Dave Hach – Commento al Vangelo del 4 Aprile 2021

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Noi, che professiamo di essere quello che in fondo sappiamo di essere, abbiamo compreso che il Signore doveva risuscitare dai morti?
In veritร , possiamo dire che non si tratta meramente di credere al fatto storico della Risurrezione, bensรฌ di saper affrontare le conseguenze quotidiane di fede che quell’evento comporta dal punto di vista pratico. Ciรฒ significa che credere in Gesรน risorto non consiste semplicemente nel lasciarsi coinvolgere dalla memoria che se ne fa, ma nel riconoscere che questo nostro Gesรน รจ ancora vivo; pertanto, รจ tuttora la sorgente del nostro domani, la nostra speranza oltre la morte, il senso della nostra esistenza. Allora, su questo lato possiamo, anzi dobbiamo crescere e valere, proprio perchรฉ, anche se non lo sappiamo, il nostro volto รจ illuminato da un raggio del Volto divino del Risorto.
A questo proposito, Gesรน aveva affermato: ยซIo sono la Via, la Veritร  e la Vitaยป, e lโ€™aveva anche mostrato, richiamando Lazzaro di Betania dal sepolcro; perรฒ, quando i discepoli lโ€™avevano contemplato morto su quella croce, si era allontanata dalla loro memoria che Lui รจ โ€œancheโ€ la Vita, e soprattutto si era allontanata la certezza dal loro cuore.

Tuttavia, dopo aver visto il sepolcro vuoto e aver avuto l’incontro poco dopo con il Signore, li confermรฒ in questo: quell’Uomo, Gesรน di Nazareth, era venuto, vivo come loro, ma portatore di un’altra Vita, la quale era del tutto irriducibile alla morte perchรฉ era la Vita di Dio. Ebbero la conferma non soltanto che Gesรน era quella vita, perciรฒ era morto e subito tornato vivo; bensรฌ, capirono che Gesรน era quella vita per loro: il sepolcro vuoto non significรฒ che Egli se ne era andato, svincolandosi dalla morte, ma che Egli ricominciava a essere loro amico, nostro amico.

Dunque, il Signore in cui crediamo รจ questo Dio eterno, ma fatto Uomo come noi e per noi per tornare a mangiare alla nostra mensa tutti i giorni: รจ il Dio di un’incarnazione che non finisce.
E giร  qui professiamo la fede nella vita di Dio, nella vita di Dio amico della vita dellโ€™umanitร . Perรฒ, questo stupore di fede, che diventa certezza di fede, va oltre. Cioรจ, se Gesรน porta in sรฉ la Vita di Dio, la umanizza e la incarna, allora dobbiamo pensare che non sia una vita qualunque, bensรฌ รจ la Santa Vita di Dio. E poichรฉ Dio รจ Veritร , dobbiamo ricordare che Gesรน รจ la Santa vera Vita, vera per tutti, che vale per tutti; non vivendo la quale, ci sfugge il segreto del nostro esistere in questo mondo.

In tale maniera, comprendiamo perchรฉ le Scritture possono fare un passaggio, che รจ logico: da questo vivere nuovo acconsentiamo di vivere non solo fisicamente, ma santamente con Gesรน per la vita eterna. Sรฌ, entrare nella sua Vita รจ accettare la sua Santitร . Il Nuovo Testamento trabocca di questa espressione, per cui noi camminiamo in una vita nuova.
Ma, che cosa significa questo nuovo cammino?

Significa che siamo morti al peccato, viviamo con un’altra forza, con un altro lievito – il lievito della santitร  – che non รจ la pulsione dei nostri istinti disordinati: sopravvivere, vivere, poi diventare imperiosi, egoisti ecc.
Ora, la nostra personalitร  vive sotto l’impulso della nuova vita che si chiama la Grazia di Gesรน. E quanto ai peccati che potremmo fare, siamo morti; e non รจ una teoria, perchรฉ la Vita vincente รจ santa e vuole portare in noi se stessa. รˆ per questo che ci convertiamo, che chiediamo perdono dei nostri peccati e ci nutriamo del Pane della Vita.

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Si puรฒ affermare, a questo punto, che lo specifico del cristianesimo รจ qui, con un orizzonte di bene storico e sociale incalcolabile, appunto per questo, non si tratta di godere di un beneficio privato, ma di realizzare una storia migliore per il mondo intero, dal momento che ยซGesรน รจ andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavoloยป, pertanto chi vive la Vita di Gesรน prende parte a questo misterioso potere di beneficare e guarire.

Raccolti, dunque, con il cuore che vibra nella fede e nella gratitudine, attorno al Risorto che ora รจ in noi e non ci lascerร  mai piรน, possiamo ripetergli che noi siamo il suo gregge e che, nutriti della sua vita, moriremo al peccato che c’รจ ancora in noi; cammineremo nella vita nuova beneficando non chissร  chi e chissร  dove, ma beneficando quelli che sono a portata del nostro sguardo, della nostra mano, nella nostra quotidianitร  piรน umile e piรน semplice, a cominciare dalla nostra famiglia.

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