Il commento alle letture del 17 febbraio 2019 a cura del sito Dehoniane.
VI settimana del tempo ordinario – VI settimana del salterio
Confidare
Il racconto delle beatitudini di Luca mostra importanti differenze rispetto alla recensione matteana, piรน celebre e maggiormente utilizzata nella liturgia e nella catechesi. Mentre il primo vangelo fa proclamare a Gesรน il suo solenne insegnamento in cima a una montagna della Galilea, Luca preferisce collocare il discorso ยซin un luogo pianeggianteยป, mentre attorno a Gesรน ยซcโera una gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidรฒneยป (Lc 6,17), conferendogli una spiccata indole profetica. La differenza geografica esprime infatti un diverso valore teologico che la sfida delle beatitudini intende porre al cammino del discepolo in ascolto della parola del vangelo. Se la montagna puรฒ essere considerata il luogo per eccellenza della rivelazione di Dio e del suo pensiero, dove le parole acquistano inevitabilmente un valore magistrale, la pianura รจ piuttosto il teatro delle grandi battaglie, dove รจ necessario lottare per scegliere e confermare la propria adesione alla veritร .
Ponendo le beatitudini in pianura รจ come se Luca facesse estrarre al Signore Gesรน la spada di fuoco della sua parola per discriminare e trafiggere lโanima (cf. 2,35) del suo uditorio, trasformando un discorso di rivelazione in una precisa esortazione al combattimento spirituale. Mentre Matteo ritiene sufficiente tracciare un ottagono di beatitudini, per delineare lo spazio di libertร riservato al discepolo del Regno, Luca ha bisogno di accostare a ciascuna delle quattro beatitudini una serie di ยซguaiยป, in modo che ogni discepolo abbia la possibilitร di verificarsi non solo sulla sinceritร ma anche sulla effettivitร del proprio orientamento al vangelo. Ritmando il discorso con il pronome ยซvoiยป, quale oggetto specifico delle beatitudini e dei guai a cui espone la rivelazione di Dio, Luca sembra voler accompagnare ogni uomo e ogni donna a cui รจ rivolto lโannuncio del Regno a maturare la consapevolezza che contraddizione e ambiguitร sono ingredienti ยซnormaliยป di ogni autentico percorso di fede. In tal modo lโevangelista della misericordia di Dio pone lโaccento sullโaspetto drammatico dellโincarnazione, inserendo le parole di Gesรน nella linea della piรน genuina predicazione profetica: ยซMaledetto lโuomo che confida nellโuomo [โฆ]. Benedetto lโuomo che confida nel Signoreยป (Ger 17,5.7).
La voce di Geremia ci consente di approfondire le beatitudini lu-
cane attraverso due metafore vivide e pregnanti. La prima รจ quella del ยซtamarisco nella steppaยป che non vede ยซvenire il beneยป (17,6): รจ lโimmagine di chi ยซpone nella carne il suo sostegnoยป e, cosรฌ facendo, allontana ยซil suo cuore dal Signoreยป (17,5). La seconda, invece, รจ quella dellโalbero ยซpiantato lungo un corso dโacquaยป, per il quale non sembra necessaria la consapevolezza del sopraggiungere di un bene. Le sue radici, stese naturalmente verso la corrente, sono in grado di assicurare fioritura e feconditร perenni: ยซNon smette di produrre fruttiยป (17,8).
- Pubblicitร -
Di fronte a questa profezia, possiamo rileggere il senso delle beatitudini e affermare che felici o nei guai ci troviamo nella misura in cui il nostro cuore รจ rivolto al Signore oppure rimane chiuso in se stesso. Prima di essere categorie morali, le figure tracciate dal discorso profetico di Gesรน vogliono essere figure esistenzia li, con le quali ci possiamo identificare per domandarci quanto ci sentiamo realmente collegati alla corrente dโamore di un Dio che respinge ยซi superbiยป e dona la sua ยซgrazia agli umiliยป (cf. Colletta). Il banco di prova di ogni nostro discernimento interiore resta sempre il mistero della risurrezione di Cristo, dove possiamo verificare se la nostra ยซsperanza in Cristoยป si gioca ยซsoltanto per questa vitaยป (1Cor 15,19), oppure รจ in grado di farci confidare in un ampio orizzonte dove la gioia รจ condivisa e donata a tutti:
ยซOra, invece, Cristo รจ risorto dai morti, primizia di coloro che
sono mortiยป (15,20).
Signore Dio nostro, tu sai quanto i nostri giorni, il nostro cuore e le nostre relazioni somiglino a un campo di battaglia, e quanto a volte non riusciamo a confidare in te. Non lasciare che ci spaventiamo per le nostre ambiguitร e insegnaci a confidare nella vita nuova e abbondante che ci aspetta se, uniti a te, continuiamo a credere e a sperare.
[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Qui puoi leggere tutti i commenti al Vangelo della comunitร dei Dehoniani oppure leggere altri commenti al Vangelo del giorno.[/box]
