamo anche liberi di smettere di piangere, quando riusciamo a credere che la nostra esistenza non sia un libro privo di tramaย ย  o segnato da un finale tragico: ยซNon piangere; ha vinto il leone della tribรน di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirร  il libro e i suoi sette sigilliยป (5,5).

Sapere che esiste qualcuno capace non solo di aprire, ma persino di leggere le pagine della nostra vita guardandole tutte con occhi di tenerezza e di compassione รจ davvero un motivo per non indugiare troppo a lungo in qualsiasi tristezza possiamo trovarci. Dioย ย ย  รจ capace di aprire il libro della nostra storia e di rompere i sigilli che ne tengono ancora oscuro il senso, perchรฉ ci ama profondamente e personalmente. Lโ€™amore รจ lโ€™unica forma di conoscenza adeguata a cogliere tutto il mistero dellโ€™altro, dentro e oltre ogni lacrima. Di fronte a questo amore possiamo imparare a riconoscere ยซil tempoยป presente come unโ€™occasione di essere visitati dalla salvezza di Dio, per poterne diventare gioiosi interpreti e cantori:

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ยซTu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perchรฉ sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribรน, lingua, popolo e nazioneยป (5,9).

Signore Gesรน, tu che ci conosci perchรฉ ci ami, aiutaci a recuperare la fiducia in quello che ci troviamo a vivere, a non disperare mai che saremo ancora visitati dal tuo amore. Tu che hai condivisoย  con noi anche le lacrime, non stancarti di ripeterci che la nostra debolezza รจ riscattata e che ormai il libro della nostra vita รจย ย  aperto, conosciuto e salvato.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 19, 41-44
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della cittร  pianse su di essa dicendo:
ยซSe avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora รจ stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perchรฉ non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitataยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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