Dehoniane – Commento al Vangelo del 21 Dicembre 2018

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Il commento alle letture del 21 Dicembre 2018 a cura del sito Dehoniane.


III settimana di Avvento III settimana del salterio

Nella gioia

Ormai si fa vicina la festa del Natale del Signore Gesรน. Lโ€™attesa che ha scandito questo tempo di Avvento si sta compiendo, perchรฉ la visita di Dio si fa prossima; il suo volto, intessuto e custodito con amore nel grembo di una vergine, Maria, sta per rivelarsi e coloro che a lungo hanno desiderato contemplarlo, quei poveri che hanno posto la loro speranza solo nel Signore, giร  ne riconoscono la presenza e si lasciano afferrare da una gioia profonda e incontenibile, come Giovanni che, ancora nel seno della madre, esulta e danza: ยซEcco, appena il tuo saluto รจ giunto ai miei orecchiยป dice Elisabetta a Maria ยซil bambino ha sussultato di gioia nel mio gremboยป (Lc 1,44).

Soffermiamoci allora su questa gioia che ci prepara ad accogliere il mistero del Natale e cerchiamo di scoprire alcune dimensioni che la rendono unโ€™esperienza viva anche per noi. Cosโ€™รจ che puรฒ provocare una gioia cosรฌ inattesa e coinvolgente? Forse una prima risposta la troviamo nelle parole del profeta Sofonia rivolte a Gerusalemme: ยซRallรฉgrati, figlia di Sion […].

Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te รจ un salvatore potente. Gioirร  per te, ti rinnoverร  con il suo amore, esulterร  per te con grida di gioiaยป (Sof 3,14.17). La gioia nasce dalla scoperta stupita di una presenza che ama e che trasfigura unโ€™esistenza umiliata e ferita in un luogo di libertร  e di speranza. รˆ la presenza di Dio che visita il suo popolo, lo libera da ogni paura e lo salva: ยซRe dโ€™Israele รจ il Signore in mezzo a te, tu non temerai piรน alcuna sventuraยป (3,15). Cosรฌ รจ avvenuto per Maria ed Elisabetta.

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Custodi del dono di Dio, queste due donne diventano lโ€™icona dellโ€™umanitร  visitata dalla misericordia di Dio, e per questo capace di gioire e accogliere i frutti che ogni incontro con Dio fa maturare nella vita. Infatti la gioia investe tutta la scena dellโ€™incontro tra le due donne. La gioia di rivedersi e di aiutarsi, la gioia di comunicare le cose grandi che il Signore ha fatto in loro, la gioia dellโ€™attesa, la gioia dei poveri.

Ma soprattutto cโ€™รจ una gioia ยซvisceraleยป, profonda che, attraverso il dono dello Spirito, sgorga dal riconoscimento di una promessa attesa da secoli e che finalmente trova il suo compimento. La vera gioia si fonda sulla fede. Credere nellโ€™efficacia della parola di Dio, poggiare la propria vita sulla fedeltร  di Dio alla sua promessa come su di una roccia รจ la vera beatitudine che dona la gioia: ยซBeata colei che ha creduto nellโ€™adempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป (Lc 1,45).

E la gioia รจ tanto piรน intensa quanto piรน lunga รจ stata lโ€™attesa; una gioia vissuta dapprima nellโ€™esultanza delle viscere e poi celebrata dal cuore e dalle labbra delle due donne. In questa gioia, avviene anche misteriosamente lโ€™incontro e il riconoscimento dei due figli ancora nel grembo materno: colui che cammina davanti al Messia ne riconosce la presenza e lo testimonia, lo annuncia non con la voce di chi grida nel deserto, ma con la gioia comunicativa del bambino.

La semplice gioia di un bambino non ancora nato e comunicata dalle labbra della madre compie il suo corso trovando spazio nel cuore di Maria. E diventa un canto, il Magnificat. E in esso Maria riconosce la veritร  di tutto ciรฒ che Elisabetta e il suo bambino le hanno detto. Davvero, se accogliamo veramente lโ€™evangelo, lโ€™annuncio gioioso, non possiamo non vivere nella gioia. Come Maria, anche noi, se abbiamo saputo riconoscere la visita di Dio nella nostra vita attraverso quella parola che abbiamo cercato di ascoltare, custodire, mettere in pratica, allora ci alzeremo in fretta e correremo verso tutti coloro che attendono ancora la visita del Signore nella loro vita.

Sapremo essere portatori di speranza, perchรฉ sapremo donare quella gioia che nasce dal dono di Dio alla nostra umanitร . Dio continua ancora a visitare questa umanitร , le vite di ciascuno di noi. E questa visita di Dio ha un nome per noi: Gesรน.

Signore Gesรน, la tua venuta nel mondo รจ fonte di gioia, perchรฉ tu ci liberi da ogni schiavitรน e ci rinnovi con il tuo amore. Ogni giorno tu ci visiti con la tua parola e con il pane di vita; ogni giorno ci dai motivo di rallegrarci per la tua presenza in mezzo a noi. Come Maria ed Elisabetta, rendici portatori di gioia perchรฉ la nostra vita diventi evangelo, annuncio di pace e di speranza.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 1, 39-45
Dal Vangelo secondoย Luca

In quei giorni Maria si alzรฒ e andรฒ in fretta verso la regione montuosa, in una cittร  di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarรฌa, salutรฒ Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultรฒ nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamรฒ a gran voce: ยซBenedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto รจ giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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